Relazioni Egitto-Iran: visita del ministro degli Esteri Abbas Araghchi. L’obiettivo principale, secondo Teheran, è “sostenere gli sforzi per fermare la guerra a Gaza e in Libano”

Di Chiara Cavalieri

IL CAIRO. Dopo 15 anni, la visita del ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, in Egitto si inserisce nel quadro di un più ampio tour nella regione, che comprende oltre all’Egitto anche la Giordania, la Turchia, l’Arabia Saudita, il Qatar, il Libano e la Siria.

L’obiettivo principale, secondo Teheran, è “sostenere gli sforzi per fermare la guerra a Gaza e in Libano”, mentre gli osservatori ritengono che il vero scopo sia “evitare l’attesa escalation israeliana e la minaccia di una dura risposta contro Teheran”.

Le bandiere dell’iran e dell’Egitto

Secondo l’Agenzia ufficiale iraniana IRNA, la visita del ministro degli Esteri del Governo di Teheran, in Egitto, rientra nel quadro del suo tour regionale, finalizzato a intensificare gli sforzi diplomatici per fermare l’aggressione israeliana contro Gaza e il Libano.

L’Egitto è l’ottava tappa del tour regionale iniziato da circa due settimane fa, con l’obiettivo di coordinare le misure volte a “fermare i crimini dell’entità sionista” e ottenere un cessate il fuoco a Gaza e in Libano, secondo l’Agenzia.

L’esperto di affari iraniani e capo del Forum Arabo per l’Analisi delle Politiche Iraniane, Muhammad Mohsen Abu Al-Nour, ritiene che la visita del ministro degli Esteri iraniano nei Paesi della regione sia estremamente importante per la visione iraniana, che mira a “costruire un blocco politico e diplomatico di paesi arabi e islamici contro l’escalation israeliana e la continua aggressione in Gaza, Libano, Yemen e altri paesi della regione”.

Il viaggio del ministro degli Esteri iraniano, Araghchi, è avvenuto su direttive del leader supremo della rivoluzione iraniana, Ali Khamenei, enunciate lo scorso 21 settembre durante la conferenza “Unità islamica” ospitata a Teheran. In quella occasione, Khamenei ha invitato il mondo islamico a “unirsi nell’affrontare l’aggressione israeliana contro i Paesi arabi e islamici”, sottolineando che Teheran mira a “unire il maggior numero possibile di società arabe e islamiche contro Israele”.

Il dottor Abu Al-Nour ritiene inoltre che l’Iran stia cercando di ottenere il sostegno di influenti paesi arabi per rafforzare la propria posizione nel conflitto con Israele, tra cui Il Cairo, Riyadh, Amman, Doha e Muscat.

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi

Nel frattempo, l’ex vice ministro degli Esteri egiziano, l’ambasciatore Mohamed Hegazy, ha sottolineato il punto di vista dell’Iran sui pericoli dell’attuale confronto con Israele e sui rischi a cui potrebbe essere esposta l’intera regione in caso di un’ulteriore escalation.

Secondo Hegazy, Teheran è ben consapevole di questi rischi, motivo per cui il ministro degli Esteri iraniano sta visitando una serie di capitali influenti nella regione.

Il portavoce ufficiale della Presidenza della Repubblica in Egitto ha dichiarato che l’incontro è stato incentrato sulla revisione degli attuali sviluppi nella regione.

Il Presidente egiziano Al Sisi ha ribadito la posizione del Paese, che richiede di evitare l’allargamento del conflitto e la necessità di fermare l’escalation, al fine di scongiurare una guerra regionale globale, che avrebbe gravi ripercussioni sulla sicurezza e sulle capacità di tutti i paesi e i popoli. In questo contesto, il Presidente ha sottolineato l’importanza di proseguire e intensificare gli sforzi internazionali per raggiungere un cessate il fuoco a Gaza e in Libano, fermare le violazioni in Cisgiordania e fornire aiuti umanitari urgenti e adeguati per alleviare le sofferenze dei civili.

Il Presidente egiziano Al Sisi

Da parte sua, il ministro iraniano ha espresso l’apprezzamento del suo Paese per i continui sforzi dell’Egitto volti a garantire stabilità e sicurezza nella regione, lodando il ruolo egiziano in tale contesto. Il ministro ha inoltre trasmesso al Presidente egiziano i saluti e l’apprezzamento del Presidente Masoud Pezeshkian, e si è convenuto sull’importanza di proseguire il dialogo per esplorare le prospettive di sviluppo congiunto delle relazioni tra i due Paesi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore