Progetto “LIREA”: un progetto per le donne vittime di violenza

Di Valeria Fraquelli

Roma. Le donne molto, troppo spesso si ritrovano a subire condizioni di discriminazione e di violenza.

Una donna denuncia ai Carabinieri un caso di violenza (foto di archivio)

Cadere nella tratta è molto più facile di quello che sembra, basta fidarsi delle persone sbagliate che con false promesse attirano giovani donne in un mondo fatto di soprusi e violenza.

Il progetto “LIREA” nasce proprio per aiutare queste persone vittime di tratta a uscire dalla schiavitù, a riprendersi la loro vita e a crearsi un ambiente e un lavoro nuovo in cui esprimere tutte le loro potenzialità.

Progetto LIREA

Il logo del Progetto Lirea

La tratta le tiene come incatenate, e spesso si intreccia con il fenomeno della migrazione perché “la tratta e lo sfruttamento sessuale sono sempre più forzati dai fenomeni migratori, e il sistema di accoglienza sta diventando sempre più un’interfaccia con le donne che nascondono una situazione di violenza e sfruttamento già nel Paese di origine e che si perpetua nel Paese di arrivo”.

Le donne straniere che arrivano nel nostro Paese attirate da un un posto di lavoro che non esiste sono sole ma grazie al “Progetto LIREA” trovano qualcuno che le può aiutare, qualcuno che può regalare loro un futuro migliore.

Anche le donne italiane possono finire nel giogo della tratta e anche per loro si spende e lotta questo progetto europeo ma indubbiamente il fenomeno migratorio ha aggravato la tratta e i suoi strascichi.

Stop alla tratta di esseri umani

Rispetto a tanti altri progetti che si sono susseguiti negli anni il progetto si basa sul welfare, si basa sul contrasto alla povertà per supportare le donne vittime di violenza.

Perché è la povertà che spinge molte donne nelle mani della tratta, è la povertà che costringe a piegarsi a ricatti e violenze.

Per fortuna ci sono anche progetti che si appoggiano il “processo LIREA” come ad esempio “Moments of life” che sull’isola di Cipro accoglie tutte le donne vittime di tratta.

Si tratta di soprattutto immigrate.

Il progetto le aiuta ad integrarsi in un ambiente per loro nuovo. Corsi di lingua e percorsi formativi che consentono di trovare un lavoro tra i più richiesti a Cipro permettono a queste donne di ricostruirsi una vita anche lontane da casa e di avere delle persone con cui parlare, perché nessuna donna deve mai sentirsi sola.

L’esigenza di supportare i migranti e le donne per le fondatrici del “Progetto LIREA” è al primo posto.

Molto spesso migranti e donne sono la parte più indifesa della popolazione e l’obiettivo primario di questo progetto europeo è rendere la vita di queste donne più sicura e in qualche modo più semplice.

Salvare le donne vittime di tratta da un destino di violenze e soprusi e dare loro una nuova vita si può, aiutarle a dimenticare con laboratori creativi e di scrittura vuole dire davvero prendersi cura di loro e accompagnarle verso l’indipendenza.

Si può dire che liberare le donne dalla tratta è un dovere morale, perché non possiamo più voltarci dall’altra parte e tollerare la schiavitù di un altro essere umano come se non ci toccasse.

Liberare le donne dalla tratta fa bene a loro che possono ricominciare la loro vita e guadagnare per essere membri produttivi della società e va bene ai Paesi che le ospitano che acquisiscono una nuova cultura e una mentalità più aperta.

 

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