Di Valeria Fraquelli
Niamey. Nella giornata di mercoledì, ma la notizia è filtrata solo oggi, alcuni cooperanti della organizzazione non governativa “Action and Impact Programme in the Sahel (APIS)”, un partner locale del World Food Programme (Wfp) delle Nazioni Unite sarebbero stati prelevati mentre distribuivano cibo in un villaggio nel sud-ovest del Niger.
Gli assalitori sono entrati nel villaggio a bordo di moto, mercoledì pomeriggio, e hanno detto alle vittime di seguirli, ha riferito Kadidiatou Harouna, uno dei responsabili dell’Action and Impact Programme in the Sahel.
Avrebbero lasciato solo coloro che conoscevano la lingua locale.
È la prima volta che vengono presi degli ostaggi in questa zona che è già molto pericolosa e in cui il traffico di veicoli è severamente vietato giorno e notte.
“Lo scorso anno abbiamo lavorato senza problemi e non è mai stato segnalato niente di anomalo, eravamo sicuri”, hanno spiegato i responsabili dell’organizzazione umanitaria.
In queste ore sta già montando la polemica in quanto i cooperanti si sarebbero inoltrati in una zona molto pericolosa senza scorta, senza nessuna autorizzazione e con mezzi inadeguati.

Una bidonville in Niger
Le notizie rimangono per il momento ancora frammentarie e non è neppure giunta una rivendicazione per il pagamento di un riscatto, né sono noti gli autori del gesto che potrebbero essere collegati ad una organizzazione terroristica come lo Stato Islamico nel Grande Sahara.

Jihadisti in Mali
Anche l’identità dei cooperanti rapiti non è ancora stata resa nota.
La zona in cui si intersecano i confini di Burkina Faso, Mali e Niger è considerata molto pericolosa ed instabile in quanto è un rifugio per gli esponenti dello Stato Islamico nel Grande Sahara che la usano come base per preparare attentati e rapimenti, per nascondere il denaro dovuto a riscatti e traffici per il mercato nero e vittime.
Infatti questi tre Paesi hanno subito molti attacchi terroristici e per questo hanno rafforzato le truppe locali che, con l’aiuto della missione francese “Barkhane “stanno cercando di combattere il terrorismo e di riportare l’ordine.
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