Missili Usa bombardano base siriana

Washington. Detto, fatto. L’ambasciatore alle Nazioni Unite, Nikky Haley lo aveva minacciato due giorni fa nel corso della riunione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu che gli Stati Uniti erano pronti  fare da soli contro la Siria, dopo gli attacchi con i gas nella provincia di Idlib, e il presidente Donald Trump lo ha fatto veramente.

Il presidente Usa Trump ha ordinato di bombardare base siriana.

Questa notte 59 missili Cruise sono stati lanciati da due navi americane di stanza nel Mediterraneo che ha colpito la base, dove come ha detto Trump, sono partiti gli attacchi con i gas.

Una prova di forza che, come detto, era stata preannunciata ed è avvenuta senza l’autorizzazione il Congresso, il Parlamento Usa.

Secondo le prime notizie almeno quattro soldati siriani sarebbero rimasti uccisi nell’attacco contro la base militare.

La propaganda trumpiana che non ha voluto rispettare neppure il diritto internazionale ha puntato sul fatto che l’azione è stata dovuta perché “nessun bambino dovrebbe soffrire”. Ed ha aggiunto che il bombardamento della base è stato “fatto nel vitale interesse della sicurezza”.

La Russia chiederà “una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Questo può essere considerato come un atto di aggressione da parte degli Stati Uniti contro uno Stato dell’Onu”, ha detto ai media russi Viktor Ozerov, presidente del comitato di Difesa e sicurezza del Consiglio federale (Parlamento) russo. Il Comitato di Difesa della Duma di Stato (la Camera bassa) russa afferma che l’attacco missilistico degli Stati Uniti contro la Siria potrebbe peggiorare i rapporti tra Mosca e Washington, nonché portare a un ampliamento dei conflitti armati in Medio Oriente.

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