OPTSAT-3000, Intervista all’ing. Pasquali: “Un satellite per la Difesa ma che potrà essere usato anche per scopi civili”

Roma. Nella presentazione, ieri, di OPTSAT-3000 un satellite in orbita LEO (Low Earth Orbit) eliosincrona e da un segmento di terra per il controllo in orbita, l’acquisizione e il processamento dei dati, è stata evidenziata la sua dualità. Espressa sul fronte della sicurezza (nel concetto più ampio del termine) che della Difesa.

Décollage plan large, le 01/08/2017.

Il satellite interopererà, a partire dal prossimo anno, con il sistema di satelliti radar COSMO-SkyMed di seconda generazione – un altro prodotto svluppato in Italia, con Leonardo e le sue joint venture Thales Alenia Space (Thales 67%, Leonardo 33%) e Telespazio – integrando dati ottici e radar per fornire alla Difesa italiana informazioni di estrema precisione, risoluzione e completezza e strumenti d’analisi e operativi allo stato dell’arte.

L’intero sistema è stato fornito da Leonardo attraverso Telespazio (Leonardo 67%, Thales 33%), primo contraente alla guida di un Gruppo internazionale di aziende tra cui Israel Aerospace Industries (IAI) che ha realizzato il satellite nell’ambito di un accordo di cooperazione internazionale tra Italia e Israele e OHB Italia, responsabile del lancio.

Report Difesa ha intervistato l’ingegnere Luigi Pasquali, amministratore delegato di Telespazio e direttore del Settore Spazio di Leonardo.

Luigi Pasquali, amministratore delegato di Telespazio e direttore del Settore Spazio di Leonardo.

Ingegnere, come mai questa stretta collaborazione con l’industria israeliana?

Si tratta di una collaborazione molto intensa in tanti settori. L’Israel Aerospace Industries è un Gruppo che si occupa di aerospazio e Difesa da tantissimi anni. Gli abbiamo fornito alcuni apparati e sistemi operativi per lo spazio. La Difesa italiana nell’ambito della collaborazione tra i due Governi ha previsto la possibilità di realizzare questa tecnologia che l’israeliani hanno sviluppata, applicandola sui satelliti ottici.

Mentre il nostro Paese ha sviluppato la componente  di terra, operativa, Abbiamo, insomma, inserito nel sistema complessivo questo elemento importantissimo dal punto di vista tecnologico, nell’ambito di un accordo che i due Paesi hanno sottoscritto, anni fa. Un accordo che ha visto una collaborazione in altri ambiti con l’interesse più ampio dell’ex Finmeccanica, oggi Leonardo.

Nella presentazione si è insistito molto sull’uso duale del satellite, in termini militari mi sembra che sia più da utilizzo come ISTAR (Intelligence, Surveillance, Target Acquisition and Reconnaissance)?

Questa tipologia di satelliti o anche altri, come quelli per le telecomunicazioni, per loro natura sono dual use. Ovvero possono garantire impieghi sia civili che militari. Certamente bisognerà fare dei distinguo, Nel campo delle telecomunicazioni ci sono alcune frequenze tipicamente della Difesa. Per quanto riguarda l’osservazione della terra ci sono determinate funzionalità più tipicamente militari. Un’architettura dual use, in senso puro, è SkyMed, il quale contemporaneamente può fornire prestazioni di applicazioni in ambito civile o della Difesa, a seconda dell’utente che lo pianifica. OPTSAT-3000 è un satellite prettamente per la Difesa , ma che la Difesa vuole mettere a disposizione per l’utilizzo del nostro Paese in un senso più ampio. Ci aspettiamo che possa gestire le emergenze, la sicurezza in un concetto più ampio, non solo militare.

Lunedì il satellite trasmetterà una prima immagine. Sarà militare, della sicurezza o dual use?

Sarà un’immagine prettamente tecnica che ci servirà. semplicemente a calibrare lo strumento, una calibrazione molto lunga. Il valore di tutto questo è per lo più affettivo e celebrativo, essendo la prima immagine.

Quanto resterà in orbita il satellite?

La vita operativa nominale è di sette anni, ma siamo ottimisti per una vita più lunga.

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