Gruppo Paralimpico della Difesa, Colonnello Pasquale Barriera: “Con determinazione e volontà si possono raggiungere grandi risultati”

Di Maria Enrica Rubino

Roma. Attività sportiva e vita militare. Da sempre un binomio imprescindibile e basato su un’etica condivisa.

Lo sport nelle Forze Armate rappresenta una preziosa opportunità soprattutto per quei militari che hanno contratto lesioni o malattie durante la propria attività in Italia o fuori dai confini nazionali e che, grazie all’attività sportiva, riescono a ritrovare la forza psicofisica per ricominciare.

Una valida testimonianza è quella raccontata a Report Difesa dal Colonnello Pasquale Barriera, appartenente al Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa (GSPD): un progetto costituito nel 2014 in accordo tra il Ministero della Difesa e il Comitato Italiano Paralimpico.

Il Colonnello Pasquale Barriera, appartenente al Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa (GSPD)

 

Tra gli atleti del GSPD, sono già due i qualificati per la 17^ edizione dei Mondiali a Dubai (dal 27 settembre al 6 ottobre 2019): il Caporal Maggiore Capo Monica Contraffatto, nei 100 metri, e il Tenente Colonnello Giuseppe Campoccio nel lancio del peso.

Il Tenente Colonnello Giuseppe Campoccio impegnato in una gara

Incontriamo il Colonnello Barriera pochi giorni dopo le celebrazioni del 73° anniversario della Festa della Repubblica, occasione in cui l’atleta paralimpico ha sfilato lungo Via dei Fori Imperiali in testa al GSPD, tra gli applausi dei presenti.

Colonnello, quali sono state le emozioni vissute il 2 Giugno?

La scelta delle autorità politiche e militari di dedicare questo 2 Giugno al tema dell’inclusione ha voluto che il Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa aprisse la sfilata. E, come ogni anno, è stato un grande orgoglio rappresentare il Paese anche nella nostra condizione. Gli applausi ricevuti dalle tribune hanno ripagato di tutti i sacrifici fatti.

Quando hai intrapreso l’attività sportiva?

Ho iniziato a fare attività sportiva poco tempo dopo l’incidente. L’attività fisica è prevista già durante la fase di riabilitazione e nel periodo in cui sono stato dimesso si stava creando il GSPD. E, quindi grazie alle Forza Armate ho avuto l’opportunità di iniziare questo percorso, inizialmente riabilitativo e, in una seconda fase, agonistico.

Com’è accaduto l’incidente?

Mi trovavo presso l’aeroporto di Al Minhad negli Emirati Arabi Uniti per la missione ISAF, che includeva la missione dell’Afghanistan, e sono scivolato a causa del ghiaccio. In seguito a quella caduta ho avuto un trauma contusivo che ha richiesto un intervento medico. Ma appena mi sono risvegliato dall’intervento, non muovevo più le gambe.

Quale competizione agonistica ti ha dato più soddisfazioni?

Indubbiamente gli Invictus Games di Sydney, dove ho vinto una medaglia di bronzo nel nuoto stile libero. Credo che tutti gli iscritti al GSPD li ricordino con soddisfazione perché è una manifestazione sportiva internazionale dedicata a tutti i militari ed è un’occasione di confronto con altri colleghi che hanno avuto le nostre stesse disavventure. È stato un ritrovo in cui ci siamo confrontati non soltanto sulla competizione sportiva, ma anche al livello umano.

 

Le medaglie vinte dai nostri atleti agli Invictus Games

Quale messaggio lancerebbe a un collega, reduce da un incidente e che vorrebbe trovare la forza per ripartire?

Il mio consiglio è di avere pazienza perché la vita va avanti e non è una frase fatta. Consiglierei, inoltre, di avvicinarsi allo sport e, in particolare al Gruppo Sportivo Paralimpico della Difesa perché insieme ritroviamo la forza per andare avanti e affrontare al meglio i nostri problemi.

Cosa serve per vincere?

Serve determinazione e volontà. Con questi due elementi si può arrivare a raggiungere qualsiasi cosa, sia nello sport sia nella vita.

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