Blockchain: William Nonnis premiato come “migliore eccellenza italiana” dall’Associazione Nazionale Giovani Innovatori

Roma. Nei giorni scorsi, l’Associazione Nazionale Giovani Innovatori, presieduta da Gabriele Ferrieri, ha assegnato, nell’Auditorium dell’Ara Pacis di Roma, l’Innovation Government Awards a William Nonnis.

Un momento della premiazione

Nonnis è stato premiato come “migliore eccellenza italiana in ambito Blockchain e Innovazione Digitale”.

Il prestigioso premio che l’ANGI, punto di riferimento in Italia per la valorizzazione nel settore tecnologico di startup, sia governative che private, riconosce in collaborazione e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

William Nonnis, ben noto alla nostra testata per la sua competenza in ambito Blockchain e Innovazione digitale appunto, è stato sicuramente un antesignano convinto ed appassionato di questa nuova tecnologia, sottolineandone da subito l’impatto sociale dirompente e comprendendone, sin dai suoi albori, le enormi potenzialità.

William Nonnis, vincitore dell’Innovation Government Awards

Infatti,  con un’esperienza ventennale all’interno del Ministero della Difesa, già alla fine del 2011 dedicò la sua curiosità e tanta attenzione alla tecnologia Blockchain, nata nel 2008, ad opera di Satoshi Nakamoto (pseudonimo di un autore la cui identità è tuttora sconosciuta) portando con determinazione e visione a lungo raggio, i risultati dei suoi studi, progetti e sviluppi, sui tavoli istituzionali.

Benché all’inizio scettica, la macchina istituzionale, riconoscendo le opportunità sociali che avrebbero potuto aprirsi con la sua applicazione, nel 2013, con il Generale Noto (Direttore della Task Force Struttura di Progetto Energia – SPE, voluta dall’allora ministro della Difesa, Roberta Pinotti), inserì il nostro informatico in una Task Force di studio di questo protocollo applicato al settore energetico.

Un primo ed importantissimo riconoscimento, questo, all’acutezza della previsione che Nonnis, caparbiamente, portava avanti, sulla tecnologia Blockchain in grado di rompere schemi e abitudini consolidate, in virtù di un cambiamento tanto profondo in termini di equità sociale.

Messo nelle condizioni di studiare, progettare e sviluppare tale novità tecnologica, ha avuto così modo di poterne verificare i benefici effetti, non in piccoli ambiti privati, ma nel settore pubblico, aumentando così, in termini di prospettiva, la sua visione di un ammodernamento complessivo del Paese.

Un percorso di certo non facile né agevole per Nonnis che si è trovato a sdoganare un cambio di paradigma socio, culturale e tecnologico all’interno dei farraginosi ingranaggi pubblici, scontrandosi anche con lo scetticismo e la pochissima propensione nel credere in questa nuova tecnologia e, conseguentemente, all’iniziativa dell’incarico assegnatogli, anche tra molti colleghi

La difficoltà maggiore era sicuramente per lui tentare di far comprendere quanto questa tecnologia sia socialmente importante, perché responsabilizza l’essere umano e tutto il tessuto sociale connesso, ma soprattutto, quanto essa sia importante per l’Amministrazione, dati  i benefici organizzativi, economici e strutturali che reca.

Nel 2018 poi, Nonnis entrò nella struttura “Italian Open Lab”, quale referente in ambito Blockchain e Innovazione Digitale.

Esperienza importante anche quella perché, fucina di idee e progetti nuovi, grazie a una serie di seminari, principalmente sul mondo delle PMI e delle startup, che si occupano di sviluppare tecnologie di tipo duale, questo laboratorio ha ulteriormente aperto la visione al nostro innovatore, sulle opportunità della Blockchain.

Forse è per questa sua determinazione, o forse per altro ancora, che il Nonnis viene riconosciuto negli ambienti informatici come il “purista della Blockchain”.

“Ringrazio – dice a Report Difesa – l’ANGI, e la sua costante collaborazione e patrocinio con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, che ha permesso di mettere in luce nelle quattro edizioni degli Awards che ha assegnato, tante eccellenze, di cui io stesso, recentissimamente sono stato, contemporaneamente, premiato e premiante, per l’importante attività innovativa svolta da alcune startup”.

Un riconoscimento importante per me, ma anche per tutti coloro che, con altrettanta mia determinazione, portano avanti l’idea e la realizzazione di questo cambio di paradigma socio-culturale con forte matrice antropocentrica.

“Tornando alla domanda, sul perché sono stato appellato  come il purista della Blockchain – aggiunge Nonnis – innanzitutto per me vuol dire tanto ed è segno della considerazione che mi viene riconosciuta tra gli addetti ai lavori, perché credo che la tecnologia Blockchain (quella vera, cioè pubblica e permissionless, l’unica che può essere considerata realmente disruptive, cioè di rottura rispetto al contesto cui siamo abituati a vivere),  a livello infrastrutturale/tecnico non possa subire cambiamento rispetto alla sua nascita”.

“Questo – prosegue – andrebbe a sminuire il suo reale valore, dato da tutte le sue caratteristiche e la sua essenza e nervatura, che costituiscono proprio la sua forza dirompente”.

Infatti la tecnologia Blockchain, non può e non deve essere applicabile a tutto, come purtroppo la moda pseudo tecnologica vorrebbe far credere, ma nei contesti in cui si può calare, essa non deve essere smantellata/modificata a livello tecnico/architecturale, ripudiandone così la sua vera identità.

“Dovrebbe essere infatti, eventualmente, il contesto giuridico a trovare un compromesso fare un grosso update/upgrade sistemico – spiega ancora Nonnis –  ossia un aggiornamento sostanziale delle procedure, che permetta di applicare e di sfruttare al meglio, con una specifica regolamentazione, le nuove, seppur consolidate già, tecnologie esistenti, proprio come la vera Blockchain che è pienamente in uso altrove ormai da oltre 10 anni)”.

Le istituzioni, grazie questo lavoro e ai risultati fin qui raggiunti e dimostrati, possono ancora tirarsi indietro nel credere che la tecnologia Blockchain non sia un tassello importante per un moderno funzionamento della Pubblica Amministrazione e un connettivo per il tessuto sociale?

“Ritengo che le istituzioni sappiano bene quanto questa tecnologia sia in grado di apportare evidenti migliorie nello svolgimento delle pratiche pubbliche – risponde Nonnis- come, altresì, ritengo che comprendano bene quanto sia importante far convergere e rendere partecipe la società, in maniera larga e trasversale, non trascurando alcuna categoria, al forte e radicale cambiamento in atto, perché si rischierebbe altrimenti una subordinazione dell’Uomo al potere tecnologico”.

L’innovazione digitale, tanto veloce e radicale, che contraddistingue il nostro tempo, potrebbe infatti sovrastare la capacità critica umana, per mancanza di conoscenza e consapevolezza di un suo corretto utilizzo, rischio enorme che io, assieme a tanti altri che ne comprendono bene il pericolo, tento con ogni mia forza di scongiurare.

“Con l’implicazione del Digitale nella quotidianità – sostiene ancora l’esperto – sia personale che professionale, di ciascuno di noi, con 4,22 miliardi di persone che mondialmente utilizzano ogni giorno Internet, e con più del 50% della popolazione terrestre che utilizza i social come principale fonte di comunicazione, è acclarato che non esista più realtà fisica e realtà virtuale, ma un tutt’uno in cui queste due realtà che si fondono, generando un vero e nuovo habitat digitale”.

Pertanto, consapevolezza, formazione ed informazione, si rendono necessarie e non più procrastinabili, assieme ad un innalzamento culturale della società, tenendo presente che la pandemia ha accelerato il processo del digitale, mostrando così grosse pecche, già evidenti per i vari addetti ai lavori, ma venuti macroscopicamente alla luce per tutti.

La vera sfida oggi è che lo Stato supporti metodicamente e rigorosamente l’intera comunità lungo il percorso della conoscenza digitale, che ora è un sacrosanto diritto dell’individuo.

“Il suo inserimento sociale, infatti è strettamente legato alla padronanza degli strumenti informatici che lo rendono libero cittadino, non assoggettato allo strapotere della tecnologia, che può farsi cattiva alleata di chi ha interessi a tenere, grazie all’ignoranza, intere classi, in stato di subalternità pratica e psicologica.

Con la pandemia si è chiusa una vera e propria era geologica ed ora, nel crinale in cui siamo, la nostra società è costretta a cambiare il modo di vivere, di vedere, percepire e fare le cose.

“C’è necessità – sostiene Nonnis – assoluta di un ripensamento e rimodellamento sociale ed individuale (cosa che noi italiani culturalmente sappiamo far bene), ma con l’intento di metterci tutti a disposizione con umiltà  condividendo le singole competenze e capacità, messe al servizio di tutti, per non rischiare che gli altri Stati ci sovrastino per aspetti economici, sociali, strutturali ed altro ancora”. .

Insomma, una sfida e una battaglia di civiltà che va combattuta insieme, perché, solo dal bene comune, come sempre, può nascere la vera evoluzione.

William Nonnis è responsabile didattico dell’Associazione “EvoDigitale”, presieduta da Eraldo Vaccargiu.

Vengono tenuti corsi di altissima specializzazione in ambito Blockchain, “Blockchain Elite, (https://www.blockchain-elite.it) che si pregiano della docenza di selezionatissimi professionisti, italiani ed internazionali.

Questi percorsi formativi avviano a brillanti carriere esperti digitali, qualificati ad operare come eccellenti risorse per il futuro del nostro Paese.

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