Criminalpol: reati contro i minori, in aumento il numero delle vittime di quelli sessuali

Di Assunta Romano

Roma. Il 20 novembre 1959 venne adottata dall’ONU  la “Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo” con l’obiettivo di promuovere e proteggere  i diritti dei  bambini.

L’immagine della “Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo”

Ancora oggi, in tutto il mondo, i bambini e gli adolescenti sono vittime di violenza, di soprusi che calpestano il loro diritto allo studio, alla salute  e soprattutto a vivere un’ infanzia serena.

In occasione di questo anniversario, è stato presentato, nei giorni scorsi, il rapporto intitolato “Giornata Mondiale per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza” a cura del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale- Dipartimento della Pubblica Sicurezza.

Il logo della Criminalpol

L’indagine è stata elaborata sulla base dei dati relativi al periodo 2019-2020 e  1° gennaio – 30 settembre 2021, confrontata con l’analogo periodo del 2020.

Dai dati raccolti emerge un aumento del 7% del numero delle vittime dei reati di atti sessuali compiuti con minorenne, per lo più di sesso femminile e di cittadinanza italiana.

Le adolescenti rappresentano l’80%  delle vittime di reati di violenza sessuale, in tutte le sue forme.

L’autore degli atti di violenza contro i minori è prevalentemente di cittadinanza italiana (71%),  di sesso maschile (92%) e  di età compresa tra i 45 e i 64 anni d’età (31%) .

In aumento nel biennio 2019-2020 i reati di maltrattamento contro i conviventi e i familiari (+13%) e l’adescamento di minorenni.

Altro dato che emerge dal rapporto è la diminuzione nel 2020 del numero delle segnalazioni, a causa delle varie misure di contenimento adottate contro la pandemia.

Con la chiusura delle scuole, la sospensione di attività extracurriculari e in generale la limitazione degli spostamenti, bambini e adolescenti, così come gli adulti, hanno  trascorso molto tempo confinati in casa, dedicando molte ore al giorno alla navigazione su Internet e sui social media.

Come emerge da un rapporto di “Telefono Azzurro” del maggio scorso l’aumento del tempo trascorso online sembrerebbe essere una delle condizioni che hanno determinato in tutto il mondo un aumento degli abusi sessuali e delle violenze perpetrati online.

Anche l’ambito sportivo sembra essere un ambiente in cui è alto il rischio di subire abusi e violenze, sempre secondo “Telefono Azzurro”.

La presenza di contatto fisico e di un contesto di fiducia nel rapporto adulto-minore, favorisce questo tipo di reato segnalato raramente e quindi con pochi elementi di esame al riguardo.

Il rapporto della Polizia Criminale sottolinea come i minori continuino a vedere minacciato il loro sviluppo psico-fisico dagli abusi, fisici e psicologici sottostimati a causa della frequente omissione di denunce.

Pesanti le conseguenze psicologiche che si manifestano nel presente, come la mancanza di autostima e i disturbi alimentari come l’anoressia.

Senza dimenticare ansia, depressione, tentativi di suicidio.

E’ di fondamentale importanza, come si legge nelle conclusioni,  intervenire con gli strumenti giusti per evitare che nella vita di relazione futura non si ripropongano le stesse dinamiche violente ma con i ruoli invertiti: la vittima che si trasforma in autore di abusi.

Ed è altresì necessario essere consapevoli che i reati contro i minori costituiscono un crimine contro l’intera società. Denunciarli non è, pertanto, soltanto un atto formale o un obbligo generico, ma un imperativo morale per l’intera collettività.

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