Sana’a. Diciotto milioni di persone potrebbero morire di fame, mentre il conflitto nello Yemen non si placa. Secondo quanto dichiarato dai funzionari del Programma mondiale alimentare delle Nazioni Unite, il Paese è al collasso.
La moneta locale (rial yemenita) sta soffrendo, da mesi, un deprezzamento allarmante ed il costo degli alimenti di base è aumentato di un terzo.
Se la situazione non dovesse migliorare, secondo l’ONU, si avrebbe davanti uno scenario drammatico per la peggiore crisi per mancanza di cibo negli ultimi 100 anni.
Su tutto questo, un grande problema resta la questione del porto di Hodeidah che ha installazioni portuali molto importanti, nella quali arrivano gli aiuti umanitari dell’ONU e di altri organismi. Esso è stato al centro del conflitto tra la coalizione guidata dall’Arabia saudita e gli houthi protetti dall’Iran. Le truppe di terra della coalizione filo saudita stanno espellendo le milizie houthi che controllano la città.
Tutto questo, chiaramente, impedisce l’arrivo di alimenti. Il Programma mondiale alimentare denuncia il fatto che non può scaricare 51 mila tonnellate di grano, sufficienti per dar da mangiare per un mese a 3,7 milioni di persone al Nord ed al Centro del Paese.
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