Di Fabrizio Scarinci
MOSCA. Circa tre ore fa il jet privato Embraer Legacy 600 di proprietà del fondatore della compagnia militare privata Wagner Yevgeny Prigozhin è precipitato nella regione di Tver a circa 150/200 km a nord di Mosca.
Secondo quanto si è avuto modo di apprendere, il velivolo aveva a bordo dieci passeggeri, tra cui lo stesso Prigozhin, e non vi sarebbe alcun superstite.

Il Fondatore e Proprietario della compagnia militare Wagner Yevgeny Prigozhin
Riguardo alla dinamica dell’accaduto si sa ancora molto poco, anche se sul canale Telegram Grey Zone (notoriamente vicino alla Wagner) è stato postato un video che sembrerebbe confermare l’ipotesi dell’abbattimento dell’aereo da parte della contraerea di Mosca.
Alla luce di tale circostanza (e di come vengono normalmente gestite le dinamiche politiche interne alla Federazione Russa), diversi osservatori, tra cui lo stesso Presidente degli Stati Uniti Joe Biden, hanno pubblicamente espresso i propri sospetti riguardo al fatto che non si sarebbe trattato di un errore (cosa magari non impossibile ma comunque piuttosto improbabile), quanto piuttosto della vendetta del Presidente Putin nei confronti del suo ex fedelissimo, reo, nel giugno scorso, di aver tentato con la sua “brigata” una sorta di “marcia armata su Mosca” finalizzata (almeno ufficialmente) a protestare contro la conduzione delle operazioni in Ucraina da parte dei vertici e l’imminente applicazione di un decreto volto ad arruolare i mercenari delle compagnie militari private (Wagner inclusa) in seno alle forze regolari.

Mappa che mostra il percorso fatto dalla Wagner durante il suo ammutinamento di giugno
Assumendo i contorni di un vero e proprio tentato golpe, tale azione (fermatasi verosimilmente solo a causa della mancata sollevazione di altre componenti del dispositivo militare di Mosca) ha certamente inflitto un durissimo colpo al potere del Capo del Cremlino, che, per giunta, tende anche a considerare i traditori come soggetti da eliminare sul vero senso della parola; una sorte che ora potrebbe effettivamente essere toccata anche a Prigozhin, nonostante gli si fosse ufficialmente permesso di ricollocarsi in Bielorussia di continuare a svolgere operazioni nel continente africano.
Inoltre, sempre con riferimento all’ipotesi “vendetta”, non si dovrebbe neppure sottovalutare il fatto che, proprio in questi giorni, sia in corso a Johannesburg il summit annuale dei BRICS; un consesso di fronte al quale Putin intende certamente mostrarsi forte sul piano interno, tanto più in considerazione del fatto che, al fine di non imbarazzare le autorità sudafricane (aderenti allo Statuto di quella stessa CPI che a marzo avrebbe emesso un mandato di cattura nei suoi confronti), egli avrebbe perfino dovuto rinunciare a prendervi parte fisicamente.
In ogni caso, però, queste risultano essere, almeno per il momento, solamente delle ipotesi, che nei prossimi giorni potrebbero certamente trovare conferma (anche se, forse, non da parte dei canali ufficiali di Mosca), ma anche essere smentite.
Report Difesa seguirà, per tale motivo, l’evolversi della vicenda fornendo aggiornamenti costanti sull’emergere dei nuovi dettagli.
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