WASHINGTON. il periodo d’oro degli Stati Uniti inizia ora.
Così il 47° Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump ha iniziato, nella tarda mattinata di Washington (il pomeriggio in Italia) il suo discorso dopo avere giurato sulla Costituzione, avendo vicino tutta la sua famiglia.
Presenti tutti gli ex Presidenti e le massime autorità politiche, giudiziarie del Paese, rappresentanti dell’economia e ospiti internazionali, tra cui il capo del Governo italiano, Giorgia Meloni.

Donald Trump entra nella sala dove ha tenuto il discorso
Poco prima anche il vice Presidente James David Vance aveva giurato, avendo vicino la moglie e il figlio.

vice Presidente James David Vance
“Giuro solennemente che eseguirò fedelmente l’ufficio di Presidente degli Stati Uniti e che, al meglio delle mie capacità, preserverò, proteggerò e difenderò la Costituzione degli Stati Uniti”, è la formula del giuramento.
E dopo un intermezzo musicale del coro dei Marines che hanno intonato “Glory, Glory Hallelujah!” (https://www.youtube.com/watch?v=PsQbgnQEZGE), Trump ha iniziato a parlare.
“L’età dell’oro dell’America inizia proprio ora – ha detto – Da questo giorno in poi, il nostro Paese prospererà e sarà di nuovo rispettato in tutto il mondo. Saremo l’invidia di ogni Nazione e non ci lasceremo più approfittare di noi. La nostra massima priorità sarà creare una Nazione che sia orgogliosa, prospera e libera”.
IL DISCORSO
L’intervento di Trump è durato una trentina di minuti, tutti a braccio. E che si è concluso con Carrie Underwood e il coro dei Marines che ha intonato “O, America!”, cantato da tutti i presenti.
La cerimonia è proseguita con le benedizioni del rabbino Ari Berman, dell’imam Husham Al-Husayny, del pastore Lorenzo Sewell e del reverendo padre Frank Mann.
Una curiosità: dietro il palco inaugurale, sul muro della Rotonda, ci sono due dipinti storici, ognuno raffigurante le vittorie del primo presidente degli Stati Uniti, George Washington.
L’architetto del Campidoglio, che supervisiona la conservazione dell’edificio, descrive “Surrender of General Burgoyne” di John Trumbull come raffigurante la resa del Generale britannico John Burgoyne a Saratoga, New York, il 17 ottobre 1777, un punto di svolta nella Rivoluzione americana.
L’altro è “Surrender of Lord Cornwallis”, sempre di Trumbull, e mostra la resa britannica a Yorktown, Virginia, nel 1781 e la fine dell’ultima grande campagna della Guerra d’indipendenza americana
“L’America sarà presto più grande, più forte e molto più eccezionale che mai – ha evidenziato -. Un’ondata di cambiamento sta travolgendo il Paese. La luce del sole sta riversando su tutto il mondo e l’America ha la possibilità di cogliere questa opportunità come mai prima. Ma prima, dobbiamo essere onesti sulle sfide che affrontiamo. Sebbene siano numerose, saranno annientate da questo grande slancio che il mondo sta ora assistendo negli Stati Uniti d’America”.
“Mentre ci riuniamo oggi,- ha proseguito – il nostro Governo si trova ad affrontare una crisi di fiducia. Per molti anni, un establishment radicale e corrotto ha estratto potere e ricchezza dai nostri cittadini. Da questo momento in poi, il declino dell’America è finito”
“Negli ultimi otto anni – ha detto Trump – sono stato messo alla prova e sfidato più di qualsiasi altro Presidente nei nostri 250 anni di storia, e ho imparato molto lungo il cammino. Coloro che desiderano fermare la nostra causa hanno cercato di togliermi la libertà e, in effetti, di togliermi la vita. lLa mia vita è stata salvata per un motivo, sono stato salvato da Dio per rendere di nuovo grande l’America”.
Ed oggi, 20 gennaio 2025 per gli USA e per Trump è “il Giorno della Liberazione.. L’unità nazionale sta tornando in America”.
Uno degli applausi più forti della giornata tra i sostenitori di Trump alla Capital One Arena è arrivato dopo che il neo Presidente ha detto che avrebbe dichiarato un’emergenza nazionale al confine meridionale.
E un applauso enorme è risuonato quando ha annunciato la sua intenzione di “trivellare” perchè gli USA dovrà tornare ad essere “una Nazione manifatturiera”,
Dirigerò tutti i membri del mio gabinetto a mobilitare i vasti poteri a loro disposizione per sconfiggere quella che è stata un’inflazione record e ridurre rapidamente costi e prezzi.”
“Torneremo ad essere una Nazione ricca- ha aggiunto – ed è quell’oro liquido (petrolio Ndr) sotto i nostri piedi che ci aiuterà a farlo. Metteremo fine al Green New Deal e revocheremo l’obbligo dei veicoli elettrici, salvando la nostra industria automobilistica”.
POLITICA E SICUREZZA INTERNA
Trump, per prima cosa, dichiarerà un’emergenza nazionale al confine meridionale del Paese. E invierà truppe per respingere la “disastrosa invasione.”
“In base agli ordini che firmerò oggi, – ha evidenziato – designeremo anche i cartelli come organizzazioni terroristiche straniere”.
Si è detto pronto a firmare anche un ordine esecutivo per fermare immediatamente ogni censura governativa e riportare la libertà di parola in America.
“Da oggi in po – ha proseguito-la politica ufficiale del Governo degli Stati Uniti sarà che ci siano solo due generi: maschile e femminile. La mia eredità più orgogliosa sarà quella di un pacificatore e unificatore.. Sono lieto di dire che da ieri, un giorno prima del mio insediamento, gli ostaggi in Medio Oriente stanno tornando a casa dalle loro famiglie”.

L’arresto di un gruppo di clandestini al confine tra USA e Messico
POLITICA ESTERA
Poi un passaggio sulla questione dei rapporti con il Messico, “Tra poco – ha detto. – cambieremo il nome del Golfo del Messico in Golfo d’America”. E sul Canale di Panama ha spiegato che “siamo stati trattati molto male da questo regalo stupido che non avrebbe mai dovuto essere fatto. La Cina sta gestendo il Canale di Panama. E non l’abbiamo dato alla Cina. L’abbiamo dato a Panama. E ce lo stiamo riprendendo”.

Il Golfo del Messico presto potrebbe cambiare nome in Golfo di America
PROTESTE
Mentre era in corso il discorso di Trump, all’interno della Capital One Arena, una manifestante urla “Liberate la Palestina”, ma viene presto soffocata da fischi e cori di “USA!” e “Cacciatela!”
Su un marciapiede di fronte al National Press Building, la Polizia locale ha utilizzato delle biciclette per separare un gruppo di circa 40
Mentre era in corso il discorso di Trump, all’interno della Capital One Arena, una manifestante urla “Liberate la Palestina”, ma viene presto soffocata da fischi e cori di “USA!” e “Cacciatela!”
e una dozzina di contro-manifestanti, come ha visto un reporter della Reuters.
“Le strade di chi? Le nostre strade”, hanno scandito i Proud Boys mentre diversi manifestanti puntavano contro di loro gli altoparlanti che suonavano le sirene.
Ogni parte ha urlato parolacce all’altra.
Un Proud Boy, con una bandana nera che gli nascondeva il viso e vestito con la maglietta a scacchi gialli e neri del gruppo, ha aggirato la polizia e ha dato un colpetto delicato sulla testa di una donna con un megafono. Lei si è girata, gli ha imprecato contro in spagnolo e la polizia ha poi spostato i manifestanti sul marciapiede opposto.
“Potete farlo dall’altro lato della strada”, ha detto un agente di polizia a un manifestante.
I manifestanti si sono tuttavia fermati a metà strada e poi sono tornati per affrontare i Proud Boys, i gruppi si sono scambiati insulti e provocazioni.
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