Roma. L’esercitazione “Cyber Eagle 2020“, annuale appuntamento addestrativo dell’Aeronautica Militare finalizzato alla preparazione tecnico-operativa dei reparti nel campo della Cyber Defence si è svolta, quest’anno, con particolari modalità legate al Covid-19.

Il logo dell’esercitazione Cyber Eagle
L’emergenza pandemica ha infatti posto l’ulteriore sfida di garantire la continuità addestrativa in un settore delicato come quello della Cyber Defence, testando la resilienza della Forza Armata nel proseguire le attività specifiche che ne garantiscano l’efficienza nei compiti di difesa della Patria e delle Istituzioni.
Organizzata dal Reparto Sistemi Informativi Automatizzati (Re.S.I.A.) dell’Acquasanta (Roma), la Cyber Eagle è iniziata a maggio.

Un momento della fase addestrativa
Giunta ormai alla sua 5^ edizione, l’esercitazione ha consentito di accrescere la consapevolezza nei confronti dei “cyber-attacchi”, in continua evoluzione, a garanzia del necessario grado di preparazione del personale soprattutto in momenti di particolare vulnerabilità per il Paese, come quello dovuto appunto all’emergenza sanitaria.
“L’esercitazione Cyber Eagle – ha detto il capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare Generale di Squadra Aerea Alberto Rosso – è particolarmente importante perché ci dà l’idea di quanto la dimensione informatica sia ormai dentro la vita di tutti i giorni. Occorre far fronte alla minaccia cibernetica con consapevolezza e cultura, a tutti i livelli, ed è fondamentale dotarsi di strumenti e di risorse per poter reagire a questo tipo di minacce. E’ un dovere morale prima ancora che una necessità operativa quello di avere cultura, conoscenza, capacità di proteggersi, difendersi e continuare ad operare anche nel dominio cibernetico”.

Il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale Alberto Rosso
Nell’arco di cinque mesi sono state effettuate attività di formazione e addestramento distribuite su tutto il territorio nazionale con l’ausilio di strumenti di collaboration e piattaforme di training avanzate.
Decine gli eventi critici simulati da un team di militari esperti del settore cyber del Re.S.I.A. e a cui i CIRT (Computer Incident Response Team) hanno dovuto far fronte: malware, defacement di portali web, e-mail di phishing ed esfiltrazione dati dai computer.

INSERZIONE PUBBLICITARIA
L’esercitazione ha coinvolto quest’anno gli apparati ICT (Information and Communication Tecnology) ed il personale di diversi enti dell’Aeronautica Militare distribuiti su tutto il territorio nazionale, rientranti sotto l’egida del Comando della Squadra Aerea e del Comando Generale delle Scuole dell’Aeronautica Militare/3^ Regione Aerea, due alti comandi dell’Aeronautica Militare, coinvolgendo anche i comandi intermedi quali il Comando Operazioni Aerospaziali ed in particolare concentrandosi sul Comando Forze da Combattimento di Milano e su due reparti da esso dipendenti, il 6° Stormo di Ghedi e il 32° Stormo di Amendola.

Coinvolti nell’esercitazione contro gli attacchi cyber anche i reparti di volo
“L’Aeronautica Militare considera l’ambiente cibernetico come il quinto dominio delle operazioni militari” – ha aggiunto il Generale di Squadra Aerea Giovanni Fantuzzi – avendo la responsabilità di proiettare il potere aereo, non può esimersi dal prestare la massima attenzione nel garantire la funzione del comando e controllo, funzione che porta in sé la trasmissione di dati in modalità veloce e sicura. Trasmettere al nostro personale consapevolezza e competenza nella difesa dalle minacce cibernetiche è lo scopo di esercitazioni come la Cyber Eagle”.
Il Re.S.I.A., ente dipendente dalla 3^ Divisione del Comando Logistico, cura la realizzazione e la gestione dei sistemi per l’automazione dei processi logistico/amministrativi della Forza Armata nonché la formazione del personale impiegato nel settore informatico.
Negli ultimi anni sta assumendo sempre più una connotazione operativa, applicando le competenze acquisite nel settore dellaCyber Defence al domino aerospaziale.
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