PERU’: LA STORIA DI CÉSAR BIELICH POMAREDA IL CONTRAMMIRAGLIO DELLA MARINA CON IL SANGUE ITALIANO

Di Gerardo Severino*

LIMA (nostro servizio particolare). Il prossimo settembre, in Perù verranno ricordati i 150 anni della nascita del Contrammiraglio César Bielich Pomareda, uno dei più apprezzati ufficiali della Marina da Guerra peruviana, tanto da assurgere, seppure per pochi giorni, alla suprema carica di Ministro della Marina e dell’Aeronautica.

Bielich seduto ultimo a destra tra l’equipaggio dell’Incrociatore Grau

 

Sconosciuta ai più l’origine italiana della sua famiglia, abbiamo voluto ricordarne la biografia attraverso queste note, con le quali vogliamo analizzare, ancora una volta, il ruolo che hanno avuto gli emigranti italiani nella costruzione e nel progresso del Sud America, e ciò ancor prima dell’unificazione italiana del 1861.

DA LIVORNO A LIMA, STORIA DELLA FAMIGLIA BIELICH

 Il protagonista di questa storia molto affascinante, César Bielich, nacque al Callao (Lima) il 27 settembre del 1873, da Adriano Bielich Mirandoli, un ricco emigrante originario di Livorno, e da Marcelina Pomareda, dalla quale ereditò il secondo cognome, secondo la tradizione spagnola.

Livorno in un disegno del 1825

Il bambino, battezzato il 15 ottobre successivo, visse tutta la sua infanzia, assieme alla già numerosa famiglia Bielich al Callao, il più grande approdo marittimo del Perù.

Suo padre, Adriano Giulio Cesare Bielich Mirandoli, era nato a Livorno il 31 agosto del 1825, figlio del potente armatore e Capitano di navi mercantili, Stjepan (Stefano) Bijelić Kucerić, a sua volta originario di Cuciste di Sabbioncello, nei pressi di Ragusa (Dalmazia), ove era nato il 6 agosto del 1797.

L’uomo di mare dalmatino, membro di una famiglia di Armatori di origini ebraiche (oltre a lui erano attivi anche i fratelli Giovanni e Giuseppe) che operava non solo lungo l’Adriatico ma anche su altri mari, si era stabilito a Livorno attorno al 1820, fondandovi l’omonima Agenzia Mercantile con la quale avrebbe assicurato i rapporti commerciali dell’allora Granducato di Toscana con varie località del mondo, America Latina compresa.

Sempre a Livorno, ove sarebbe deceduto molti anni dopo, lo troviamo citato come “commerciante” in una rivista austroungarica (la “Der Adler”, n. 214 dell’8 settembre 1840).

Sua madre, Esther Mirandoli – molto probabilmente anche lei di religione ebraica e livornese – era figlia di Giovanni Mirandoli, contabile della potente famiglia dei Contessini.

I genitori di Adrian, in verità, risulterebbero presenti a Lima già nel corso del 1824, e ciò lascerebbe presupporre che sia Stefano che Esther si fossero trasferiti o comunque viaggiato in Perù in epoca precedente, molto probabilmente in relazione agli affari commerciali che il marittimo, ormai naturalizzato toscano, aveva intrapreso nel porto del Callao.

Callao il porto militare

Da qui imbarcava di tutto, curando anche il traposto del guano dalle isola Chinca sino in Europa.

A Livorno sarebbe temporaneamente tornata la sola Esther, in occasione della nascita del primogenito, seguita da Stefano solo qualche anno dopo, rammentando la citazione del 1840. Adrian si era unito una prima volta in matrimonio, il 13 novembre del 1859, presso la Parrocchia di San Sebastian, a Lima, con Maria Mercedes Aceves Aguilar, nata nel 1837, dalla quale ebbe i figli: César, Felipe e Donato.

Rimasto vedovo, Adrian si era unito, sempre a Lima, con Marcelina Pomareda Beltran, nata, invece, ad Arica, allora ancora in possesso del Perù, il 20 aprile del 1845.

Dall’unione di Adriano Bielich Mirandoli con Marcelina Pomareda, consolidata, poi, con le nozze celebrate il 12 settembre 1873 a Sagrario, sarebbero nati, invece, ben otto figli.

Adrian Bielich non avrebbe fatto più ritorno in Toscana, ove, invece, erano rimasti a vivere i genitori, dando così vita, sempre al Callao, all’Agenzia Marittima Bielich, che avrebbe mantenuto i rapporti commerciali dapprima con il Granducato di Toscana e, dopo il 1861, con il Regno d’Italia, del quale, Adrian divenne comunque suddito.

Fu solo il 1° agosto del 1865 che Adrian Bielich Mirandoli decise di investire i propri risparmi diversamente, acquistando, nella zona di Miraflores, un’enorme estensione di terreno, sulla quale darà vita alla celebre “Azienda Agricola Santa Cruz y Chacarilla”, purtroppo poi fallita nel 1913. In essa si coltivava di tutto, dal cotone ai vitigni che davano ottimo vino.

Nella seconda metà degli anni ’70, divenuto oramai un ricco possidente, Adrian Bielich si aggiudicò anche l’arrendamento della Ferrovia Lima – Chancai, che avrebbe gestito per una decina di anni. L’Agenzia marittima del Callao verrà, invece, affidata ai figli maggiori.

Nel 1888, quando il figlio César decise di entrare in Marina, egli risulta ancora cittadino del Regno d’Italia.

UNA VITA PER IL MARE ((1888 – 1935)

Che nel DNA di César Bielich Pomareda fosse presente l’atavica passione per il mare lo avevamo compreso, ricordando la storia della famiglia.

Ma César non volle seguire alla lettera le tradizioni patriarcali impersonate dal padre e dal nonno paterno, come abbiamo visto Armatori e Capitani marittimi.

Egli, infatti, dopo aver terminato gli studi presso il prestigioso “Collegio Nacional  Nuestra Señora de Guadalupe” di Lima, decise di arruolarsi nella Marina da Guerra del Perù.

Fu così ammesso, il 12 aprile del 1888, presso la prestigiosa Scuola Navale, che a quel tempo operava prevalentemente a bordo del “Pontone Perù”.

Cadetti della Scuola Navale peruviana (19149

Promosso Guardiamarina il 9 febbraio del 1894, César Bielich fu imbarcato a bordo del trasporto “Santa Rosa”, prima tappa di futuri e sempre più prestigiosi incarichi che lo avrebbero visto istruttore presso la Scuola Nautica di Paita sino al luglio del 1895, ufficiale sui trasporti “Constitución” e “Chalaco”, poi di nuovo sul “Santa Rosa”,  nel corso del 1896, ma soprattutto insegnante presso la stessa Scuola Navale per gli Ufficiali, a La Punta, che proprio grazie a lui fu poi trasformata in una moderna struttura, inaugurata dal Presidente Augusto Leguía il 19 settembre del 1912. In precedenza, il 4 giugno del 1898, César s’era unito in matrimonio, nella Chiesa di San Lazaro, nel Distretto di Rimac, con Carmen Victoria Matos Castaños, dalla quale avrà i figli: Esther, Carmen Rosa, Teresa, Emilio, Adriano e Guillermo.

Un aspetto poco conosciuto della ricca biografia di César Bielich ci porta ai primi del Novecento, quando furono poste le basi per la creazione del “Centro Navale del Perù”, una sorta di “Circolo Ufficiali”.

Il 12 novembre 1900, presso la sede del Capitano di Porto del Callao, fu convocata un’assemblea generale di ufficiali di Marina, dove fu eletto il primo Consiglio di amministrazione dell’istituendo “Centro Navale del Perù”, presieduto dal Capitano Ramón Freyre, e composto dal Capitano Daniel Rivera, come vice presidente, Ernesto Caballero y Lastres come Segretario e nella carica di Sottosegretario proprio César Bielich, che a quel tempo ricopriva ancora il grado di Tenente di 2° grado.

La segreteria fu assunta dal Comandante Manuel Ontaneda, coadiuvato dal responsabile della stesura degli atti, Manuel E. Ugarte e come membri Octavio Cavero, Federico Sotomayor y Vigil, Oscar Mavila e Guillermo Black.

In Assemblea fu approvato il progetto di Statuto dell’ente, nonché il valore della quota di iscrizione, che doveva essere di 15 soles e, quale contributo mensile, la somma di un sol.

Oltre ai marinai, anche altre persone d’onore avrebbero potuto aspirare a far parte del Centro Navale.

Il Centro ebbe inizialmente sede in Via Ramón Castilla, per poi trasferirsi in un edificio in Via Constitución 5.

Successivamente si spostò in Calle del Muelle, 17.

Nel corso del 1905, César Bielich Pomareda fu, invece, distaccato in Inghilterra, in qualità di assistente del Contrammiraglio Melitón Carvajal Ambulodegui,  capo della Commissione di costruzione degli incrociatori “Almirante Grau” e “Coronel Bolognesi”, con i quali avrebbe avuto avvio il riammodernamento della Marina Militare del bellissimo Paese andino.

L’incrociatore Coronel Bolognesi (1909)

La loro costruzione era stata affidata alla società inglese “Vickers Sons Armstrong & Maxim Limited”, e fu eseguita presso i cantieri navali di Barrow in Furness.

Varata il 27 marzo 1906, la prima unità salpò in convoglio fino al porto di Callao, arrivando il 10 agosto 1907.

A bordo della “Almirante Grau” vi era anche il nostro protagonista, il quale, appena l’anno dopo, con il grado di Capitano di Corvetta, ne divenne Secondo Comandante.

Vice direttore della Scuola Navale, a Bellavista (1909-1913), César Bielich divenne, poi, con il grado di  Capitano di Fregata e poi de Navio Comandante dell’incrociatore “Coronel Bolognesi”.

César Bielic nella sua uniforme

Alla grande gioia provata nel prendere il Comando della celebre nave da guerra subentrò il triste epilogo del genitore.

Il 17 marzo del 1914, a pochi mesi dal fallimento della sua Azienda agricola, a Miraflores, morì a Callao il padre, Adriano, salutato da una folla commossa di parenti e amici presso la Parrocchia del Sagrado Corazon de Jesus.

Al capostipite della famiglia Bielich in Perù verrà poi intitolata una Avenida nel Distretto di Sant’Isidro.

Negli anni successivi, César ricoprì vari incarichi, quali presidente della Commissione di qualificazione del personale, Ispettore per il commercio del Guano, nell’ambito del Ministero delle Finanze (1927) e, poi, Comandante dell’Incrociatore “Bolognesi” e, quindi, della stessa Squadra Navale.

Promosso Contrammiraglio nel 1929, nel gennaio 1930 fu nominato Direttore del personale della Marina da Guerra.

Il  25 agosto, César Bielich entrò a far parte, quale Ministro di Marina e Aviazione, del nuovo Governo presieduto dal Generale Manuel Ponce, insediatosi a Lima dopo la caduta di Augusto B. Leguía.

Il Ministero della Marina peruviana, a Lima. (Anno 1929)

Avrebbe, in verità, ricoperto tale prestigiosissimo incarico solo per pochi giorni, subentrando al potere il Tenente Colonello Luis Sánchez Cerro.

Collocato in aspettativa su sua richiesta in quello stesso frangente storico, il Contrammiraglio Bielich Pomareda fu congedato dalla Marina da Guerra nel dicembre del 1935, per raggiunti limiti d’età.

L’EPILOGO

Il Contrammiraglio dal sangue italiano, César Bielich, si ritirò a vita privata in quel di Lima, prendendo alloggio in Avenida San Martin, 451, nel Distretto di Barranco.

Qui avrebbe vissuto gli ultimi anni di vita, assistendo anche ai vari mutamenti politico-istituzionali che avrebbero interessato la Patria amatissima, così come alla drammatica guerra mondiale che avrebbe sconvolto, in Europa, i luoghi tanto cari alla sua famiglia, l’Italia e la Dalmazia, che probabilmente avrà visitato nel corso della sua lunga esistenza.

César Bielich Pomareda si spense, presso l’Ospedale Obrero, sempre a Lima, il 19 marzo 1950, per infarto, conseguente all’operazione per esportazione di un cancro polmonare, alla quale era stato sottoposto d’urgenza il precedente giorno 15.

I funerali si tennero il giorno seguente, celebrati in forma solenne da parte del Cappellano Militare della stessa Marina, Padre Victor Gutiérrez, alla presenza dei figli, due dei quali ufficiali della Marina e dell’Aeronautica, e dei capi di Stato Maggiore della Marina e dell’Aeronautica.

Sulla sua bara furono deposte, su un cuscino di velluto, le decorazioni delle quali era stato insignito nel corso della sua luminosa carriera, vale a dire i Cavalierati dell’Ordine del Sol del Perù, dell’Ordine Militare di Ayacucho, ma soprattutto la prestigiosa “Palma Accademica” conferitagli dal Presidente della Repubblica francese.

La salma fu, quindi, sepolta inizialmente nella cappella di famiglia, ove già da tempo riposava la moglie, Carmen Victoria, per poi essere trasferita – almeno secondo alcune fonti familiari – presso la Cripta degli Eroi, nel Cimitero Grande di Lima.

*Colonnello (Ausiliaria) della Guardia di Finanza –  Storico Militare

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