Egitto: l’Autorità nazionale Palestinese (ANP) inizierà a gestire la Striscia di Gaza una volta che il cessate il fuoco sarà pienamente operativo. Lo ha detto il ministro degli Esteri de Il Cairo, Badr Abdel Ati

Di Chiara Cavalieri 
IL CAIRO. Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdel Ati, ha annunciato che l’Autorità nazionale Palestinese (ANP) inizierà a gestire la Striscia di Gaza una volta che il cessate il fuoco sarà pienamente operativo.

Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdel Ati

Nel corso di un’intervista al programma televisivo “Sulla mia responsabilità”, ccondotto dal giornalista Ahmed Musa, Abdel Ati ha spiegato che il processo di transizione avverrà gradualmente attraverso il Comitato di sostegno comunitario, al fine di permettere all’ANP di riassumere le proprie responsabilità nella regione.

 

Una Conferenza internazionale per la ricostruzione

Il ministro ha, inoltre, annunciato che iI Cairo ospiterà una Conferenza internazionale dedicata alla ricostruzione di Gaza, con l’obiettivo di avviare progetti di recupero e rimuovere le macerie causate dal conflitto.

Abdel Ati ha sottolineato che l’Egitto, insieme alla comunità internazionale, guiderà questo sforzo per ridare speranza al popolo palestinese e garantire il supporto necessario per la ripresa.

 

Un processo politico verso uno Stato palestinese

Nel suo intervento, il titolare della diplomazia egiziana ha ribadito l’importanza di avviare un processo politico serio e credibile che porti alla creazione di uno Stato palestinese, definendola “l’unica opzione possibile”.

Ha richiamato l’attenzione sul fatto che, durante il primo mandato del Presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump, era stata discussa la soluzione a due Stati.

Il Presidente USA eletto, Donald Trump

Ora, con la nuova Amministrazione americana, l’Egitto intende avviare un dialogo per evidenziare le proprie preoccupazioni su questo dossier.

Coordinamento con i Paesi arabi

Abdel Ati ha sottolineato l’importanza del coordinamento con i principali Paesi arabi, tra cui Arabia Saudita, Qatar, Giordania, Emirati Arabi Uniti, Sultanato dell’Oman, Iraq, Algeria, Marocco, Mauritania e Tunisia.

L’obiettivo è quello di presentare una posizione unitaria e coesa alla nuova amministrazione statunitense, rafforzando così il peso delle istanze arabe nella questione palestinese.

Questo annuncio segna un passo significativo nei tentativi di risolvere la crisi nella Striscia di Gaza e di promuovere la stabilità e la ricostruzione nella regione.

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