#SpaceApps: weekend spaziale a Napoli

Napoli. Al Polo di San Giovanni Teduccio dell’Università Federico II di Napoli tutto è pronto per il grande weekend spaziale che si terrà il 20 ed il 21 ottobre. E’ l’International Space Apps Challenge, il più grande hackathon al mondo, dedicato e aperto a tutti gli appassionati di Spazio e promosso dalla NASA.
Si tratta di una sfida internazionale collaborativa, saranno 48 ore dedicate alla tecnologia spaziale e alle sue applicazioni terrestri. E’ un evento globale con i partecipanti degli hackathon che si terranno contemporaneamente in centinaia di città di tutto il mondo e che lavoreranno a diverse sfide, proponendo soluzioni innovative per vincere il titolo di Galactic Problem-Solver. Lo scorso anno hanno partecipato più di 25.000 persone in 187 città di sei continenti.
A Napoli l’evento è co-organizzato dal Consolato Generale degli Stati Uniti a Napoli insieme al Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Napoli Federico II (DII), l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente (IREA-CNR), e il Center for Near Space (CNS) dell’Italian Institute for the Future. Gli sponsor quest’anno sono le aziende Sòphia High Tech e TRANS-TECH. Il Consolato USA mette in palio tre premi, dai 1.300 euro del primo ai 700 euro del terzo.
I settori di applicazione sono diversi, quindi possono partecipare tutti coloro che hanno la passione per il pianeta Terra e per lo Spazio, e il desiderio di lavorare con un team interdisciplinare sulle varie sfide globali.
Non ci sono limiti di età, e la registrazione è totalmente gratuita, per partecipare, basta registrarsi a questo link
In ogni sede dell’evento i primi due team vincitori locali parteciperanno poi alla fase globale, sottoposti al giudizio degli esperti NASA. Lo scorso anno, il team napoletano BEe Space, classificato al secondo posto a #SpaceApps Napoli, era stato poi selezionato per la fase globale della competizione nella categoria ‘Best Mission Concept’ con il progetto ‘H.O.M.E. Lab’ (Hexagonal Open Modular Environment).
Il progetto prevedeva una base di ricerca in isolamento per simulare future missioni su altri pianeti, in particolare su Marte, capace di garantire condizioni di vita confortevoli all’equipaggio al suo interno e progettata con una particolare attenzione all’utilizzo di soluzioni ecosostenibili, anche in vista di possibili applicazioni in ambito civile e nel caso di insediamenti di emergenza a seguito di catastrofi naturali.
L’astronauta Luca Parmitano si collegherà via Skype con tutte le sedi italiane di Space Apps, Napoli, Roma, Milano, Torino, Vicenza e Trieste, sabato 20, all’apertura dell’hackathon.

 

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