Caracas. La notizia di un elicottero che, ieri sera, ha attaccato prima il Ministero degli Interni e della Giustizia e poi il Tribunale Supremo a Caracas, è preoccupante per la politica nazionale venezuelana e per l’area.
Dalle notizie diffuse dal ministro dell’Informazione, Ernesto Villegas, Oscar Alberto Pérez, un ispettore del Corpo di Indagini Scientifiche, Penali e Criminali (Cicpc) ha rubato un elicottero dirigendolo poi verso i due obiettivi.
Villegas ha aggiunto che dal velivolo sono partiti 15 spari mentre si svolgeva sulla terrazza del Ministero una festa di un gruppo di giornalisti e comunicatori, in occasione della Giornata del giornalista che si celebrava ieri. Sulla terrazza c’erano un’ottantina di persone.

Militari proteggono il palazzo presidenziale
Dopo, l’elicottero si è diretto verso la sede del Tribunale sparando e lanciando almeno quattro granate, due delle quali erano dirette alla Guardia nazionale bolivariana che proteggeva l’edificio.
Non ci sono stati, fortunamente, né feriti né morti.
Il Presidente della Repubblica, Nicolás Maduro Moros ha condannato l’attacco terroristico commesso.
Subito Maduro ha annunciato di volere catturare, al più presto, gli autori di questo “attacco terrorista, armato contro le istituzioni del Paese”.
Subito è partito il piano di controllo e di protezione aerea.
Maduro ha ordinato alla Forza Armata nazionale bolivariana (FANB) di difendere il diritto alla tranquillità dei cittadini.
“Questi sono attacchi violenti – ha aggiunto il Presidente – armati, terroristici che possono essere repressi. Se i nostri Corpi di sicurezza non avessero avuto una reazione rapida, chissà ora potremmo lamentare, dolorosamente, perdite di vite”.
Maduro ha chiesto all’opposizione del Tavolo dell’Unità democratica di condannare questo “atto chiaramente golpista”.
Il ministro Villegas ha aggiunto poi che il pilota è indagato “per i suoi collegamenti con la CIA e con l’Ambasciata americana a Caracas”.
Da parte sua Oscar Pérez ha pubblicato un video su Instagram dichiarando la sua opposizione a quello che ha chiamato “Governo criminale” del Paese e chiedendo le dimissioni del Presidente. Pérez nel video si è presentato, spiegando che era un poliziotto e che parlava a nome di “una coalizione di funzionari, poliziotti e civili”. Un gruyppo che ha definito apartitico e apolitico ma solo nazionalista, patriota e amante delle istituzioni.
Il poliziotto ha aggiunto, leggendo un testo preparato, di avere fatto questa azione per “dare il potere al popolo democratico e così rispettare le leggi e ristabilire l’ordine costituzionale”.
“Non è una vendetta – ha detto Peres – è la giustizia e la coscienza che ci ha portati a cambiare”.
“Abbiamo due opzioni – dice ancora Perez nel video -: essere giudicati domani dalle nostre coscienze e dal popolo o liberarci subito di questo Governo corrotto. Siamo guerrieri di Dio e la nostra missione è vivere al servizio del popolo. Viva il Venezuela”.
Alcune immagini postate sui social mostrano l’elicottero con un piccolo striscione sul quale era stato scritto: “350 libertà”.

Lo striscione sull’elicottero pilotato dal poliziotto Oscar Perez
Si tratta dello stesso articolo della Costituzione venezuelana che consente di opporsi a quel Governo che segua i valori democratici della Repubblica.
Sempre ieri, Maduro parlando ad un evento pubblico aveva detto che se “fosse distrutta la rivoluzione bolivariana, combatteremo”. “Non ci arrenderemo – ha aggiunto il Presidente –. Quello che non potremo avere con i voti, lo avremo con le armi. Liberiamo la nostra patria con le armi”.
Ora i Servizi di intelligence sono stati incaricati di scoprire chi abbia appoggiato Oscar Perez.
Da ricordare poi che, sempre ieri, nell’Assemblea nazionale si sono registrati incidenti quando un militari della Guardia nazionale bolivariana sono entrati nel palazzo con alcune case che riportavano il logo del Consiglio nazionale elettorale.
Subito si è alzata la protesta del presidente dell’Assemblea, Julio Borges (uno dei principali oppositori di Maduro).
Borges ha detto che questo ingresso della Guardia nazionale ha causato allarme “perchè è qualcosa di irregolare”.
Ci sono stati tafferugli tra i deputati e la Guardia nazionale. Due deputate sono state colpite.