Yemen, i separatisti pro Emirati arabi avanzano nel Sud del Paese contro le milizie filo saudite

Sanaa. Nello Yemen avanzano velocemente i miliziani del Consiglio di transizione del Sud. Si tratta dei  separatisti appoggiati dagli Emirati arabi uniti. Stanno guadagnando posizioni nelle ultime ore ad Aden contro i militari fedeli al Presidente Abd Rabbo Mansur Hadi, alleato dell’Arabia Saudita, arrivando a circondare il palazzo presidenziale di Maashiq, dopo combattimenti che, a partire da domenica scorsa, hanno provocato almeno 36 morti e 185 feriti, secondo il Comitato internazionale della Croce rossa.

Nello Yemen è ancora catastrofe umanitaria

Il Governo di Hadi potrebbe decidere di lasciare la città nel sud dello Yemen per scappare nella capitale saudita.

L’Arabia Saudita e gli Emirati arabi uniti sono stati finora alleati nella guerra in Yemen, che dal marzo del 2015 ha visto le aviazioni dei due Paesi bombardare le postazioni dei ribelli sciiti Houthi, alleati dell’Iran. Gli Houthi controllano la capitale Sanaa, mentre il governo di Hadi è ad Aden.

Sulla guerra pesa anche il traffico di migranti. Nel 2017 circa 87 mila persone hanno rischiato la vita per attraversare proprio il Golfo di Aden per raggiungere lo Yemen. Un Paese che da circa tre anni è in conflitto (oltre 10 mila i morti, 22 milioni di persone che hanno bisogno di ogni più piccola necessità), secondo le Nazioni Unite.

La popolazione è alla fame

I migranti sono per lo più etiopi e somali. E divengono facilmente preda dei trafficanti di esseri umani. I quali non lucrano solo nella rotta di andata verso lo Yemen ma anche nel percorso di ritorno dall’Africa, giacchè il conflitto ha bloccato il cammino di molti fino agli Stati petroliferi.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore