Di Valeria Fraquelli
Bruxelles. L’Agenzia Frontex ha appena presentato la nuova uniforme che indosseranno le Guardie di Frontiera europee nelle loro attività quotidiane.
A prima vista, questa uniforme, piuttosto elegante, ricorda quella della Polizia Federale belga, per la sua tonalità (blu scuro), come per gli altri elementi: forma del kepi, adesivo sul retro o ancora le tre bande simboliche (anche se sono state rivisitate).
L’uniforme completa si indossa con una cravatta dello stesso colore, camicia chiusa, e un kepi a forma oblunga, con richiamo del logo che raffigura uno scudetto sulla manica destra.
Lo stemma scelto riflette il colore blu scuro, con solo il bianco per metterlo bene in evidenza.
Oltre alla denominazione in inglese della funzione (European Border and Coast Guard) ci sono anche tre bande identiche a forma di onda.
Le due più alte sono iridescenti da quattro tratti perpendicolari.
Questo serve a spiegare i diversi campi di impiego: terra e mare.
Le stelle, in numero di 12 (come la bandiera dell’Unione europea), simbolo dell’armonia (e non del numero di membri), sono anch’esse in bianco.
Il colore giallo originale di queste stelle è stato abbandonato.
Gli adesivi fanno capire subito l’appartenenza all’Agenzia FRONTEX, che viene anche ribadita sulla stessa uniforme.
E’ molto chiara la descrizione dell’Agenzia European Border and Coast Guard.
C’è anche un secondo adesivo (rimovibile) che completa questa identificazione, con la traduzione nella lingua del Paese d’intervento. Sarà adattata ad ogni operazione per essere più facilmente comprensibile.
Una giacca corta completa l’uniforme di base, con un riflesso azzurro sulla parte superiore dell’abito, attorno alle spalle.
Si può tuttavia notare che l’insieme di questa uniforme presenta l’inconveniente di non avere una grande visibilità.
I colori più visibili (quali il giallo, l’arancione e il rosso non sono presenti.
Questa uniforme risponde ad una vera necessità.
La UE ha deciso di dotarsi di un proprio Corpo di Guardie di Frontiera (in particolare la Guardia Costiera per fronteggiare le immigrazioni irregolari).
Quest’ultimo sarà composto in parte da personale distaccato o proveniente dagli Stati membri.
Ma anche (e questa è la grande novità) per la prima volta da personale assunto direttamente e retribuito dall’Unione Europea, secondo lo statuto della funzione pubblica europea.
Il personale sarà formato, istruito e sottoposto alla catena gerarchica europea.
È la prima volta nella storia dell’Unione Europea che gli agenti saranno così armati e incaricati di compiti esecutivi per assicurare funzioni sovrane a livello europeo.
L’innovazione non è ancora pienamente misurabile, né negli Stati membri né a livello di Unione Europea.
Queste Forze, anche se soggette alla gerarchia europea, non evolveranno in modo del tutto autonomo.
Ma agiranno nel quadro molto preciso della legge di ciascuno Stato membro, su sua richiesta e in un quadro ben definito, operazione per operazione.
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