Russia: breve storia del Generale Sergey Kuzhugetovich Šojgu. Con Putin e Lavrov rafforza il potere di Mosca sui tavoli della diplomazia

Di Alessandro Fanetti*

Mosca. Il Generale Sergey Kuzhugetovich Šojgu è uno dei veri fedelissimi del Presidente russo Vladimir Putin, certamente insieme al ministro degli Esteri Lavrov.

Il Generale Sergey Kuzhugetovich Šojgu fedelissimo di Putin

Un fedelissimo che ha dunque un ruolo chiave nell’attuale organigramma del potere russo, come dimostra anche il suo attivo ruolo nell’attuale crisi con l’Ucraina e la NATO più in generale.

Gli occhi di Putin sull’Ucraina

Un fedelissimo che “da sempre” si è diviso fra l’impegno civile da un lato e quello in Politica dall’altro.

Con rari momenti di svago talvolta condivisi con lo stesso Presidente della Federazione Russa, spesso passati nella taiga del loro immenso Paese.

Impegni che sono stati la “benzina” di tutta la sua vita, in quanto praticamente non ne ha mai fatto a meno.

Ma andiamo per gradi.

Šojgu nasce nel villaggio di Chadan il 21 maggio 1955, nella Repubblica di Tuva (oggi una delle 22 Repubbliche che compongono la Federazione Russa).

Un territorio sito nella Siberia centro – meridionale, al confine con la Mongolia.

Un territorio ricco di storia, con influenze cinesi e turche, nonché con una diffusione significativa del buddismo e dello sciamanesimo.

In quel periodo eravamo in piena URSS e nel bel mezzo della Guerra Fredda, con alle porte dei cambiamenti significativi in primis nel panorama politico interno.

Cambiamenti dovuti al fatto che Stalin era deceduto due anni prima e l’anno seguente si sarebbe svolto il famoso XX Congresso del PCUS, quello della “destalinizzazione”.

Il dittatore comunista Stalin

Il piccolo Sergej, dunque, inizia fin da subito a respirare l’aria difficile e complessa di quel particolare periodo storico, a maggior ragione perché suo Padre stava dedicando l’intera sua vita al lavoro nel Partito Comunista.

Sua madre, invece, era una lavoratrice agricola.

Šojgu ha anche due sorelle. La maggiore, si chiama Larissa e si è data alla politica, fino ad arrivare ad essere Deputata della Duma di Stato per il Partito del fratello e dello stesso Presidente Putin: Russia Unita.

La minore invece si chiama Irina ed è una psichiatra.

Fin da giovane, il futuro ministro della Difesa dimostra le sue capacità, con una carriera scolastica brillante e con il conseguimento della laurea al Politecnico di Krasnoyarsk in “Ingegneria Civile” nel 1977.

È in questo periodo che trova anche l’amore della sua vita, Irina Alexandrovna.

Con lei, donna dalle grandi doti manageriali e oggi responsabile di un’importante azienda che si dedica al “business tourism”, ha due figlie: Yulia (1977) e Ksenia (1991).

I successivi 13 anni li passa “saltando” da una città all’altra, prima per guidare Compagnie specializzate in lavori edili e poi al servizio del Partito Comunista di Abakan e Krasnoyarsk.

Con la caduta dell’URSS riesce a rimanere “a galla”, non facendosi travolgere dai cambiamenti epocali di quel periodo e riuscendo a raggiungere prima il posto di “Chairman of the RF State Committee for Civil Defence, Emergencies and Elimination of Consequences of Natural Disasters” e poi, dal 1994 al 2012, quello di “ministro della Federazione Russa per la Difesa Civile, le Emergenze e l’Eliminazione delle conseguenze dei disastri naturali”.

Ruoli svolti cercando sempre di essere presente “sul campo”, così come dimostrato da questo breve scambio di battute con un giornalista in quel periodo:

Giornalista: Non si fida dei suoi subordinati?”.

Šojgu: (non si tratta di questo) ma devi sempre acquisire conoscenza e valutare la correttezza delle decisioni prese personalmente dalla tua stessa esperienza. In secondo luogo, non voglio che i soccorritori stessi mi chiedano in un secondo momento se ero sul luogo del disastro”.

Il 2012 è l’anno della svolta politica definitiva, prima con una breve esperienza come Governatore della Regione di Mosca e poi, dal 6 novembre, con la nomina a ministro della Difesa.

Dottore in Scienze Economiche, Eroe della Patria, Generale dell’Esercito e Ministro della Difesa: questo è Sergej Kužugetovič Šojgu.[1]

Curiosità

In lingua Komi, una lingua permica parlata anche nella zona degli Urali sita fra la Russia e il Kazakistan, Šojgu significa “pozzo di cadaveri”.

Alcuni aspetti della sua vita “particolari”, come delle proposte e delle caratteristiche sviluppatesi durante i suoi anni lavorativi, l’hanno reso oggetto di meme e battute fra i più giovani:

Far rinascere gli Sciti (popolazione nomade indoeuropea) attraverso il recupero di materiali genetici recuperati dalle loro tombe.[2]

Nell’aprile 2012 propose di trasferire la Capitale della Federazione Russa in Siberia.

Poco tempo fa ha proposto la costruzione di un parco gigantesco (da chiamare “Il Patriota) con al centro una stella che contenga varie esposizioni di tutte le guerre della Russia nella storia, non solo la “Grande Guerra Patriottica”.[3]

Da considerare che, solamente, la Chiesa che dovrebbe sorgere all’interno del Parco avrebbe un costo stimato di circa 3 miliardi di Rubli (34 milioni di euro).

Ha decine di medaglie che sfoggia in varie occasioni pubbliche, fra le quali alcune di esse che hanno poco a che fare con il suo reale ruolo.

Ad esempio quelle per i 1.000 anni dalla nascita di Kazan o quella per i 60 anni dalla fine della Grande Guerra Patriottica.

 

NOTE

[1] https://eng.mil.ru/en/management/minister.htm?id=11445111@SD_Employee.

[2] https://tvzvezda.ru/news/20214141411-yRWdA.html.

[3] https://www.vesti.ru/article/2567551.

 

*Analista di Geopolitica e Relazioni Internazionali

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