Occupazioni universitarie: l’acampada pro Palestina si sposta a Torino, Venezia e Siena. Oggi riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica

TORINO. Ormai l’Intifada studentesca come è stata definita dai movimenti antagonisti sta, ogni giorno, crescendo.

Un’immagine di una protesta pro palestinesi

Sono nate, sull’onda delle proteste negli Stati Uniti e in Europa, le occupazioni di Facoltà e spazi di Ateneo contro Israele e la sua condotta della guerra ad Hamas, dopo i fatti del 7 ottobre 2023.

Gli studenti parlano di “genocidio” che gli israeliani starebbero commettendo contro i palestinesi.

Con tende e sacchi a pelo gli studenti creato dei mini campeggi, chiamati acampade, dove vivere la loro mobilitazione a sostegno di Gaza e Rafah.

Dopo la Statale e il Politecnico di Milano, dunque, dove le tende sono comparse nel fine settimana, oggi si sono aggiunte Venezia, Torino, dove si sono mobilitati sia il Politecnico sia l’Università degli Studi (occupato il Dipartimento di Fisica e Palazzo Nuovo) e Siena.

Una manifestazione a Venezia

All’Università di Padova, la mobilitazione è iniziata venerdì scorso.

È stata la quinta città dove la protesta ha si è sviluppata, dopo Bologna, Napoli, Roma e Palermo.

A cui sono seguote le occupazioni di Milano (Statale e Politecnico) e come detto, oggi, di Venezia, Torino e Siena.

Ma il Movimento non molla, anzi è pronto ad altre occupazioni.

Nella città del Santo, dalle 8 di oggi sono stati bloccati tutti gli accessi al Palazzo del Bo, mentre si stavano tenendo alcune lezioni nella Facoltà di Giurisprudenza e con alcuni studenti già all’interno della struttura.

L’acampada a Padova

I giovani sono partiti dall’accampamento e hanno fatto un blocco all’interno del Dipartimento per protestare su quanto sta accadendo in Medio Oriente. Un centinaio di studenti hanno manifestato nei cortili di Palazzo Bo con canti e cori chiedendo un intervento, da parte dell’Università, sul “genocidio in corso a Gaza e la recisione degli accordi con le istituzioni israeliane”.

Arrivati al Dipartimento di Scienze politiche, dove in aula M si teneva la conferenza “Diritti e libertà in Iran, il movimento di liberazione e il ruolo delle donne” organizzata dal professor Berti, gli studenti, hanno fatto sapere sui canali Telegram, sono entrati per dimostrare solidarietà alla lotta per la liberazione delle donne in Iran, “per mettere in luce il fatto che queste situazioni di oppressione derivano dalle stesse dinamiche coloniali e patriarcali, e per contestare le posizioni del docente che ha organizzato la stessa conferenza”.

Ma la dimostrazione non ha avuto l’effetto sperato.

Questa sera alle 18,30 si terrà, sempre a Padova, un’assemblea e domani un presidio in occasione del Senato accademico.

A Brescia, mercoledì prossimo, il Coordinamento Palestina ha indetto un presidio alle 12.30 in Piazza Mercato, di fronte al Rettorato, per Gaza e in solidarietà a tutti gli studenti, le studentesse e le Università in lotta nel mondo.

“Da Nord a Sud gli studenti e le studentesse si organizzano congiuntamente per esprimere la necessità impellente di porre fine alla catena di morte che lega gli Atenei italiani al genocidio perpetrato da Israele nei confronti del popolo palestinese” scrivono in una lettera i militanti della Campagna Intifada studentesca inviata alla Conferenza dei Rettori, al ministro dell’Università Bernini e quello dell’Interno Piantedosi”.

Viene chiesto ai Rettori di “denunciare l’aggressione militare israeliana” e di fornire assistenza alla popolazione palestinese.

Oltre alla “risoluzione di tutti gli accordi universitari con Atenei e aziende ubicati in Israele e il boicottaggio totale del sistema accademico israeliano”.

Ed ancora: la risoluzione immediata dell’Accordo di Cooperazione nel campo della ricerca e dello sviluppo industriale tra l’Italia e Israele e l’istituzione di un “fondo per finanziare misure di sostegno per studenti, ricercatori e docenti palestinesi” affinché possano studiare in Italia.

Nel pomeriggio, intanto, è stata confermata la riunione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica dove sarà esaminata la questione delle occupazioni.

Da segnalare quanto successo questa mattina, a Roma, dove in occasione del Torneo di Tennis ATP al Foro Italico, del doppio maschile tra Gonzalez/Roger-Vasellin e Arevalo/ Pavic al Campo 12, e del singolare femminile tra Keys e Cirstea al Campo Pietrangeli, una decina di persone aderenti alla campagna Fondo Riparazione di Ultima Generazione ha interrotto le partite.

Quattro persone sono scese nel campo, lanciando coriandoli, mentre altre mescolate tra gli spettatori hanno richiamato l’attenzione del pubblico all’emergenza climatica e sociale in Italia.

Una persona tra il pubblico si è incollata i piedi sulla gradinata.

Sono poi arrivate la sicurezza privata, i Vigili del Fuoco e le Forze dell’Ordine.

La sicurezza privata degli APT Internazionali d’Italia ha trascinato fuori una delle persone sugli spalti. L’interruzione delle partite è durata oltre 45 minuti

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