Esercito: Operazione “Alba Bianca”. Esercitazione simulata in ambito NATO della Brigata Bersaglieri “Garibaldi”

Teulada (Cagliari) – dal nostro inviato. Operazione Alba Bianca …. protezione dell’isola di Yuma”.

Il comandante del complesso minore illustra la missione

E’ questo il “task” che i Bersaglieri del 1° Reggimento di Cosenza, reparto dipendente dalla Brigata “Garibaldi” hanno ricevuto nel supposto operativo relativo all’esercitazione simulata in ambito NATO, “per rispondere ad una aggressione di uno ‘Stato’ al di fuori della coalizione, che intende impossessarsi di una nuova e fiorente economia, attaccando l’isola di Yuma, considerata punto strategico delle azioni del conflitto”.

Nell’esercitazione che il Comando Brigata Bersaglieri Garibaldi ha predisposto, nei giorni scorsi, nel Poligono di Capo Teulada (Cagliari) questo è stato un frame dello scenario simulato.

LE ATTIVITA’ DEI BERSAGLIERI

La Task Force 1, così come scritto nel programma dell’esercitazione “Alba Bianca” (realizzata nel pieno rispetto delle norme anti COVID-19) ha visto i Bersaglieri impegnati nelle attività a premessa della validazione per la NATO Very High Readiness Joint Task Force (VJTF), il personale della Garibaldi a bordo dei veicoli da combattimento “Dardo” e con il supporto di tutte le armi della Fanteria pesante  ha svolto queste attività addestrative per verificare l’interoperabilità tra le proprie forze di manovra e di supporto di fuoco nell’esecuzione di attività militari tipiche di uno scenario di warfighting.

Il Generale di Corpo d’Armata Giuseppenicola Tota, Comandante delle Forze Operative Sud, il Generale di Divisione Nicola Terzano, Comandante della Divisione “Acqui”, il parigrado Francesco Olla Comandante Militare dell’Esercito in Sardegna e il Generale di Brigata Massimiliano Quarto, Comandante della Brigata “Garibaldi” hanno assistito alle fasi finali dell’esercitazione dello scorso 4 dicembre.

L’arrivo dei Generali Giuseppenicola Tota e Nicola Terzano

I reparti di Fanteria pesante hanno condotto atti tattici a fuoco, con l’impiego del VCC 80 “Dardo”, dei mortai pesanti da 120mm e la simulazione del supporto di fuoco dell’artiglieria grazie agli elementi di “Fire support” garantiti dai reparti di artiglieria sempre della Garibaldi.

L’attività a fuoco con i mortai

L’attività ha rappresentato una valida opportunità per incrementare ulteriormente il coordinamento tra i diversi assetti operativi coinvolti nell’azione e per migliorare le capacità di tiro con i principali sistemi d’arma in dotazione.

Infatti, le unità del 1° Reggimento, rinforzate da un plotone di supporto alla manovra dell’8° Reggimento di Caserta e da un Fire Support Element dell’8° Reggimento Artiglieria Terrestre “Pasubio” di Persano (Salerno) hanno condotto un’operazione difensiva sincronizzando il movimento sul terreno dei carri da combattimento VCC 80 “Dardo” e, contestualmente, impiegando il supporto dei missili controcarro a lunga gittata “Spike”, dei mortai pesanti da 120 mm “Thomson-Brandt”, dei mortai medi MX2-KM Expal da 81 mm e dei Nuclei Tiratori Scelti.

Il Carro Dardo in esercitazione

Molto importante l’esercizio della Mission Command (Comando decentralizzato) ed il  ruolo dei Comandanti di minori Unità a cui sono richieste, nello scenario di riferimento, capacità decisionali e tecnico-professionali sempre più elevate.

Un tiratore scelto in attività addestrativa

In particolare, il compito che era stato affidato, sempre in base al documento di esercitazione, era quello di bloccare i “nemici” nell’avanzata verso l’Area di Operazione affidata ai Bersaglieri.

Con un massiccio uso dell’artiglieria, dei Dardo e della Fanteria il “nemico” (rappresentato da sagome balistiche) è stato “canalizzato” in una killing area, dove è stato sconfitto.

Si utilizza lo SPIKE

Sono stati infiltrati i Nuclei SAOV e Tiratori Scelti a premessa delle attività delle Compagnie sul terreno al fine di prendere dalle massime distanze tutte le informazioni possibili sul nemico, una sorta di occhi dei comandanti, utili a svelare i “piani di guerra” e dirigere il fuoco delle artiglierie.

Ogni più piccolo particolare è stato esaminato nella preparazione della missione e nell’emanazione ordini.

E in questa occasione, da parte del Comandante della 1° Compagnia Bersaglieri (la stessa compagnia fondata da La Marmora alla caserma Ceppi di Torino nel 1836 Ndr)  è stato comunicato ogni aspetto delle attività addestrative oltre che le misure di sicurezza e di coordinamento da porre in essere durate le fasi dell’esercitazione.

Si è presunto che il “nemico”,  con tre battaglioni effettuasse un movimento verso l’Area di Operazione della Garibaldi.

IL VEICOLO DA COMBATTIMENTO CORAZZATO PER LA FANTERIA VCC 80

Il Dardo è il primo veicolo da combattimento corazzato della sua categoria, totalmente italiano, prodotto dal consorzio Fiat Otomelara che ha sostituito il vecchio M113 di derivazione statunitense ed ha avuto il suo “ battesimo del fuoco“, a Nassiriya (Operazione “Antica Babilonia” in Iraq) tra il 5 ed il 6 agosto 2004 con l’11^ Compagnia Demoni dell’8° Reggimento Bersaglieri, in supporto al Reggimento Lagunari “Serenissima”.

Dopo di che è stato impiegato in tutti i maggiori  Teatri Operativi, tra cui l’Afghanistan.

Carri VCC 80 Dardo in movimento nel Poligono

L’equipaggio del “Dardo” è composto da un capocarro, un puntatore/cannoniere, un pilota e 6 fucilieri, che sono trasportati in tutta sicurezza in un vano appositamente realizzato nel retro del Carro.

L’armamento principale è una mitragliatrice da 25 mm “Oerlikon”, e una mitragliatrice 7,62 mm coassiale.

Il cannoncino da 25 mm ha la capacità di impiegare munizionamento di varia natura: perforante, esplodente ed incendiario, che attraverso l’uso delle ottiche e la torretta girostabilizzata sono efficaci fino ad una distanza di circa 2 km, la piattaforma di combattimento inoltre ha una protezione balistica data dalla sua corazzatura e la protezione NBC.

In attività esercitative, in particolare presso Capo Teulada, a maggiore tutela dell’ambiente,  sono stati utilizzati proiettili esplodenti, su un particolare sistema di sagome integrate con uno scudo balistico che permetteva l’esplosione delle ogive limitando fortemente l’impatto ambientale con il terreno, evitando che una volta esplose dall’arma penetrassero all’interno del terreno senza alcuna possibilità di recupero.

L’IMPORTANZA DELLA LOGISTICA

Il Comandante della Compagnia Comando e Supporto Logistico (CCSL) “Falchi”, presente all’attività addestrativa del 1° Reggimento Bersaglieri illustra a Report Difesa come ha operato il Posto Comando Tattico Alternativo.

Il Generale di Brigata Massimiliano Quarto al Posto Comando Tattico Alternativo

“Questo Posto Comando – spiega – è stato montato su due veicoli cingolati  M577 che sono due carri dotati di tutti gli apparecchi radio in collegamento con la nostra sala radio e con il sistema BFT ( Blue force traker) che servono ad individuare le forze amiche (Blue Forces) e che permette il monitoraggio delle unità presenti sul terreno”.

Ad essi si sono affiancati alcuni VTLM Lince per la difesa vicina con le armi di bordo ed il trasporto del personale.

In questo Posto Comando il Comandante di Battaglione e direttore dell’esercitazione, Tenente Colonnello Giovanni Genco del 1° Reggimento Bersaglieri di Cosenza ha avuto modo di seguire ogni passaggio dell’attività.

A destra dell’immagine il Tenente Colonello Giovanni Genco del 1° Reggimento Bersaglieri di Cosenza

Con questo sistema, un posto comando Tattico può essere smontato e rischierato in circa 2 ore  a seconda della distanza .

La stessa zona campo, che è stata allestita fuori dal Poligono, anch’essa organizzata nel pieno rispetto delle norme sanitarie prevedendo anche due tende in caso di contagio da COVID-19, è stata realizzata tenendo presente ogni aspetto realistico delle attività tecnico-operative del personale impiegato in un eventuale Teatro.

La Compagnia Comando e Supporto Logistico è, dunque, fondamentale per ogni movimento che le truppe devono fare sul terreno.

Essa ha, dunque, la possibilità di supportare in ogni campagna militare un intero Reggimento che deve: “vivere muovere  e combattere!”.

Per arrivare a realizzare un’esercitazione ma anche per attività reali, la Logistica svolge un ruolo fondamentale.

Tutto parte da una attenta e meticolosa pianificazione  che comprende anche delle ricognizioni sul luogo, dopo di che si predispongono  i trasporti per i mezzi ed il personale oltre che i rifornimenti di tutto quanto consumabile e necessario alle attività, i rifornimenti nella dottrina NATO sono costituiti in classi, ogni classe evidenzia un elemento dal carburante alle munizioni alle razioni da combattimento ed altro ancora.

Un fuciliere in addestramento

La logistica ha così reso disponibile ogni cosa per garantire che l’esercitazione “Alba Bianca” avesse successo.

Tutte le attività sul terreno si sono svolte, come detto, oltre che nel pieno rispetto delle norme anti Covid-19  anche di quelle ambientali.

L’Esercito, infatti, da anni e per ogni esercitazione che attiva sia nei Poligoni stabili che in quelli temporanei, di proprietà del Demanio statale, ripristina la situazione precedente (ad esempio, coprendo una buca utilizzata per un’azione)  recuperando tutto materiali di risulta (bossoli, contenitori logistici, cariche aggiuntive per le munizioni da mortaio, solo per citarne alcuni) sempre più attenzione viene posta a questa delicata tematica, attraverso l’impiego di consulenti ambientali militari appositamente formati dalla Forza Armata, che testimoniano l’impegno dell’Esercito alla tutela a tutto tondo della cosa pubblica.

I risultati addestrativi di elevatissimo livello conseguiti dal 1° Reggimento Bersaglieri, protagonista tra l’altro anche dell’esercitazione NASR 19 svoltasi in Qatar lo scorso anno, affiancati allo sforzo effettuato nelle settimane scorse, anche  presso il Centro Addestramento Tattico (CAT) di Capo Teulada, hanno permesso di completare un intenso e prolungato ciclo addestrativo che consentirà all’Unità di affrontare i prossimi impegni operativi connessi alle esigenze delle forze in prontezza della NATO, come affermato dal Comandante di Reggimento Colonnello Massimo Scotti.

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