Operazione Barkhane, Il Regno Unito manda elicotteri in rinforzo ai francesi impegnati nel Sahel

Londra. Il Regno Unito potrebbe inviare, presto, elicotteri Chinook a sostegno dell’Operazione Batkhane condotta dalla Francia nel Sahel. Una decisione che dovrebbe uscire, oggi, in occasione del vertice franco-britannico. L’incontro si terrà in un luogo che non può essere più simbolico: l’Accademia militare di Sandhurst.

“Per compensare la mancanza di elicotteri francesi disponibili, i britannici offrono dei mezzi di trasporto”, ha scritto il quotidiano The Telegraph, basandosi su fonti interne al Ministero della Difesa britannico. I Chinook della RAF sono stati proposti per trasportare le truppe francesi.

Elicotteri Chinook britannici in aiuto dei francesi impegnati nell’Operazione Barkhane

“Il Regno Unito si opponeva alla spedizione di un velivolo C-17 per assicurare le rotazioni nella regione –  spiega Roger Brandis del Time – a seguito dell’impegno delle Operazioni in Iraq, Siria e Afghanistan”.

Il supporto militare proveniente da oltre Manica potrebbe anche coinvolgere le attività di Istar (Intelligence, sorveglianza, acquisizione di target, riconoscimento), compresi i droni di sorveglianza Watchkeeper, precisa il quotidiano britannico.

Per assicurare un aiuto reciproco, il Governo francese potrebbe ritornare in Estonia, partecipando nel 2019 alla missione della NATO nel Paese,

Il Regno Unito sarebbe quindi il quarto Paese europeo ad impegnarsi in modo concreto nel Sahel. Dall’inizio del funzionamento dell’Operazione Serval (ora Barkhane), la Spagna ha fornito supporto logistico, con un distaccamento aereo. La Germania ha impegnato uomini nella missione delle Nazioni Unite MINUSMA (https://minusma.unmissions.org/en).

L’Italia ha confermato, con il voto di ieri al decreto missioni, il suo impegno per il Niger con attività di addestramento dei militari nigerini.

Ci è voluto un po’ di tempo, da due a tre anni, per avere qualcosa di diverso da una partecipazione simbolica o episodica da parte dei vari partner europei. Ma la minaccia terroristica che imperversa e il disimpegno in corso in Iraq – che libera le risorse – potrebbero quindi favorire un impegno più duraturo e completo degli europei a fianco dei francesi nel Sahel.

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