Museo storico italiano della Guerra di Rovereto, Storie e Storia: racconti, suoni e immagini della Grande Guerra

Rovereto (Trento). Si aprirà, mercoledì, la nuova edizione di “Storie e storia”, il ciclo di presentazioni di 7 libri, promosso dal Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, Accademia Roveretana degli Agiati e Fondazione Museo storico del Trentino, e dedicato ancora una volta alla Prima guerra mondiale, intesa nella vasta e plurale accezione.

Location di questa edizione, patrocinata dalla Provincia autonoma di Trento, dal Comune di Rovereto e dalla Fondazione Caritro, sarà ancora una volta il Palazzo della Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto.

Tutti gli appuntamenti sono in agenda alle 17.30.

La locandina della manifestazione

Nel corso degli appuntamenti saranno presentati 7 volumi che offrono altrettanti sguardi originali sulla Grande Guerra. Un conflitto “mondiale”, analizzato attraverso il microcosmo di due comunità locali a cura di Erica Mondini, Rossano Recchia ed altri.

Sarà raccontata una guerra attraverso le fotografie scattate da Piero Calamandrei tra il 1916 ed il 1918 ed i disegni realizzati da Laura Scarpa in occasione del Centenario.

La visione del conflitto è fissata nel diario del medico rivano Vittorio Fiorio, studiato da Gianluigi Fait.

Mentre l’esperienza collettiva del conflitto è stata rielaborata e trasmessa attraverso il canto popolare, studiato da Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto.

C’è poi la guerra vissuta da soldati e civili trentini che ritroviamo nelle ricerche condotte dal Laboratorio di Storia di Rovereto con numerosi altri studiosi.

CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI

Mercoledì 13 febbraio 2019, ore 17.30
A cura di Rossano Recchia: “Sotto due bandiere. Avio nella Grande Guerra”, Biblioteca Comunale di Avio, Fondazione Museo storico del Trentino, 2018

Erica Mondini, “Ala e Vallagarina nella Grande Guerra. Storie di fuorusciti, profughi, internati, rimasti”, Edizioni del Faro, 2018
Presenta i volumi e dialoga con gli autori Camillo Zadra.
Si tratta di 2 volumi dedicati alle comunità del basso Trentino che vissero interamente gli anni della guerra sotto occupazione italiana: una situazione che comporta prospettive storiche originali e anche sorprendenti, rispetto alle immagini cristallizzate e pigre del grande conflitto.
Non più soggette all’Austria, non ancora annesse all’Italia, Ala e Avio subirono restrizioni di ogni sorta ad opera dell’autorità militare italiana, diffidente per l’anomalia rappresentata da comunità irredente la cui popolazione maschile vestiva l’uniforme nemica.
Entrambe le opere forniscono preziosi documenti sul destino di uomini e donne che rimasero nelle loro case o che la guerra spinse lontano: verso fronti e prigionie remoti o nei luoghi di internamento in un’Italia anch’essa sconosciuta. Un rilievo particolare ebbero le personalità dei sindaci (come Pallaver ad Ala, Perotti Beno ad Avio) che furono chiamati a svolgere un delicato ruolo di mediazione tra Esercito, autorità politiche e popolazione.
Rossano Recchia, insegnante di materie letterarie, si è occupato del curricolo e della didattica della storia, ha svolto attività di formazione, partecipa alle attività del Laboratorio di Storia. E’ atore di varie pubblicazioni, tra le quali, con Roberto Setti, di La fabbrica dei maestri: il primo secolo di vita dell’istituto magistrale di Rovereto (1874-1969).
Erica Mondini, insegnante di materie letterarie, ricercatrice in campo storico, presidente dell’Associazione Onlus Pace per Gerusalemme,
Camillo Zadra, storico, già provveditore del Museo Storico Italiano della Guerra

Mercoledì 20 febbraio, ore 17.30
Franco Castelli, Emilio Jona, Alberto Lovatto, “Al rombo del cannon. Grande guerra e canto popolare”, Neri Pozza, 2018
Presenta il volume e dialoga con gli autori: Quinto Antonelli
Anche se del canto nella Grande Guerra si è scritto molto, è mancato a tutt’oggi uno studio di ampio respiro storico, antropologico, sociologico e folklorico che ne tentasse una lettura e una sistematizzazione a tutto campo.

Soldati in trincea

Accompagnato da due Cd con 161 registrazioni originali, il libro restituisce le ansie, gli affetti, le sofferenze, le invettive, in una parola le passioni di chi partecipò a quell’immane conflitto, che fu un’immersione terribile e cruenta nella modernità e nei suoi nuovi terrificanti strumenti di morte.

Con sei milioni di soldati mobilitati, fu anche una guerra che ruppe i limitati confini linguistici e culturali, fece incontrare e dialogare popolazioni lontanissime l’una dalle altre e realizzò una prima reale unificazione nazionale dando vita a un italiano popolare comune. Al rombo del cannone indaga tutti questi versanti della “guerra cantata” analizzandone le forme musicali e letterarie.

Un contributo straordinario alla storia culturale della società italiana, oltre che una guida illuminante a un repertorio sterminato e multiforme.
Franco Castelli, coordinatore del comitato scientifico e direttore del Centro di cultura popolare “Giuseppe Ferraro” presso l’Istituto per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Alessandria (ISRAL). Oltre a saggi sulle fonti orali, ha pubblicato lavori sulla ritualità carnevalesca e sulla poesia dialettale.
Emilio Jona, poeta, narratore, commediografo, saggista. Studioso di cultura popolare e ricercatore nel campo dell’oralità contadina e operaia
Alberto Lovatto, ha svolto ricerche di storia orale e di memoria del movimento operaio e della deportazione; ha pubblicato studi in campo etnomusicologico sul canto popolare e sociale.
Quinto Antonelli, responsabile dell’Archivio della scrittura popolare presso la Fondazione Museo storico del Trentino, autore di numerosi lavori sulla scrittura popolare e sulla memoria della Prima guerra mondiale

Mercoledì 27 febbraio, ore 17.30
Laura Scarpa, “War painters. (1915-1918). Come l’arte salva dalla guerra”, Comicout, 2018
Presenta il volume e dialoga con l’autrice: Claudio Gallo
Il libro raccoglie tre brevi storie scritte e disegnate da Laura Scarpa, importante firma del fumetto italiano.
I racconti, realizzati con tecniche pittoriche diverse e con uno stile che a tratti privilegia la nitidezza del tratto e in altri lascia che il colore prenda il sopravvento, sono dedicati a tre diverse applicazioni dell’arte nella Prima guerra mondiale.

Il protagonista del primo racconto (Die Kriegsmaler) è un “pittore di guerra” austriaco; Bellezza trae spunto dalla storia di Anna Coleman Ladd, scultrice britannica impegnata nella “ricostruzione” dei volti dei soldati mutilati; Pane e lardo è dedicato all’espressione artistica più popolare: la “canzone”.
Attraverso queste pagine l’autrice si interroga (e interroga il lettore) sul potere salvifico dell’arte: “La vita cambia l’arte, e forse viceversa. Mi sono chiesta, in queste pagine, se dunque l’arte può in qualche modo salvarci dalla guerra e dal male, o se è solo illusione. A voi rispondere”.
Laura Scarpa, autrice di fumetti, illustratrice per ragazzi, editor, studiosa del fumetto e docente. Dirige il magazine “Scuola di Fumetto”, ha fondato “ANIMAls”, rivista di graphic novel. Presiede l’Associazione Culturale ComicOut, che si occupa della diffusione e studio del fumetto.
Claudio Gallo, bibliotecario, docente di Storia del fumetto presso l’Università di Verona e direttore della rivista salgariana “Ilcorsaronero”.

Mercoledì 6 marzo, ore 17.30
Silvia Bertolotti, Contrasti. “La Grande Guerra nel racconto fotografico di Piero Calamandrei”, Fondazione Museo storico del Trentino, 2017
Presenta il volume e dialoga con l’autrice: Michele Smargiassi
Il volume racconta la guerra vissuta da Piero Calamandrei, giovane ufficiale della Milizia Territoriale e poi ufficiale P (Servizio Propaganda), attraverso documenti diversi: le oltre 400 fotografie scattate nel settore tra l’Alto Vicentino, il Pasubio e il Trentino, le cartoline inviate dalla zona di guerra, testi editi e inediti del celebre intellettuale e giurista.

Il libro si presenta come un “diario visivo” costruito attraverso la Vest Pocket Kodak: i paesi della Vallarsa, il Pasubio, il Novegno, lo Zugna e poi Borghetto, Avio, l’ingresso a Rovereto, Trento, Bolzano…: “una raccolta di guerra memorabile”, anticipava Calamandrei nella sua scrittura spesso autoironica e sempre suggestiva. “Non so perché,/ non so perché questo paesaggio così contorto e aspro/ mi fa tanto male solo a guardarlo./ Mi par d’essere nei sogni, quando in fondo/ si drizzano montagne sconosciute color di bronzo,/ verso le quali va la via deserta/grigia come una biscia di piombo…”.
Silvia Bertolotti,
Michele Smargiassi, giornalista e autore di Fotocrazia, blog del quotidiano Repubblica che si occupa di “evoluzioni, rivoluzioni nel futuro, nel presente e nel passato del fotografico”.

Mercoledì 13 marzo 2019, ore 17.30
A cura di Gianluigi Fait: “Vittorio Fiorio, Memorie della guerra mondiale. Dal 18 aprile 1916 al 18 dicembre 1919”, vol. 2, Il Sommolago, 2018
Presentano il volume e dialogano con l’autore: Nicola Fontana e Tana Vaclavikova
Seconda parte del diario del medico rivano Vittorio Fiorio, che segue la pubblicazione, nel 2014, delle pagine relative ai primi anni di guerra nei quali presta la propria opera come medico comunale e presso l’ospedale di Riva e di Arco.

Due bombe risalenti della I Guerra Mondiale

Nella primavera del 1916 la sua permanenza ad Arco viene considerata pericolosa dalle autorità militari austro-ungariche, che ne conoscono le idee irredentistiche. Fiorio viene inviato oltre Brennero; dopo breve soggiorno a Bolzano e Linz, viene comandato dapprima a Olmütz/Olomouc, in Moravia, e, in seguito, a Lublino, nella Polonia russa, medico in ospedali militari di retrovia. Rientrato a Riva al termine del conflitto, nelle pagine del suo diario testimonia la faticosa ricostruzione materiale e documenta aspetti della vita amministrativa, civile ed economica della città nella cornice del nuovo stato.
“… il dottor Fiorio deve sbrigarsela quotidianamente con i mille contatti plurilingue e plurietnici dello stato asburgico, percorrendolo in su e giù con intere giornate di treno. I suoi microspazi affettivi – l’ancoraggio rivacentrico – si intersecano per quattro anni con una spazialità centro-europea dilatata e in tumulto. […] La cifra del testo è una storia sociale spinta sino al puntiglio aneddotico, ma una storia sociale che – a differenza di quella che va per la maggiore ai nostri sinistrati e postumi oggi – non ignora affatto la storia politica” (dalla postfazione di Mario Isnenghi).
Gianluigi Fait, studioso della storia del movimento operaio trentino e della Grande Guerra sul fronte orientale nonché curatore di numerosi testi di soldati trentini.
Nicola Fontana, responsabile dell’Archivio del Museo Storico Italiano della Guerra, studioso di fortificazione militare del Tirolo
Tana Vaclavikova, ricercatrice del Laboratorio di Storia di Rovereto

Mercoledì 20 marzo 2019, ore 17.30
“Cosa videro quegli occhi! Uomini e donne in guerra. 1913-1920”, vol. 2, a cura del Laboratorio di Storia di Rovereto, Comune di Rovereto, Rovereto 2018
Saggi di Quinto Antonelli, Francesca Brunet, Andrea Di Michele, Tommaso Dossi, Matthias Egger, Nicola Fontana, Alessandro Livio, Anna Pisetti, Alessio Quercioli, Lodovico Tavernini, Corinna Zangerl.
Francesco Frizzera presenta il volume e dialoga con il curatore Alessandro Andreolli.
Ad integrazione del vasto apparato documentario scritto e fotografico raccolto in occasione della mostra e successivamente pubblicato, con questo secondo volume il Laboratorio di storia di Rovereto intende concludere un lungo lavoro diretto, da molti anni, in tale direzione. Nei contributi qui proposti a essere indagata non è soltanto la guerra combattuta, che anche nella quantificazione del fenomeno, nel numero degli arruolati e in quello dei caduti, giunge a un primo importante bilancio.

Ampio spazio è dedicato infatti alla vicenda dei civili, di donne, in particolare, e a fenomeni come quello che coinvolse centinaia di soldati trentini di lingua italiana in processi militari e in vere e proprie pratiche di sorveglianza politica e militare. E così per la prigionia, tema al quale è dedicata la parte più consistente del volume. A questa, e alla straordinaria complessità di tale fenomeno, è legata anche la storia di chi ebbe a partecipare alla Rivoluzione del 1917, oltre a quella di coloro i quali furono in Russia vivendo la condizione di prigioniero irredento.
Francesco Frizzera, storico, Provveditore del Museo Storico Italiano della Guerra

Per informazioni:
Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto Via G. Castelbarco, 7 – ROVERETO (Tn)
Tel. +39.0464. 438100
www.museodellaguerra.it

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