Di Gerardo Severino
ROMA. Agli occhi del lettore il titolo del presente saggio può sembrare un’ovvietà, a primo acchito, ma solo se ci limitiamo al mero aspetto climatico e metereologico.
Sappiamo, tutti, purtroppo, che il termine “calda”, per quanto riferito al cuore dei mesi estivi che caratterizzarono il 1924, è dovuto, invece, a quanto accadde nel nostro Paese, sia dal punto di vista politico che della cronaca nera, in quel medesimo arco temporale.
Si trattò di un periodo storico, iniziato con il varo del decreto con il quale il Governo Mussolini pose fine alla libertà di stampa, sul principio di luglio, e culminato con il ritrovamento, il 16 di agosto, del corpo martoriato del Deputato Giacomo Matteotti, aggredito, rapito e, quindi, assassinato il precedente 10 giugno.
La “calda estate” del ’24, pur tuttavia, come vedremo a breve, non sarebbe passata alla storia solo per questi due, gravissimi fatti, ennesima dimostrazione degli effetti deleteri della nascente dittatura, una leadership la quale, proprio in relazione al “delitto Matteotti” avrebbe vissuto la sua ultima, grave crisi, prima della sua definitiva stabilizzazione, ma anche per taluni accadimenti, che oggi vogliamo comunque ricordare, a 100 anni esatti dalla loro consumazione: eventi di variegata natura
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