Di Chiara Cavalieri
TEL AVIV. Recentemente, la nave missilistica israeliana “Eilat”ha attraversato il Canale di Suez, suscitando particolare attenzione sui media ebraici e internazionali.
Un articolo del sito d’informazione israeliano “Zman” ha rivelato che questo passaggio faceva parte di una missione della coalizione guidata dagli Stati Uniti, mirata a garantire la sicurezza nella regione
Amir Bar Shalom, l’autore dell’articolo, ha riportato che la nave “Eilat”, una Fregata Sa’ar 5 della Marina israeliana, si è unita ad altre navi nel Mar Rosso dopo aver avvistato due droni provenienti dallo Yemen che si dirigevano verso la città israeliana di Eilat.
Entrambi i droni sono stati prontamente intercettati dall’Aeronautica israeliana.
Il Comandante della nave “Eilat” ha spiegato in un’intervista che, negli ultimi anni, le minacce nella regione sono aumentate significativamente, in particolare in vista della recente guerra di Gaza, conosciuta in Israele come “Guerra delle Spade di Ferro”.
Il numero di attacchi missilistici contro le acque economiche israeliane è aumentato e la nave “Eilat” è stata coinvolta nell’intercettazione di questi pericoli.
Durante il conflitto, le Forze Armate israeliane (IDF) hanno dovuto ampliare le sue capacità di difesa per fronteggiare attacchi di missili e droni, portando le navi missilistiche a svolgere un ruolo cruciale nella sorveglianza di risorse strategiche e aree popolate
Le navi della Marina israeliana sono state progettate non solo per affrontare minacce aeree, ma anche per gestire droni utilizzando il sistema Barak 1, particolarmente efficace in questo contesto.
Il Comandante ha sottolineato l’importanza della missione di intercettazione, descrivendola come “complicata”, poiché consiste nel riconoscere obiettivi molto piccoli in movimento nell’aria.
Grazie alla cooperazione in tempo reale con l’Aeronautica Militare, gli israeliani sono in grado di rilevare e rispondere a queste minacce rapidamente.
La sua spiegazione ha evidenziato una nuova modalità operativa che combina le capacità di rilevamento e intercettazione tra le forze aeree, marittime e terrestri.
Questo coordinamento è fondamentale per affrontare le minacce, specialmente quando si tratta di obiettivi che si avvicinano alle aree popolate come Eilat.
A livello regionale, l’attività della Marina israeliana coincide con altre forze operative che operano nella zona, contribuendo a creare un’alleanza di difesa che rimane sotto il radar dell’attenzione pubblica.
La situazione nel Mar Rosso è diventata ancora più critica, come dimostrato dalla recente decisione della Compagnia aerea francese “Air France” di sospendere temporaneamente i voli verso l’area, a causa di un segnale di allerta su un potenziale oggetto volante non identificato.
L’Autorità del Canale di Suez ha rilasciato una dichiarazione in merito al passaggio di navi da guerra, esprimendo il proprio impegno per garantire la libertà di navigazione marittima, in conformità con l’Accordo di Costantinopoli del 1888.
Questo accordo stabilisce i diritti di tutti i paesi di beneficiare del Canale come importante rotta commerciale internazionale
Il passaggio della “Eilat” ha generato anche delle polemiche sui social media, specialmente in Egitto, in un momento di tensione crescente per la guerra della Striscia di Gaza.
La missione non è solo una questione di sicurezza marittima, ma rappresenta un aspetto cruciale della complessa dinamica di difesa e cooperazione regionale nell’area. La crescente minaccia di attacchi aerei e droni richiede un’attenzione costante e una risposta coordinata tra le forze armate israeliane e i partner regionali.
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