Francia, identificato il killer del poliziotto ucciso agli Champs-Elysees a Parigi

Parigi. Si chiamava Karim Cheurfi, 39 anni, l’uomo che ieri sera, intorno alle 21, armato di un kalashnikov, ha fatto fuoco sugli Champs-Elysees a Parigi contro la Polizia.Ha assassinato un agente, Xavier Jugele, di 37 anni e ferito  altri due – oltre ad una turista tedesca che colpita ad un piede è stata sottoposta ad intervento chirurgico – prima di essere ucciso. L’ISIS ha rivendicato questo ennesimo attacco in Francia.

La foto diffusa del presunto killer del poliziotto, ucciso ieri a Parigi.

Oggi, tre persone, ritenute dagli investigatori vicine all’assalitore, sono state fermate e interrogate dai servizi antiterrorismo.

Nella sua auto, dopo la sparatoria, la polizia ha ritrovato appunti scritti a mano con l’indirizzo della Dgsi (Direzione generale della Sicurezza interna) http://www.interieur.gouv.fr/Le-ministere/DGSI.

Secondo fonti giornalistiche, sempre nella vettura sono stati ritrovati, secondo fonti giornalistici, oltre ad un fucile a pompa, alcuni coltelli, una copia del Corano e alcuni messaggi pro ISIS.

Un poliziotto di pattuglia sugli Champs-Elysees, a Parigi

E’ stata subito tralasciata la pista che portava al Belgio, dopo che era stato diramato un avviso di ricerca di un uomo. Il quale si è presentato spontaneamente, oggi, al commissariato di Anversa, in Belgio. L’uomo avrebbe dimostrato di avere un alibi.

Il secondo agente ferito, ieri sera, è stato dimesso dall’ospedale dove era stato ricoverato. Il fatto di indossare un giubbetto antiproiettile gli ha salvato la vita.

In mattinata nel palazzo presidenziale si è riunito il Consiglio di Difesa, convocato d’urgenza ieri sera dal presidente francese Francois Hollande dopo l’attentato. Oltre a Hollande, hanno partecipato i ministri dell’Interno, della Giustizia, della Difesa e degli Esteri. Tra gli altri, erano presenti inoltre i capi dei Servizi di sicurezza, dell’intelligence e delle Forze Armate.

Cheurfi era nato a Livry Gargan, a Seine-Saint-Denis (nord di Parigi). Fu condannato nel 2005 a 15 anni di prigione per avere cercato, nel 2001, di uccidere tre uomini, uno dei quali un poliziotto.

Stette fuori dalla galera per solo un anno, dal 2013 al 2014. quando fu di nuovo condannato a quattro anni per furto aggravato. Ma nel 2015 ebbe la libertà condizionale.

Lo scorso 23 febbraio fu di nuovo incarcerato ma poi uscì il giorno dopo per mancanza di prove. La Direzione generale della Sicurezza interna (DGSI) gli aveva messo gli occhi addosso per i suoi tentativi di mettersi in contatto, scrive il quotidiano francese le Monde, con i combattenti dell’ISIS. Ma l’intelligence di Parigi ritenne scarsa la sua pericolosità.

Attualmente, la DGSI tiene sotto controllo circa 2.000 persone legate alle reti siro-irachene.

DI SEGUITO UNO SPECIALE DI ALPHA INSTITUTE PER REPORTDIFESA.IT

 

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