Di Chiara Cavalieri
MONACO DI BAVIERA. La Turchia continua a rafforzare il proprio ruolo di attore strategico a livello internazionale, in un contesto caratterizzato da tensioni geopolitiche crescenti.
Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan ha sottolineato l’importanza crescente di Ankara in ambiti cruciali come la sicurezza, la diplomazia e la lotta al terrorismo, intervenendo alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco, conclusasi ieri.

Il ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan
Il ruolo dellaTurchia tra Europa e Stati Uniti
Fidan ha evidenziato le crescenti tensioni tra gli Stati Uniti e l’Europa, soprattutto a causa delle politiche dell’amministrazione del Presidente Donald Trump, che ha messo in discussione l’Ordine globale.

Il Presidente Usa, Donald Trump
Secondo il ministro turco, mentre l’Europa cerca una maggiore autonomia economica e strategica, il ruolo della Turchia come potenza regionale stabile assume sempre più rilevanza.
Il Munich Security Index 2025 conferma questa tendenza, indicando Ankara come un partner solido e affidabile sotto la guida del Presidente Recep Tayyip Erdogan. Fidan ha sottolineato che l’indipendenza economica e militare della Turchia è uno degli elementi chiave del suo rafforzamento internazionale.
Ucraina: verso un cessate il fuoco?
Per quanto riguarda il conflitto in Ucraina, il ministro ha affermato che sia Kiev che Mosca stanno iniziando a riconoscere la necessità di un cessate il fuoco, segnale di un possibile cambiamento nelle dinamiche della guerra.
La Turchia si è detta pronta a facilitare i negoziati di pace e a contribuire alla ricostruzione del Paese.
Mentre gli Stati Uniti promuovono un cessate il fuoco nell’ambito di un piano più ampio, Ankara sta lavorando con attori regionali e internazionali per garantire una soluzione stabile.
Fidan ha anche sottolineato che l’Europa deve essere coinvolta nei negoziati, nonostante il rappresentante speciale degli Stati Uniti Keith Kellogg abbia lasciato intendere che il continente potrebbe restarne fuori.
Siria e lotta al terrorismo
Sulla questione siriana, il ministro ha commentato le speculazioni su un possibile ritiro militare degli Stati Uniti, dichiarando che la Turchia è in contatto con Washington per discutere gli sviluppi futuri.
Fidan ha espresso preoccupazione per il controllo esercitato dal PKK/YPG su alcune aree chiave, definendolo una minaccia non solo per la Turchia ma per l’intera regione.

Miliziani del PKK
Ha inoltre sottolineato gli sforzi di Ankara nel contrastare una possibile rinascita del gruppo terroristico ISIS.
A tal fine, la Turchia ha proposto la creazione di una piattaforma di sicurezza regionale insieme a Iraq, Siria e Giordania, con l’obiettivo di migliorare la cooperazione in materia di intelligence e sicurezza dei confini.
Crisi di Gaza: la posizione della Turchia
Fidan ha condannato con fermezza la proposta del Presidente Trump di ricollocare i palestinesi, definendola “inaccettabile”.
Ha inoltre ribadito che la Turchia sta collaborando con diversi partner arabi per sviluppare un piano regionale che garantisca un futuro stabile a Gaza.
Il ministro ha poi criticato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu per la sua mancanza di impegno verso un cessate il fuoco, sottolineando che solo una forte pressione da parte degli Stati Uniti potrebbe evitare un’ulteriore escalation del conflitto.
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale
Infine, il ministro ha affrontato la crescente influenza dell’intelligenza artificiale nella politica internazionale.
Pur riconoscendo il suo potenziale beneficio per l’umanità, Fidan ha messo in guardia sul fatto che l’IA stia diventando sempre più un campo di competizione strategica tra le grandi potenze, anziché un’area di cooperazione globale.
Ha quindi auspicato una maggiore collaborazione internazionale per garantire uno sviluppo etico e sicuro delle nuove tecnologie, anche se ha ammesso che al momento la competizione prevale sulla cooperazione.
Con il suo crescente peso diplomatico e strategico, la Turchia si conferma un attore chiave negli equilibri geopolitici internazionali, dal Medio Oriente all’Europa, fino alle dinamiche di sicurezza globale.
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