Roma. Il progetto “Caserme Verdi” è stato, oggi a Roma, nella sede del CASD (Centro Alti Studi della Difesa) al centro di un convegno al quale hanno partecipato il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, il capo di Stato Maggiore dell’Esercito Generale di Corpo d’Armata Salvatore Farina Prof. Arch. Piero Cimbolli Spagnesi, professore ordinario di Storia dell’Architettura presso il Dipartimento di storia, disegno e restauro dell’architettura della Sapienza – Università di Roma, Prof. Ing. Rosario Gigliotti- Ricercatore presso la Facoltà di Ingegneria della Sapienza – Università di Roma, Architetto Flavio Mangione presidente dell’Ordine degli Architetti di Roma, Prof. Ezio Micelli, professore ordinario di estimo presso il Dipartimento di Culture del Progetto dell’Università IUAV di Venezia, Dott. Antonio Caponnetto direttore dell’Agenzia di Coesione Territoriale.
Il progetto Grandi Infrastrutture-Caserme Verdi – ha detto il ministro Trenta nel suo intervento, rientra “nell’ambito del processo di concreta e razionale valorizzazione del parco infrastrutturale che la Difesa sta portando avanti in questi anni, grazie all’ausilio tecnico della Direzione dei Lavori e del Demanio (GENIODIFE), per adeguare e mettere a disposizione del proprio personale immobili di nuova generazione, efficienti e funzionali pienamente rispondenti alle normative vigenti”.
Oggi l’Esercito dispone di immobili realizzati da più di 70 anni che presentano un generalizzato stato di inadeguatezza rispetto ai più moderni standard qualitativi.
“Si è ritenuto necessario, pertanto – ha aggiunto il ministro – intervenire con risolutezza e tempestività, avviando un processo virtuoso che consentisse, in un’ottica temporale di ampio respiro, di poter disporre di un parco infrastrutturale rinnovato”.
In tale quadro, oltre a porre in essere interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, il Ministero ha avviato “un progetto di riconversione strutturale, che potrà essere replicato in ambito interforze, per consentire a tutte le Forze armate di rispondere adeguatamente alle nuove esigenze operative e di garantire migliori condizioni di vita al personale e alle loro famiglie”.
Il 28 gennaio scorso, nel Comprensorio Militare della Cecchignola di Roma sono state inaugurate alcune soluzioni abitative che sono state destinate al personale dell’Esercito in servizio nella Capitale nell’ambito dell’Operazione “Strade Sicure”.
“Oggi – ha proseguito il ministro Trenta – il nostro obiettivo fondamentale è quello di dare centralità al personale della Difesa, di garantire le legittime aspettative dei nostri uomini e delle nostre donne, militari e civili, su temi che riguardano la loro vita quotidiana. E’ questo uno dei punti qualificanti del Contratto di Governo che abbiamo voluto menzionare espressamente per migliorare e rendere più efficiente il settore della Difesa”.
Per la titolare della Difesa “il benessere di coloro che hanno scelto le Forze armate è una priorità della Difesa e comporta una continua ricerca di azioni, sempre al passo con i tempi, per migliorare la qualità della vita del personale che, in questi anni, ha visto evolvere il proprio lavoro in maniera sempre più complessa”.

Il ministro Trenta con il capo di Stato Maggiore del’Esercito, Farina
“Il personale deve essere assoluto protagonista del processo di cambiamento delle Istituzioni – ha proseguito – e sento quindi, come mio dovere, quello di tutelarlo al massimo grado nelle sue legittime aspettative, con particolare riguardo alla dimensione del proprio benessere fisico e morale, che procedono di pari passo e contribuiscono a creare condizioni di equilibrio e stabilità nella vita di ciascuno, a maggior ragione per coloro che svolgo una professione complessa e delicata come quella del militare”.
Il Dicastero, ha sottolineato la Trenta, sta lavorando “con determinazione a tutte le soluzioni possibili, nell’ambito di un’ampia visione di tutela di diritti che investe aspetti differenti ma strettamente interconnessi: dalla tutela dei rapporti familiari, alla tutela della condizione genitoriale, alla salvaguardia della salute”.
E con il progetto “Caserme Verdi” si continuerà farlo, passo dopo passo,” utilizzando tutte le risorse disponibili e cercando di realizzare uno sforzo di razionalizzazione e di bilanciamento tra Centro-Nord del Paese, dove attualmente sono dislocati due terzi delle infrastrutture militari, e il Sud dell’Italia, dal quale oggettivamente proviene la maggior parte del personale militare”.
Si tratta di uno sforzo assolutamente necessario, anche in virtù delle mutate “condizioni geopolitiche – ha spiegato il ministro – che non richiedono più la presenza militare al Nord”.
La Difesa sta attuando anche una progressiva azione di dismissione di infrastrutture non più utili ai fini istituzionali e sta adottando strumenti e percorsi di valorizzazione adeguati affinché questi immobili possano diventare fattore di crescita economica, integrazione e sviluppo sociale, in un continuo e reciproco processo di osmosi tra mondo militare e civile.
Queste iniziative necessitano di un continuo confronto con il territorio, ha detto ancora il ministro, “e del supporto delle Istituzioni, degli enti locali, delle imprese, del mondo accademico, per generare insieme sinergie e liberare importanti risorse che potranno essere utilizzate sia per il Dicastero sia per soddisfare esigenze di altre amministrazioni dello Stato”.
Si sta lavorando a tanti progetti, alcuni anche che coinvolgono vari Dicasteri.
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