Corea del Nord, i consigli della Rand Corporation a Trump per evitare fiaschi contro Kim

Washington. Michael Mazarr, politologo della RAND Corporation, think tank statunitense, fondato nel 1946 con il supporto finanziario del Dipartimento della Difesa statunitense (https://www.rand.org)  analizza per la CNN gli errori della politica estera di Trump.

Kim Jong Un e Trump, cosa potrà accadere in Corea del Nord?

Mazarr parte dallo scoppio della Guerra del Vietnam. “Si suole seguire una trama – spiega –  comune e tragica, sviluppata da errori fondamentali, come supporre senza provarlo quello che è necessario attuare e sperare in un piano magico”.

La politica estera degli Stati Uniti in tante occasioni è stata un fiasco. Basti pensare, oltre che alla Guerra del Vietnam, all’invasione dell’Iraq ed all’occupazione sovietica dell’Afghanistan.

Per il Vietnam fu la teoria che se i comunisti occupavano il Paese, i Paesi filo occidentali sarebbero caduti. Ci fu l’ossessione di difendere ogni centimetro del terreno nella corsa alla supremazia nella Guerra Fredda.

Il politologo poi punta il dito su quanto accaduto in Iraq, dopo l’11 settembre 2001, quando gli Usa sostenevano che Saddam Hussein avesse armi di distruzione di massa e collaborava con i terroristi.

E per quanto riguarda l’invasione sovietica del Paese degli aquiloni, Mazzar ricorda come si pensasse ad un grande ruolo della CIA nell’abbattere il regime pro sovietico di Kabul, ma che poi l’intelligence americana ebbe solo una parte limitata nell’intervento.

Tutte le valutazioni, dunque, si sono dimostrate sbagliate.Ma gli americani quando sono convinti di avere ragione mettono in pratica piani che, alla lunga, si dimostrano rischiosi e costosi. La filosofia è semplice: si entra, si abbatte il Governo attuale e si va via.

Gli errori del passato, analizza il ricercatore della Rand Corporation, non sono serviti come lezione, ma si stanno riproponendo oggi nei rapporti con la Corea del Nord.

Per Mazarr fare un’incursione temeraria entrando dalla Corea del Sud, con l’arsenale nucleare come un sorta di giubbotto suicida geopolitico, manderebbe a monte il risultato finale. Il consiglio del politologo all’amministrazione Trump è quello di operare una forte dissuasione, con la stretta collaborazione di russi e cinesi, per evitare che la Corea di Kim prosegua nelle sue azioni. Viene bocciata anche l’idea di fare attacchi limitati alla Corea del Nord, perché essa dipende da vari fattori che Mazzar definisce “incontrollabili”, come le reazioni degli ufficiali nord coreani o le emozioni di Kim Jong Un.

“Le conseguenze di una nuova guerra in Corea – conclude il politologo della Rand Corporation – particolarmente se Kim usa l’armamento nucleare, potrebbero essere catastrofiche, tanto in perdita di vite umane quanto nel futuro della politica internazionale. Va fatta un’analisi più approfondita delle opzioni perchè quando le supposizioni infondate ed un pensiero magico guidano le politiche statunitensi, arrivano i disastri”.

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