Traffico di cocaina, continua ad arrivare la droga nelle strade americane. Sotto controllo le frontiere con Ecuador e Venezuela

Bogotà. L’UNODC, l’Ufficio delle Nazioni Unite che si occupa di lotta alla droga ed al crimine (http://www.unodc.org) ha lanciato un allarme sull’aumento di coltivazioni illecite in Colombia che sta interessando le frontiere con l’Ecuador ed il Venezuela.

Il confine tra Colombia ed Ecuador

Per l’UNODC circa il 16% della cocaina viaggia a meno di 10 chilometri dalle linee confinarie. In particolare è quella che separa la Colombia dall’Ecuador ad essere attenzionata.

La stessa antidroga americana, la DEA, ha evidenziato come la cocaina che invade le strade degli USA provenga proprio dalla Colombia. Il 93% della droga scoperta ed analizzata, nel 2017, aveva origine da questo Paese sud americano.

Dal 2016 al 2017, sempre secondo quanto ha evidenziato la DEA, la coltivazione e la produzione è arrivata a livelli record.

La cocaina invade sempre più le strade americane

Malgrado gli sforzi delle autorità di Bogotà, sempre secondo quanto sostiene la DEA, le organizzazioni del crimine transnazionale hanno cambiato le attività con i Paesi vicini, utilizzando l’Ecuador ed il Venezuela come zone di trasporto e per immagazzinare la droga.

Tutto questo ha portato i rispettivi Governi a rafforzare le politiche anti droga. Sono aumentati anche i rapporti con gli Stati Uniti con l’attivazione di diversi programmi di scambio di informazioni e di team tecnologici che hanno l’obiettivo di contrastare l’incremento della disponibilità dello stupefacente nelle vie americane.

Un altro elemento che gli investigatori tengono in alta considerazione è il massiccio utilizzato di dollari in Ecuador. In particolar modo, il Paese è attenzionato da quando nel 2000 il dollaro è diventato la moneta ufficiale in tutte le transazioni, sostituendo il sucre. Una scelta fatta per contrastare, come hanno sostenuto le autorità di Quito, l’aumento dell’inflazione.

Una scelta che si è poi rivelata vincente per le organizzazioni criminali che hanno qui potuto “lavare” il denaro grazie alle attività commerciali, transazioni internazionali e contrabbando. Sono state scoperte reti del crimine organizzato colombiane che operavano in territorio ecuadoriano, così come gruppi di narcotrafficanti sono stati individuati in operazioni di scavi minerari ed in alter attività economiche.

Per il Dipartimento di Stato americano, tra i principali punti vulnerabili dell’Ecuador c’è la cattiva interpretazione delle leggi anti blocco dei capitali, oltre alle difficoltà di controllare i movimenti bancari. Mentre il contrabbando di soldi non è considerato un illecito penale.

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