Di Chiara Cavalieri
DAMASCO. Negli ultimi giorni, la Siria è stata teatro di una drammatica escalation di violenze che ha causato oltre 1.300 morti, tra cui 830 civili alawiti. Gli scontri sono scoppiati tra le forze di sicurezza siriane e le milizie alawite leali all’ex Presidente Bashar al-Assad nelle province costiere di Latakia e Tartus.

Le violenze sono iniziate con un’imboscata su vasta scala a Jableh da parte delle milizie alawite contro le forze governative, che includono gruppi guidati da Hayat Tahrir al-Sham. Le tensioni hanno portato a operazioni di rastrellamento e scontri armati, con segnalazioni di esecuzioni sommarie e attacchi indiscriminati contro civili, inclusi donne e bambini.
Il Presidente ad interim, Ahmed al-Sharaa, ha espresso profonda preoccupazione per la situazione, affermando che la Siria sta affrontando un nuovo e significativo pericolo derivante dai resti del vecchio regime e da forze esterne che cercano di scatenare una guerra civile.
Al-Sharaa ha annunciato la formazione di un comitato superiore per preservare la pace civile e un comitato indipendente per indagare sugli eventi e assicurare i responsabili alla giustizia.
La comunità internazionale ha reagito con preoccupazione.
La Francia ha condannato con la massima fermezza le atrocità commesse contro i civili per motivi religiosi e ha esortato le autorità siriane ad interim a garantire indagini indipendenti per far luce su questi crimini.
L’appello dei patriarchi: “Preghiamo per la Siria”

In questo contesto di crescente violenza e sofferenza, i patriarchi delle Chiese siriane hanno lanciato un accorato appello alla comunità internazionale:
“La Siria ha assistito a una pericolosa escalation di violenza, abusi e uccisioni negli ultimi giorni, con civili innocenti, tra cui donne e bambini, brutalmente colpiti. Gli attacchi alle abitazioni, la violazione della loro sacralità e il saccheggio delle proprietà sono solo alcune delle atrocità commesse. Questi eventi recenti riflettono l’immensa sofferenza che il popolo siriano continua a sopportare.
Uniamoci tutti in preghiera e solidarietà con il popolo siriano in questi tempi difficili. Promettiamo di essere la loro voce e di lottare per loro con tutte le nostre forze.”
Le parole dei patriarchi risuonano con forza in un momento in cui la Siria sembra sull’orlo di una nuova crisi.
La necessità di un’azione immediata
Mentre la violenza continua a devastare il paese, è fondamentale che la comunità internazionale intensifichi gli sforzi per fermare le sofferenze del popolo siriano e promuovere una soluzione pacifica e inclusiva per il futuro della Siria.
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