Carabinieri: grande operazione antidroga coordinata dalla DDA di Firenze. Eseguite 83 misure cautelari in Italia, in vari Paesi europei e in Albania

FIRENZE. Su disposizione della Procura della Repubblica di Firenze, i Carabinieri hanno eseguito, in tutta Italia, con il supporto delle Forze di Polizia albanese, spagnola, olandese e tedesca, in altri Paesi dell’Unione Europea – un’ordinanza applicativa di misure cautelari personali coercitive e patrimoniali, disposte dal Giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Firenze. (Link del video dell’Operazione: https://we.tl/t-s1I43JAknN)

L’indagine è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) fiorentina.

Un’operazione antidroga dei Carabinieri

Interessati dal provvedimento 83 persone, indagati perchè ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere di carattere transnazionale finalizzata al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

I militari dell’Arma hanno così concluso una complessa indagine per traffico internazionale di stupefacenti, condotta dai Carabinieri di Borgo San Lorenzo (Firenze) e da altri organismi investigativi, italiani ed europei, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia fiorentina.

La misura disposta prevede: la custodia cautelare in carcere di 70 indagati, 68 dei quali stranieri; di loro, 28 risiedono nel territorio metropolitano di Firenze, 36 in altre aree del territorio nazionale e 16 in altri Stati dell’Unione Europea e in Albania.

Sono agli arresti domiciliari 8 indagati. Per altri 4 è stato disposta la presentazione alla Polizia Giudiziaria. Disposto anche il sequestro per equivalente della somma di oltre 5 milioni di euro, ritenuta provento dell’attività illecita.

Sono state poi eseguite perquisizioni personali, locali e telematiche.

L’attività di oggi è da considerarsi un efficace esempio di interazione e di cooperazione fra istituzioni nazionali e sovrannazionali, grazie a cui sono stati raggiunti i risultati.

Per la Procura fiorentina è da ritenersi preziosissima la collaborazione con EUROJUST, oltre quella con EUROPOL, INTERPOL e con la Procura Speciale Anticorruzione e Criminalità Organizzata di Tirana (SPAK).

La sede di Europol

A livello nazionale, è risultato importante il coordinamento operato dall’Ufficio Criminalità Organizzata del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e dalla Direzione Centrale per i Servizi Antidroga, oltre che dal Raggruppamento Carabinieri Investigazioni Scientifiche e dall’Ufficio dell’Esperto per la sicurezza dell’Ambasciata in Albania.

In fase esecutiva è stato essenziale anche l’ausilio di EUROPOL, dell’Unità FAST , 3^ Divisione INTERPOL e Ufficio dell’Esperto per la Sicurezza in Albania del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia – SCIP (che ha proceduto alla localizzazione dei catturandi all’estero) e delle Polizie estere interessate.

In Italia, hanno collaborato i Carabinieri di numerosi Comandi provinciali quali Firenze, Alessandria, Ancona, Bologna, Brescia, Como, Enna, La Spezia, Lecce, Livorno, Lucca, Massa Carrara, Milano, Padova, Perugia, Pesaro-Urbino, Ravenna, Rimini, Roma, Siena e Varese, quello del 4° Nucleo Elicotteri, delle Squadre di Intervento Operativo e delle unità cinofile.

L’INDAGINE

L’indagine, condotta dal 2019 al 2021, ha consentito di scoprire un vasto traffico di stupefacenti (cocaina, eroina, MDMA, hashish e marijuana) introdotti in Italia dall’Albania (attraverso le coste pugliesi) o dall’Olanda, per poi essere in parte smerciati nella provincia di Firenze, in parte dirottati su altre “piazze” del territorio italiano o in Germania.

Sono state individuate quattro diverse strutture criminali che a tal fine cooperavano tra loro, composte da cittadini italiani e albanesi, basate una in Olanda, un’altra in Albania, e le restanti due in Toscana (da cui però si spostavano in tutta Italia).

Sono state localizzate le basi operative e logistiche, i depositi per lo stoccaggio (siti a Firenze) e persino l’officina meccanica ove venivano modificati i veicoli destinati al trasporto della droga (a Bologna).

Infine, è stato disarticolato un gruppo di “pusher”, che smerciava gli stupefacenti al dettaglio nel Mugello e nell’intero territorio metropolitano fiorentino.

Complessivamente sono state indagate 28 persone per associazione a delinquere di carattere transnazionale finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e altre 68 per trasporto o vendita delle medesime sostanze (13 di loro in stato di libertà, per ipotesi di spaccio di lieve entità).

L’impulso investigativo è nato nel 2019, allorché fu possibile attribuire una partita di 2 chili di marijuana sequestrati in Piazza Muratori a Firenze ad un albanese di 42 anni.

Gli investigatori, approfondendo, hanno scoperto che si trattava di un trafficante di spessore con collegamenti in Olanda, Francia e Spagna.

Ne hanno seguito gli spostamenti e hanno ricostruito la rete dei sodali.

Durante le attività, sono emersi i collegamenti di questa prima organizzazione nazionale con un’altra, anch’essa stanziata a Firenze, che riceveva grossi quantitativi di hashish e marijuana dall’Albania, trasportati su gommoni a Grotte di Castro (Lecce) e poi da là, su strada, a Firenze, in zona Campo di Marte, da dove venivano smerciati in Italia e in Germania.

Due arresti eccellenti di corrieri hano fatti scoprire l’ampiezza delle operazioni.

In Germania veniva fermato (grazie alla collaborazione con EUROJUSTt) un italiano con 25 chili di marijuana, a Firenze un altro con 80 chili della medesima droga.

La scoperta di una piantagione di marijuana

Infine, lo stesso responsabile dell’organizzazione, obbligato dagli arresti a effettuare uno spostamento di persona, è stato arrestato in Puglia alla guida di un furgone con 340 chili tra hashish e marijuana, il cui forte odore cercava di celare con deodoranti per auto.

E’ stata anche disarticolata la rete dei “pusher” fiorentini, formata da cittadini albanesi operanti da Barberino di Mugello (Firenze) e Firenzuola (Firenze).

Le indagini sono quindi risalite alla la filiera e, grazie alla collaborazione internazionale, è stato individuato non solo il canale di approvvigionamento dall’Albania, gestito da una organizzazione locale, ma anche quello operante nei Paesi Bassi, facente capo a un altro sodalizio albanese stanziato ad Amsterdam, con propaggini nell’Italia settentrionale, capace di movimentare centinaia di chili di cocaina verso l’intero Nord Europa.

In Italia, i Carabinieri hanno fermato due loro corrieri (un italiano e un albanese) che trasportavano più di 10 chili di cocaina.

Durante queste attività preliminari erano già state complessivamente arrestate in flagranza 24 persone nonché sequestrati circa 15 chili di cocaina, 120 di hashish e 487 di marijuana, 217 piante di cannabis, quasi 2 litri di olio di hashish, 95 mila euro in contanti, due pistole, un fucile, 7 automezzi e un immobile.

Nella prosecuzione delle indagini, sulla sponda albanese, la Polizia di Stato locale, coordinata dalla Procura per la criminalità organizzata SPAK, procedeva all’arresto in flagranza di reato di 11 persone sequestrando complessivamente 14,3 chili di cocaina, 34 di eroina, 30 di hashish, 68 di marijuana, 3.600 euro in contanti e 6 automezzi pesanti.

Le misure sono state adottate nel corso delle indagini preliminari e testimoniano il costante operato dell’Arma dei Carabinieri e della Procura della Repubblica di Firenze nel contrasto al crimine organizzato ed i continui sforzi posti in essere dalle Istituzioni per l’eradicazione del narcotraffico, piaga della società attuale.

Per gli indagati vige il principio della presunzione di innocenza e la loro colpevolezza dovrà essere acclarata nel corso del processo ed eventualmente stabilita con sentenza irrevocabile.

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