Roma. Si è svolto a Palazzo Aeronautica un incontro con il Sottosegretario della Difesa Tofalo per presentare il programma di innovazione organizzativa “Aeronautica Militare 4.0: innovazione a 360°”. Il progetto di inserisce in un’ottica di sinergie col mondo universitario alla ricerca di nuovi approcci più competitivi ed utili al Sistema Paese.
Durante l’incontro sono state illustrate una serie di nuove metodologie e strumenti di project, quality e knowledge management, messi a punto in collaborazione con un gruppo di ricercatori dell’Università degli Studi di Firenze, grazie ai quali è stato sviluppato un vero e proprio modello di innovazione organizzativa. Per la Difesa ed in generale per la Pubblica Amministrazione si tratta di novità assolute per gestire in maniera ottimale le risorse umane e le competenze professionali del personale a disposizione.
Il Sottosegretario alla Difesa, On. Angelo Tofalo, ha aperto l’incontro con un saluto durante il quale ha espresso apprezzamento per l’iniziativa e per come “l’Aeronautica si stia intersecando con il mondo accademico. Ritengo che chi si trova in posizioni di comando debba approfondire e studiare nuovi modelli di approccio, per essere in grado di motivare il personale e, allo stesso tempo, migliorare l’efficienza del sistema Paese. Sono convinto che le Forze Armate, ed in particolare l’Aeronautica Militare con questa iniziativa – ha concluso Tofalo – possano costituire un riferimento, una sorta di progetto pilota per lo sviluppo di nuove metodologie”.
Il programma di innovazione prevende l’introduzione di nuovi sistemi operativi, tra cui il C.O.P.P.I. (Clima Organizzativo e Performance del Potenziale Innovativo) e il Feedback a 360°, un sistema basato su processi di auto ed etero valutazione del personale inclusi i dirigenti. Altri strumenti cardine del progetto sono stati la creazione di Gruppo Guida del Cambiamento per lo sviluppo di una governance organizzativa strutturata, la realizzazione di una mappatura e misurazione dei processi lavorativi per la trasformazione efficace della struttura ordinativo-organica della Forza Armata, nonché la creazione di una piattaforma informatica diffusa per la gestione, la condivisione delle conoscenze organizzative e l’attuazione della citata Governance (Portale integrato delle Conoscenze). L’obiettivo è creare un Modello di Portfolio strategico in grado di concretizzare la strategia della Forza Armata attraverso obiettivi S.M.A.R.T. (Specific, Measurable, Achievable, Relevant, Time Bound), dallo Stato Maggiore attraverso gli Alti Comandi sino all’unità periferica fondamentale, lo Stormo.

Il Sottosegretario alla Difesa On. Angelo Tofalo
Il simposio è stato organizzato dall’Ufficio per l’Innovazione Manageriale dello Stato Maggiore Aeronautica: i lavori sono stati aperti da un indirizzo introduttivo del Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Enzo Vecciarelli, che ha sottolineato come “la prima vera necessità, oggi, è avere manager, per meglio dire Comandanti nel nostro caso, che siano in grado di interagire in modo efficace con i propri uomini, cogliendone i bisogni e le aspettative e allo stesso tempo valorizzandone le capacità, che sappiano comandare e intravedere le soluzioni alternative che il mondo ci sta offrendo. Dobbiamo conoscere i molteplici domini in cui le forze armate sono chiamate ad operare per indirizzare in modo corretto l’azione ai vari livelli decisionali, per capire e saper reagire in modo veloce alle situazioni, il tutto per raggiungere efficacemente gli obiettivi assegnati”.
E’ quindi intervenuto il Sottocapo di Stato Maggiore A.M., Generale di Squadra Aerea Settimo Caputo, che nel delineare il contesto entro cui il programma è nato, ha ricordato come “non sia sufficiente pianificare, organizzare e controllare i processi, ma occorre aggiungere la capacità di guidare, valorizzare e supportare le persone affinché queste possano sviluppare fiducia, che è la base della motivazione e di una leadership partecipativa”.
Per il mondo accademico è intervenuto il Prof. Carlo Odoardi dell’Università degli Studi di Firenze che, nell’illustrare le metodologie applicate a seguito delle rilevazioni e degli studi specifici condotti per diversi mesi sulle relazioni umane e sui processi lavorativi, ha voluto evidenziare come “prima ancora di portare avanti innovazioni tecnologiche, ci sia bisogno di porre le basi attraverso una innovazione culturale, di tipo cognitivo. Il personale va preparato all’innovazione affinché possa contribuire alla filiera della responsabilità. A differenza del cambiamento, inteso come un processo che ha un inizio ed una fine, l’innovazione va intesa come un’evoluzione continua.”
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