Nuovo cessate il fuoco a Gaza: Hamas intende presentare una controproposta. Israele ribadisce la sua volontà di eradicare il governo dell’organizzazione

Di Fabrizio Scarinci

IL CAIRO. Secondo quanto riportato, le trattative in corso al Cairo tra i rappresentanti di Israele ed Hamas starebbero portando i due contendenti molto vicini alla proclamazione della nuova tregua umanitaria di 40 giorni di cui si parla ormai da diverse settimane.

Finora, ad ostacolare il raggiungimento dell’accordo sarebbe stato soprattutto il fatto che Hamas, ormai militarmente alle strette, volesse ottenere non solamente una tregua accompagnata dalla scarcerazione di alcuni miliziani palestinesi, ma una vera e propria cessazione delle ostilità; cosa che gli israeliani, intenzionati ad eradicare del tutto l’organizzazione terroristica, non avrebbero mai concesso.

Un carro Merkava dell’Esercito israeliano

Nondimeno, il forte incremento delle pressioni internazionali (in particolar modo da parte degli USA, che sarebbero anche riusciti ad ottenere dal Qatar la disponibilità ad espellere il vertici di Hamas qualora dovessero scegliere di non firmare l’accordo) sembrerebbe aver portato i miliziani sul punto di cedere.

Stando all’ultima dichiarazione del loro leader Yahya Sinwar, infatti, l’offerta di oggi sarebbe stata definita come quella “più vicina” alle richieste dell’organizzazione, che pur riservandosi di formulare una controproposta sembrerebbe essersi espressa con toni piuttosto concilianti.

Distruzioni nella Striscia di Gaza – Yairfridman2003

Quanto agli israeliani, invece, i loro vertici avrebbero comunque ribadito la propria volontà di portare a termine le operazioni militari volte ad eliminare il governo stabilito da Hamas sul territorio della Striscia di Gaza, precisando che, se la risposta dei miliziani non arrivasse entro sei giorni, l’offensiva terrestre su Rafah (che sarebbe, in ogni caso, in programma dopo la fine della tregua) scatterebbe quasi immediatamente.

Dal canto loro, gli USA si sarebbero, invece, dichiarati contrari ad un’eventuale azione di questo tipo su quella che ormai sembrerebbe essere l’ultima vera roccaforte di Hamas, soprattutto in considerazione del fatto che Tel Aviv non avrebbe presentato alcun piano di evacuazione dei civili presenti in loco.

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