Esercito, il CAT di Capo Teulada eccellenza dell’addestramento per ogni scenario operativo

Capo Teulada (Cagliari) – dal nostro inviato. Settantadue chilometri quadrati suddivisi in 4 settori, Alfa, Bravo, Charlie e Delta che insistono su terreni del Demanio, acquistato negli anni ’50 dal Ministero della Difesa: ecco delineato il Poligono permanente di Capo Teulada (Cagliari).

In queste aree si addestrano tutte le Forze Armate (in bianco o a fuoco) quasi per 12 mesi l’anno.

Un’esercitazione al CAT di Capo Teulada

L’ampiezza delle aree fa sì, infatti, che si possano creare tutti i possibili scenari da replicare nei vari Teatri Operativi.

A far compagnia ai militari, come spettatori disinteressati alle attività del personale con le stellette, i pascoli di ovini e bovini, vista la grande quantità di erba, di varia natura, sul terreno.

IL CAT (CENTRO DI ADDESTRAMENTO TATTICO) DELL’ESERCITO

Nella sede del Poligono è installato il Centro di Addestramento Tattico (CAT) è definito di “primo livello”, come quello di Monte Romano (Viterbo).

Qui è possibile addestrare per lo più unità di fanteria leggera, media e pesante. Ma anche carri Ariete, o mezzi ruotati come il Dardo, il Freccia e il Centauro, a seconda delle Armi e delle specialità da esercitare per attività di approntamento prima di essere immessi in un Teatro Operativo fuori area.

E’ disponibile anche un’area per eventuali impieghi di elicotteri.

All’interno del CAT dovranno essere realizzati due veri e propri villaggi, uno di ambientazione mediterranea e l’altro mittel-europeo con 22 manufatti che permetterà la condotta delle attività tecnico-tattiche MOUT (Military Operations in Urban Terrain). 

In questo modo saranno testate le capacità dell’unità esercitata ad operare in ambiente urbanizzato.

I lavori sono già iniziati e si ipotizza il termine per dicembre 2021.

Il CAT è nato il 1° novembre 2014. Si è partiti pressochè da zero e fino al 2016 le attività di addestramento sono state rivolte ad unità che potremmo definire “cavie”.

Piano piano si sono affinate le tecniche partendo proprio da quanto appreso sul terreno.

Ora, ogni anno, vengono organizzati corsi, esercitazioni a livello di plotone, compagnia ma anche oltre per quelle unità che, secondo pianificazione, devono essere impiegate fuori aree.

Attività addestrativa dopo un “attacco” CBRN

Dal 2014 si sno svolte 25 esercitazioni che hanno visto l’impiego di 7204 militari.

Si stima che, per l’anno in corso, si raggiungerà il numero di 3200 unità addestrate.

I militari fanno 6 mesi di addestramento pieno prima di essere immessi in Teatro.

Ogni esercitazione che si svolge nel CAT di Capo Teulada vede impiegato come back-stage un EXCON (Exercise Control) dove affluiscono tutti i dati relativi al personale impiegato nell’esercitazione, sui mezzi, sulle armi da utilizzare. C’è poi l’area poligono dove il personale si addestra anche con l’utilizzo di sistemi di simulazione.

I CAT dipendono dal Centro di Simulazione e Validazione dell’Esercito (Ce.Si.Va.) di Civitavecchia (Roma) che costituisce il principale riferimento per l’applicazione della simulazione addestrativa nell’approntamento dei posti comando, degli staff e delle unità destinate all’impiego fuori del territorio nazionale.

L’attività del Centro è focalizzata soprattutto sull’organizzazione di esercitazioni volte ad attestare il raggiungimento delle capacità operative individuate come “fondamentali” per l’assolvimento della missione, utilizzando sistemi informatici tecnologicamente avanzati.

Al Ce.Si.Va. è stata anche assegnata la responsabilità di sperimentare i sistemi integrati per l’addestramento terrestre, di simulazione e di comando e controllo, in funzione dell’ammodernamento di settore, nonché i sistemi per la digitalizzazione del campo di battaglia nel contesto del più ampio programma della Difesa denominato “Forza NEC” (Network Enabled Capability).

Inoltre, al Centro è affidata la responsabilità della realizzazione delle architetture organizzative per esercitare la direzione e il controllo dei main training events dell’Esercito.

Si tratta di esercitazioni complesse che coinvolgono un numero elevato di comandi e di unità nazionali e multinazionali per conseguire obiettivi di rilievo per il mantenimento delle capacità operative della Forza Armata.

Il Ce.Si.Va. è in grado di sfruttare sinergicamente le tre componenti della simulazione addestrativa (Live, Virtual e Constructive) ricreando fedelmente gli scenari e le situazioni che gli staff e le unità incontreranno una volta schierati, e consentendo così la verifica dei cicli decisionali dei comandi e delle unità, dai minimi livelli ordinativi a quelli più complessi.

La componente LIVE permette alle unità dell’Esercito di operare in ambienti reali, utilizzando le armi individuali, i veicoli e i sistemi d’arma in dotazione.

Si simula l’attacco ad un mezzo sul quale viaggiava un “VIP”

Oltre al Centro di Addestramento Tattico di Capo Teulada ci sono anche quelli di Lecce, Monte Romano, Cesano di Roma e Brunico (Bolzano).

Tutte le esercitazioni avvengono sempre a partiti contrapposti. E’ prevista una fase attiva con lo sviluppo di azioni continuative sul terreno di 36/48 ore, seguite costantemente da team di Osservatori/Controllori (OCT) e di analisti.

I quali monitorano e valutano i processi decisionali dei comandanti di ogni livello ed il comportamento sul terreno dei soldati.

C’è poi una fase finale durante la quale si procede con l’analisi e la discussione dei risultati, facilitata dalla capacità dei sistemi di simulazione di selezionare, recuperare e visualizzare graficamente eventi ed attività di combattimento.

I CAT sono classificati in base al massimo livello ordinativo dell’unità che può esservi esercitata.

Si parla di Centri di primo livello quando al suo interno un battaglione può essere preparato a combattere contro una compagnia. Questi sono quasi sempre utilizzati per approntare quelle unità e quelle Task Force che stanno per essere dispiegate appunto in un Teatro Operativo.

Sono invece inquadrati come CAT di secondo livello quei Centri nei quali si può svolgere un’attività esercitativa che coinvolge un gruppo tattico e dove il livello massimo è di complesso minore (plotone, compagnia).

L’ATTIVITA’ SUL TERRENO

La nostra visita al CAT di Capo Teulada è concisa con un’esercitazione che ha visto impiegato, in un’area di 24 chilometri quadrati, personale del 151° Reggimento Fanteria “Sassari” e del 3° Reggimento Bersaglieri. Entrambi dipendenti dalla Brigata Meccanizzata “Sassari”.

Report Difesa segue un prima linea l’addestramento

Le attività si sono svolte a livello di plotone a partiti contrapposti. I primi rappresentavano le Bluefor e i secondi le Opfor.

Su entrambi l’occhio vigile degli Observer Coach Trainer (OC/T).

Il personale impiegato nell’attività esercitativa era equipaggiato con un sistema di simulazione SIAT (Sistema Integrato di Addestramento Terrestre)

Il risultati che derivano da questo sistema sono notevoli: riduzione significativa dei costi, riduzione dell’impatto ambientale, significativa ricaduta addestrativa, impiego “duale” della simulaizone, incremento della sicurezza del personale, positiva ricaduta occupazionale.

Ogni attività è stata ripresa con foto e video per uso didattico.

Nell’attività addestrativa, grazie al Direttore del CAT, Tenente Colonnello Mauro Cabiddu ogni più piccolo aspetto viene considerato su quello che potrebbe accadere una volta che le unità dovessero arrivare nel Teatro Operativo.

Il tempo è certo poco però grazie ai sistemi della Forza Armata è tutto ottimizzato. Così si può passare, nel momento dell’addestramento alla simulazione di un’imboscata, di un attacco IED, di un attacco CBRN, al guasto di un mezzo, al rapporto con le Forze Armate locali di sostegno al contingente rischierato, alla mancanza di comunicazioni con la sala TOC (Tactical Operation Centre), all’intervento della QRF (Quick Reaction Force).

IL RUOLO DELL’OBSERVER COACH TRAINER (OC/T)

Il Maresciallo Ordinario Andrea Brandolini, in forza al CAT di Capo Teulada ci spiega quale sia il ruolo dell’OC/T.

“Noi siamo sul terremo – evidenzia – e siamo affiancati alle unità in addestramento. Il nostro compito è controllare che tutte le procedure standardizzate vengano svolte come previsto”.

In un CAT, come detto, vengono riprodotti tutti gli scenari operativi. Gli Osservatori-controllori, dunque, devono far sì che queste procedure siano rispettate.

La reazione ad una “minaccia terroristica”

Al termine dell’addestramento redigono poi un report supportati da video e foto per far vedere al personale esercitato eventuali errori, in modo che dalle intense giornate di lavoro ci siano sempre più miglioramenti.

Ma il Maresciallo Brandolini non ha rivestito solo un ruolo di OC7T ma anche quello di “addetto agli effetti speciali”, con tanto di “trucco” di scena per i militari impiegati nell’attività.

Per rendere l’addestramento sempre molto legato all’attività operativa che si andrà a svolgere fuori area sono state infatti create delle vere e proprie situazioni che potrebbero accadere, come ad esempio quella di un venditore di verdura che, all’apparenza tranquillo, in realtà poi si è dimostrato un “attentatore”, colpendo a sangue freddo una pattuglia delle Bluefor.

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