MOGADISCIO. Anche a Mogadiscio non si dimenticano i Caduti della missione in Somalia, l’UNOSOM-IBIS, nata il 13 dicembre 1992 e conclusasi il 21 marzo 1994.
“Grazie all’interessamento del Generale Poli e dell’Ambasciatore italiano Alberto Vecchi – ha commentato il Tenente Colonnello MOVM Gianfranco Paglia, consigliere del ministro della Difesa Guido Crosetto – è stata organizzata nei pressi dell’Ambasciata italiana nela capitale somala una sobria cerimonia di commemorazione per ricordare i Caduti militari e civili nella missione in Somalia”.
“Non mi stancherò mai di ripeterlo – ha aggiunto Paglia – che il nostro compito è ricordare sempre chi si è sacrificato per adempiere al proprio dovere e solo attraverso il nostro ricordo, il loro sacrificio non sarà vano”.
“Anche se non sono potuto andare in Somalia – ha proseguito – il mio pensiero è lì ed è per questo che ringrazio per quanto è stato organizzato perché è proprio da quella missione che la vita di molti è cambiata e non posso e non voglio dimenticare chi non è rientrato vivo in Italia”.
UN PO’ DI STORIA DELLA MISSIONE
In risposta alla richiesta avanzata dall’ONU che in precedenza aveva già disposto l’avvio di UNOSOM I (United Nations Operation in Somalia) per tentare di fronteggiare la situazione nel Paese del Corno d’Africa stremato da anni di guerra civile, di carestia e di pestilenze, il 13 dicembre, nell’ambito dell’operazione umanitaria multinazionale “Restore Hope”, i primi reparti italiani iniziarono ad affluire in Somalia.
Denominato ITALFOR-IBIS” il contingente italiano era incentrato sulla Brigata Paracadutisti “Folgore” e comprendeva anche personale della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare.
A partire dal 4 maggio 1993, la missione multinazionale “Restore Hope” assunse la fisionomia di missione delle Nazioni Unite e le forze schierate venivano poste sotto il controllo operativo del Comando UNOSOM I.
Il 6 settembre 1993, la Brigata Paracadutisti “Folgore” veniva avvicendata dalla Brigata meccanizzata “Legnano”.
Il 16 gennaio 1994 iniziava il ripiegamento del nostro Contingente, con la graduale cessione dei settori di responsabilità.
L’operazione si concluse il 21 marzo 1994.
Le unità dell’Esercito impiegate nell’operazione “IBIS” operarono in un settore di responsabilità profondo circa 360 chilometri e largo 150 chilometri.
In pratica da Mogadiscio fino al confine con l’Etiopia.
Esse assolsero il compito loro assegnato nel pieno rispetto dello spirito del mandato delle Nazioni Unite.
Durante la missione persero la vita 11 militari italiani, una infermiera volontaria delle Croce Rossa e due giornalisti della RAI .
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