Difesa: vertice Italia-Francia. Riaffermato il comune impegno nel contrasto delle violazioni dell’embargo sul traffico di armi in Libia

Roma. I ministri della Difesa italiano, Lorenzo Guerini e la sua omologa, Florence Parly, ieri a Roma hanno discusso sui principali dossier d’interesse bilaterale.

I due ministri della Difesa, Lorenzo Guerini e Florence Parly

Per il ministro francese, accompagnato dall’ambasciatore Christian Masset, si tratta della prima visita all’estero dopo la fine delle restrizioni ai viaggi dovuti all’emergenza sanitaria.

L’ultima, prima del lockdown, era stata sempre in Italia in occasione del vertice intergovernativo a Napoli, lo scorso 27 febbraio.

“Grande soddisfazione per lo stato delle eccellenti relazioni” è stata espressa da entrambi gli interlocutori all’apertura dei lavori .

I due ministri, che nel corso dell’emergenza sanitaria hanno mantenuto rapporti costanti (avvenuti in videoconferenza in occasione dei vertici ministeriali NATO e UE e nel corso di varie bilaterali telefoniche) sono stati firmatari lo scorso 29 maggio di una lettera congiunta, insieme a Germania e Spagna.

Nella missiva si richiamava l’Unione europea alla massima attenzione sulla Difesa e Sicurezza e relative iniziative, e sul tema del capitolo di spese, anche nell’ambito del piano di rilancio economico post Covid.

Tra i temi all’ordine del giorno, la riaffermazione del comune impegno al contrasto delle violazioni dell’embargo sul traffico di armi in Libia.

Un momento del vertice italo-francese

In tal senso entrambi hanno espresso con decisione la necessità di un “rilancio del processo di Berlino”.

“Non esiste una soluzione militare alla crisi libica, non esiste una soluzione che veda una Libia divisa. E’ indispensabile contenere qualsiasi deriva di polarizzazione della crisi”, ha affermato Guerini.

Posizione che lo stesso ministro italiano aveva manifestato martedì ad Ankara al collega turco Akar, auspicando che si favorisse un nuovo impulso al dialogo intra-libico.

Anche al ministro Parly, Guerini ha ribadito il forte impegno dei militari italiani in favore della popolazione libica, contribuendo alla campagna di sminamento per la bonifica degli ordigni disseminati durante gli scontri dell’ultimo anno e attraverso il supporto sanitario presso l’ospedale militare di Misurata.

Fortemente connesso alla crisi libica, il ruolo della missione Irini, riguardo la quale i due titolari della Difesa ritengono necessario “ogni sforzo possibile affinché sia un successo”.

“Al riguardo” ha ribadito Guerini “siamo pronti a favorire dialogo e cooperazione tra tutti gli attori per prevenire eventuali episodi conflittuali, e assicurarci che tutti diano il proprio contributo al rispetto dell’embargo”.

Proprio a sottolinearne l’importanza, nel pomeriggio, i due ministri hanno effettuato una visita congiunta al Quartier Generale della Missione a Centocelle, per un aggiornamento sullo stato delle operazioni.

L’Ammiraglio Fabio Agostini tiene un briefing sulla missione Irini per i due ministri

Allo stesso modo “dialogo e cooperazione” sono stati riaffermati come “unici strumenti per la ricerca di una negoziazione che in nessun caso può accettare atteggiamenti provocatori” anche nella discussione sull’area del Mediterraneo Orientale, zona di convergenza di diversi interessi nazionali.

Tema su cui l’Italia da tempo richiama l’attenzione di tutti gli attori coinvolti, ribadendo “ferma intenzione nel veder garantiti i principi di diritto internazionale e nostro dovere compiere ogni sforzo per alimentare un percorso di dialogo e confronto che ricostruisca il necessario spirito collaborativo”.

Nell’ambito della lotta al terrorismo internazionale, Guerini ha ribadito l’intenzione di rinforzare la presenza nell’area del Sahel, partecipando alla Task Force Takuba.

“Il Parlamento italiano – ha dichiarato Guerini  – completerà l’iter di approvazione dei nostri impegni internazionali e, a valle di tale passaggio, la Difesa italiana sarà pronta a prendere parte all’iniziativa in quell’area di elevata rilevanza strategica” considerata “fulcro dell’arco di instabilità che va dalla Libia, e quindi dalle coste del Mediterraneo, al Golfo di Guinea”.

Infine, sul capitolo della cooperazione industriale, il ministro si è detto “orgoglioso di constatare che i nostri Paesi si distinguono nella cooperazione europea, la PESCO, dove complessivamente guidiamo 20 progetti su 47 e compartecipiamo in numerosi altri”.

In questo senso “la nostra tradizione di cooperazione nel settore Difesa prosegue e continuerà ad arricchirsi, contribuendo a mantenere e far prosperare la base tecnologica e industriale del Continente”.

I due ministri hanno convenuto di seguire, in tema di cooperazione industriale, il virtuoso esempio dell’accordo tra Fincantieri e Naval Group anche in altri settori come ad esempio quello dello spazio e dei sistemi di difesa antimissile, della progettualità multilaterale per un drone europeo, e di continuare a confrontarsi sul tema del mezzo pesante di nuova generazione.

In merito alla NATO, i due ministri hanno concordato che l’Alleanza e il legame transatlantico rappresentano uno dei due pilastri della Sicurezza, da intendere in una visione complementare con l’Unione Europea.

Ciò significa “ricercare sinergie e collaborazione tra le due organizzazioni per rendere entrambe più efficaci in una visione di complementarità” ha concluso il ministro Lorenzo Guerini.

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