Traffico di esseri umani: i social media utilizzati come “ catalogo virtuale“ per adescare potenziali vittime. Due Operazioni coordinate dall’Europol

Di Assunta Romano 

L’Aja. Il traffico di esseri umani rappresenta in Europa una delle principali attività della criminalità organizzata.

Operazione congiunta Polizia di Stato ed EUROPOL

E’ quanto emerge dal Rapporto dell’EMSC 2020 (European Migrant Smuggling Centre) l’organizzazione che insieme all’EUROPOL supporta gli Stati europei nella lotta contro il traffico di migranti e di esseri umani.

 

Sempre caldo il tema dell’immigrazione. In aumento il traffico di esseri umani

Sfruttate per accattonaggio, per compiere atti illeciti o traffico di organi le vittime sono spesso utilizzate anche per accedere a sussidi e benefici sociali.

Le donne in particolare vengono usate per programmi clandestini di maternità surrogata a cui segue spesso la vendita dei neonati, per concludere falsi matrimoni o diventare oggetto di schiavitù domestica.

Come per la maggior parte dei reati che rientrano nel traffico di esseri umani, la selezione delle vittime avviene online.

Attirati da false offerte di lavoro, annunci di matrimonio con cittadini stranieri, proposte di acquisto di bambini o vendita di organi, soggetti particolarmente fragili come i senza tetto o persone con disturbi fisici o psichici cadono nella trappola dei trafficanti.

Durante il primo semestre dello scorso anno, numerose le segnalazioni registrate dall’EUROPOL su casi di sfruttamento sessuale ai danni di donne provenienti da alcuni Paesi dell’America Latina: Colombia, Basile, Venezuela, Paraguay e Perù.

In aumento lo sfruttamento sessuale tra le donne straniere

Non solo donne, ma anche bambini. Costretti a chiedere l’elemosina, a compiere borseggi, a rubare per poi rivendere la stessa merce, i bambini sono spesso destinati ad adozioni attraverso canali illegali.

Particolarmente strutturata e ben organizzata è la criminalità nigeriana, molto attiva in Europa nel mercato della prostituzione.

Grazie ad alleanze con la malavita locale, le “confraternite nigeriane” costituiscono veri e propri network criminali coinvolti anche nel traffico di droga, truffa, riciclaggio di denaro, traffico di migranti, corruzione e contraffazione di valuta.

Sono state due le operazioni coordinate da EUROPOL.

OPERAZIONE CUMBIAS

Le indagini condotte dalla Polizia francese hanno portato alla scoperta di una rete di criminali colombiani che dal 2015 gestiva un traffico di prostituzione.

Le donne, provenienti dal Paese latino-americano e da altri Stati dell’area arrivavano in Europa attraverso aeroporti spagnoli e svizzeri.

L’operazione ha portato all’arresto di 8 sospettati e al salvataggio di 15 donne.

OPERAZIONE COSTA/ VELA6

E’ stata smantellata una rete che gestiva il traffico della prostituzione in Spagna, Romania e Repubblica Ceca.

Operati 14 arresti e sequestrati soldi, gioielli, auto di lusso ed attrezzature informatiche.

Giovani donne venivano intercettate dai cosiddetti “lover boy”(soggetti che instaurano finte relazioni amorose)  costringendole poi alla prostituzione.

Le vittime venivano spesso drogate, minacciate, violentate dagli stessi membri dell’organizzazione per circa 6 mila euro cadauna.

Il danaro veniva poi riciclato attraverso l’acquisto di proprietà immobiliari, gioielli e veicoli o utilizzato per creare conti correnti bancari per il traffico di droga e le scommesse.

L’utilizzo della tecnologia ha modificato il modus operandi dei trafficanti.

Lo sfruttamento delle vittime che prima avveniva nei bordelli, strade o vetrine ora avviene attraverso la pubblicità online e l’ampio uso di Internet e dei social media che vengono utilizzati per il reclutamento e per lo sfruttamento delle vittime.

Sia per i criminali che per i clienti è diventato più sicuro interagire via Internet attraverso Skype, Viber, WhatsApp, Snapchat, WeChat, Telegram alcuni dei quali consentono maggiore sicurezza e segretezza nelle conversazioni.

I social media, inoltre, costituiscono un potente strumento usato dai trafficanti come “catalogo virtuale”  per l’adescamento delle potenziali vittime.

False inserzioni di lavoro che fungono da esca per attirare l’attenzione dei malcapitati sono spesso veicolati attraverso piattaforme o siti accreditati dove l’utente naviga sentendosi al sicuro .

Altro metodo adottato e’  l’adescamento passivo.

La rete criminale setaccia il WEB e i social media alla ricerca di richieste di lavoro a cui risponde contattando il soggetto che aveva pubblicato l’annuncio.

Una volta stabilito il contatto, viene chiesta all’ignara vittima di versare una somma di danaro per il pagamento del viaggio verso la destinazione stabilita dove alla fine troverà nulla di quanto promesso.

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