USA e Canada: continuano le intrusioni (e gli abbattimenti) di velivoli non identificati

Di Fabrizio Scarinci

WASHINGTON D.C. Sembrerebbero davvero non avere fine le intrusioni da parte di velivoli non identificati nei cieli del Nord-America.

Dopo il grosso pallone aerostatico della scorsa settimana, che prima della sua neutralizzazione (avvenuta al largo del South Carolina ad opera di un “Sidewinder” lanciato da un F 22 “Raptor” dell’USAF) era perfino riuscito a sorvolare la base degli ICBM “Minuteman III” di Malmstrom (situata nel Montana), almeno altri tre oggetti sarebbero stati, infatti, individuati e, successivamente, abbattuti grazie alla collaborazione tra l’aeronautica statunitense e il Comando di Difesa Aerospaziale del Nord-America, gestito congiuntamente da USA e Canada.

Il pallone aerostatico cinese recentemente apparso nei cieli del Nord-America. Il suo scopo era verosimilmente quello di effettuare voli di spionaggio e sorveglianza

In particolare, il primo di essi sarebbe stato intercettato lo scorso venerdì nei cieli dell’Alaska da parte di un altro F 22, il secondo sarebbe stato colpito il giorno successivo al di sopra del Canada settentrionale (ancora una volta da un “Raptor”) e il terzo sarebbe stato “tirato giù” proprio ieri pomeriggio sulle acque del Lago Huron ad opera di un F 16 “Fighting Falcon” (appartenente anch’esso alle file dell’USAF).

Stando a quanto si è avuto modo di apprendere, i primi due degli oggetti in questione sarebbero stati caratterizzati da una forma di tipo cilindrico e avrebbero avuto dimensioni simili a quelle di un “Maggiolino Volkswagen”, mentre l’ultimo avrebbe avuto una “struttura ottagonale con corde fluttuanti” .

Un caccia F 22 Raptor dell’Aeronautica statunitense. Questi aerei, giudicati i migliori “combattenti aria-aria” al mondo, sarebbero stati notevolmente impegnati nella neutralizzazione degli oggetti introdottisi nello spazio aereo nord-americano

Al momento, la loro provenienza risulterebbe ancora ignota, anche, se i maggiori sospetti sembrerebbero, inevitabilmente, ricadere sulla Repubblica Popolare Cinese, che, oltre ad essere proprietaria del primo aerostato (adibito, secondo il suo non proprio credibile governo, all’effettuazione di rilevazioni meteorologiche), avrebbe intrapreso, già dal 2018, un vasto programma di sorveglianza globale (con gli USA come target privilegiato) per mezzo di dirigibili ed altri velivoli senza equipaggio adatti al volo nell’alta atmosfera.

Al fine di trovare maggiori conferme in tal senso, il Pentagono starebbe ora lavorando al recupero di ciò che resta degli oggetti in questione, con l’obiettivo di analizzarli e di scoprire quale fosse l’effettiva natura delle loro attività, tra cui, ben difficilmente, potrebbero, però, rientrare rilevazioni di tipo meteorologico.

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