ROMA. L’Italia è collocata al sesto posto della classifica delle carceri più affollate tra i 46 Paesi membri del Consiglio d’Europa (CoE) ed è al 28° posto per numero di persone detenute ogni 100 mila abitanti.
Le classifiche sono state pubblicate, nei giorni scorsi, nell’ultimo rapporto annuale sulle condizioni carcerarie con i dati aggiornati al 31 gennaio 2023 che comparano le risposte alle voci del questionario “SPACE I”, sottoposto ogni anno ai membri del CoE.
Il primo dato che viene presentato nel rapporto è il numero di persone ristrette ogni 100 mila abitanti e la prima in classifica è la Turchia con 408 persone.
Segue la Georgia con 256, Azerbaijan 244, Moldova 242, Ungheria 211.
Al 28° posto è, appunto, il nostro Paeese con 95 persone detenute ogni 100 mila abitanti su una media CoE di 124 detenuti.
Su questo parametro i dati presentano una netta demarcazione tra l’Europa dell’Est e i restanti Paesi.
Un altro parametro è il rapporto tra detenuti presenti su posti disponibili, che il Consiglio considera “sovraffollamento significativo” quando supera il numero di 105.
Otto amministrazioni penitenziarie lo hanno superato: si tratta di Cipro con 166 persone detenute per 100 posti, Romania (120), Francia (119), San Marino (117), Belgio (115), Ungheria (112), Italia (109) e Slovenia (107).
L’espulsione della Federazione russa
Nel rapporto di quest’anno l’assenza dei dati della Federazione russa, espulsa dal Consiglio il 16 marzo 2022, ha introdotto alcune distorsioni sulle medie e sulle proiezioni dei dati rispetto agli ultimi anni.
Per fare un esempio. nel precedente rapporto, aggiornato al 2021, erano stati presi in considerazione circa 1.414.000 detenuti in totale, un terzo dei quali, quasi 480.000 detenuti erano nelle carceri russe.
Dati che vanno presi con le molle
Non tutti i Paesi hanno risposto a tutte le domande.
I dati, inoltre, presentano sostanziali differenze tra un Paese e l’altro considerato anche il fatto che presenta statistiche tra Nazioni come il Principato di Monaco che ha 36 mila abitanti e la Turchia che ne ha 85 milioni.
Anche il numero di ristretti ogni 100 mila abitanti può facilmente fluttuare in base ai tassi di crescita o decrescita della popolazione in ogni Paese così come i flussi migratori di stranieri possono distorcere alcuni dati percentuali.
Ogni Nazione, inoltre, ha il proprio sistema legislativo e i propri parametri per considerare una persona “in carcere” o in una più generica “esecuzione penale”.
Per questi motivi, il rapporto va preso per quello che è: una serie di dati utili sì, ma che possono essere letti e “sfruttati” in vario modo a seconda di cosa si vuole evidenziare.
Curiosità
Il Liechtenstein (40 mila abitanti) ha il più alto tasso di detenuti con più di 65 anni: il 16,5% con una media europea del 3,5% e l’Italia è al quinto posto con il 5%.
Andorra (80 mila abitanti) ha la percentuale maggiore di donne detenute: 11,5%, su una media europea del 5%.
L’’Italia è al 32° posto con 4,3%.
Il Principato di Monaco (36 mila abitanti) ha l’89% di stranieri presenti nelle proprie carceri su una media europea del 27%.
Il nostro Paese è al 17° posto con in 32%.
La variazione percentuale dei tassi di popolazione carceraria dal 2005 al 2023 vede la Turchia (85 milioni di abitanti) con +439%.
Mentre l’Italia (-6,5%) si colloca al 26° posto.
Le altre statistiche disponibili
In Italia, le statistiche più aggiornate sulle carceri vengono pubblicate mensilmente in una apposita sezione sul sito Web del Ministero della Giustizia (www.giustizia.it) che presenta i dati delle carceri per adulti, ma anche alcuni sui minori e le persone in esecuzione penale esterna.
Anche l’ISTAT (www.istat.it) ha una sua sezione dedicata, ma sono dati aggiornati a più di un anno fa.
Interessanti statistiche sulle carceri del mondo sono pubblicate dal World Prison Brief (WPB – https://www.prisonstudies.org/), disponibili gratuitamente e molto dettagliate anche sui diversi sistemi penali, anche se i dati non sono molto aggiornati.
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