Mosca. L’attentato di oggi nella metropolitana di San Pietroburgo riporta alla memoria quanto avvenne il 29 marzo 2010 nella metro di Mosca. Morirono almeno 39 persone e 72 rimasero ferite in due esplosioni, in piena ora di punta. L’esplosione avvenne nel secondo vagone del convoglio intorno alle 7,56 del mattino ora di Mosca (le 5.56 in Italia).

I soccorsi dopo l’attentato alla metro di Mosca.
Autrici dell’attentato furono due terroriste suicide. All’epoca si attribuì l’attentato a gruppi provenienti dal Caucaso, dove la Russia aveva attivato una forte lotta contro l’integralismo islamico.
Il capo dei Servizi di sicurezza russi (FSB) spiegò che tra i resti delle esplosioni furono ritrovati “frammenti dei corpi delle due donne” che provenivano dal Caucaso del Nord.
La prima esplosione avvenne nella stazione della metro della Lubyanka. Nella piazza si trovano gli uffici della sede centrale del FSB, l’ex KGB.
Le esplosioni avvennero quando i vagoni avevano fatto la loro fermata nelle stazioni della metro. Morirono alcuni passeggeri presenti sui vagoni ed altri sulla banchina.
La seconda esplosione avvenne nella stazione di Park Kultury.
All’epoca si parlò del peggiore attentato che aveva colpito la Russia dal 2005 ed era il secondo da quando Dmitri Medvedev era diventato presidente della Repubblica (maggio 2008).
Si trattò dei primi attentati contro la metro di Mosca dal 2004, quando un islamista suicida, proveniente dal Caucaso provocò oltre 40 morti.
Nel dicembre 2009 islamisti del Caucaso colpirono il Nevski Express, il treno espresso che collega Mosca a San Pietroburgo. Furono 26 i morti.