Varsavia. Su dieci talentosi giocatori di scacchi al mondo, sei sono russi.
Il Generale Mirosław Różański, già Comandante Generale delle Forze Armate e fondatore della Fondazione Stratpoints che opera nell’area della sicurezza e dello sviluppo e in quella per il supporto ai veterani e alle loro famiglie, nonchè consulente per la Sicurezza di Szymon Hołownia (Polska 2050) parte da qui per illustrare, a Report Difesa, i movimenti diplomatici russi con gli USA.

Generale Mirosław Różański, già Comandante Generale delle Forze Armate e fondatore della Fondazione Stratpoints
“Il gioco reale degli scacchi – spiega – consiste nel fatto che vince chi è in grado di prevedere qualche mossa. Penso che paragonare la diplomazia agli scacchi è assolutamente appropriato. La Russia sta perseguendo una politica molto aggressiva ed espansiva”.
Per questo è giusto paragonare quanto sta accadendo al gioco degli scacchi.
Lo scorso 30 dicembre tra il Presidente USA, Joe Biden e quello russo Vladimir Putin c’è stata una telefonata di circa 50 minuti.

Il Presidente americano Joe Biden
Ma Różański non intende soffermarsi su questo colloquio ma intende ricordare quanto avvenuto nel 2014 quando si sono registrate “operazioni offensive sul territorio dell’Ucraina”, con le due enclavi separatiste che volevano staccarsi dal Paese.
C’ stata poi l’annessione della Crimea.

La Crimea ritorna d’attualità
“A quel punto l’intero mondo politico – ricorda il Generale Różański – ha preso le distanze dalla Russia e la Russia è oggi esclusa dal G8”.
I leader politici non hanno partecipato all’apertura delle Olimpiadi di Sochi, dove Putin voleva organizzare una grande festa per tutti i capi di Stato i cui atleti hanno partecipato a questo grande evento sportivo mondiale.
“Tutti sono d’accordo – sostiene ancora il Generale – sul fatto che occorre isolare la Russia sull’arena internazionale, esprimendo forti critiche alla politica che persegue. Nel 2021. c’è stata anche l’espulsione da parte della NATO di 8 diplomatici russi sospettati di attività di spionaggio. Io stesso non ho dubbi che fossero funzionari dei Servizi segreti”.
La Russia chiude la missione alla NATO, analizza Różański e “poco dopo a Mosca, presso l’Ambasciata belga, l’Ufficio informazioni della missione militare di collegamento dell’Alleanza Atlantica sospende le sue attività”.
Il Presidente russo Putin è molto costante nella sua politica estera ed è fortemente sostenuto da uno dei suoi più stretti collaboratori, il ministro degli Esteri Sergei Lagrov, che può essere considerato anche l’ideatore di questo Grande Gioco.
“È il suo artefice – evidenzia ancora Różański -. Putin ha effettivamente il vantaggio che tutti vogliono parlare con lui. L’anno scorso, ha avuto conversazioni telefoniche con la cancelliera tedesca Angela Merkel e con il Presidente francese Emmanuel Macron. Dobbiamo anche ricordare che anche il cancelliere della Repubblica federale di Germania, Olaf Scholz, appena insediato, lo ha già contattato telefonicamente. Questi colloqui si svolgono in una situazione in cui è lui che detta le condizioni. Va ricordato che le sue forti dichiarazioni si riferiscono al fatto che vuole avere garanzie che la Georgia o l’Ucraina non diventeranno membri della NATO”.

Incontro a Sochi (Mar Nero) tra Putin e la Merkel nel maggio 2017
Putin si apetta il ritiro delle truppe e delle installazioni della NATO da Paesi che non facevano parte dell’Alleanza Atlantica.
Era l’anno del cosiddetto Accordo di Parigi, quando la NATO strinse intese con la Russia prima di accettare che i Paesi del cosiddetto “Blocco orientale” entrassero nel Patto.
Questo vuol dire. è sempre opinione di Różański, che dai territori dei Paesi Baltici, dalla Polonia, dall’Ungheria, dalla Repubblica Ceca o dalla Slovacchia dovevano essere ritirate le truppe NATO o smantellata una qualsiasi delle installazioni.
Putin intende dialogare su doppi tavoli. Uno è quello con gli Stati Uniti e l’altro è quello con la NATO.
Non solo, il Presidente russo intende anche parlare con il Presidente cinese. Xi Jinping ha chiarito che Cina e Russia dovrebbero rafforzare il loro coordinamento e cooperazione negli affari internazionali.

Un incontro tra Vladimir Putin e Xi Jinping
Mosca invia un segnale forte a Washington visto che Pechino è in forte contrasto con gli Stati Uniti per la questione legata al Pacifico.
Oggi e domani si terranno a Ginevra i colloqui tra le due potenze.
E Putin è la persona che darà il tono a questi colloqui, perché è stata la Russia ad innescare questa discussione, anche se in modo aggressivo, ricordando quel 2014 e la situazione attuale, cioè il raduno di truppe al confine con Ucraina.
“Il mio paragone con gli scacchi – dice ancora Różański – mostra esattamente il modo di agire della Russia che sta radunando truppe e allo stesso tempo sostiene che non attaccherà ma non si può escludere che lo farà. La Russia parla delle condizioni e vuole influenzare la scelta di chi potrebbe essere un membro della NATO e chi no”.
L’Alleanza Atlantica non può accettare tale situazione.
In tutto questa situazione, come anticipato, un ruolo molto importante viene rivestito anche dalla Cina.
“Gli Stati Uniti – conclude Różański – dovrebbero pensare alla possibilità di una cooperazione con la Russia per indebolire la posizione della Cina a livello globale”.
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