Di Michele Toschi
BARI. Valuta contante per 162.740 euro – in procinto di uscire dal territorio nazionale – è stata intercettata dai Finanzieri del Comando Provinciale di Bari, unitamente ai funzionari dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), all’interno del porto cittadino.
Finanzieri e Doganieri, intenti nelle giornaliere attività di monitoraggio sui flussi commerciali diretti e provenienti dai Paesi extra-Schengen, hanno selezionato ai controlli un autoarticolato (con a bordo materiali edili e vino) che stava per imbarcarsi su una motonave in navigazione verso l’Albania.
Da un primo esame sui documenti che scortavano la merce non sono emerse irregolarità, ma gli operatori dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e della Guardia di Finanza hanno comunque deciso procedere a un opportuno riscontro doganale, circostanza questa che nel conducente dell’automezzo ha suscitato subito un certo nervosismo.
Proprio da questo controllo, eseguito avvalendosi anche di una unità cinofila anti-valuta delle Fiamme Gialle (i cosiddetti “cash dog”), è saltata fuori una mazzetta da dieci mila euro infilata all’interno di un doppiofondo assai ingegnosamente ricavato sotto il cambio del camion.
Convinti che il denaro occultato non fosse soltanto quello, hanno dunque proseguito l’ispezione al carico fino a scoprire un cartone di vini nel quale era stata celata la restante parte di valuta, per il suddetto valore di 162.740 euro.
In ragione di tale situazione, divenuta oltremodo palese, gli stessi operatori hanno dunque sottoposto a sequestro amministrativo le banconote intercettate – nella misura del 50% della somma eccedente il limite di dieci mila euro – nel caso specifico 76.370 euro che sono stati recuperati all’Erario.
Sequestro che è stato adottato per violazione della normativa valutaria, nonché dei previsti obblighi attinenti alle dichiarazioni doganali sul trasporto di valuta.
Vale la pena evidenziare come il sequestro in cronaca, che va ad assommarsi ad altrettanto significativi risultati operativi che Guardia di Finanza e Agenzia delle Dogane e dei Monopoli stanno conseguendo nel contrasto ai traffici di valuta, derivi anche da uno specifico Protocollo d’Intesa siglato tra le due Istituzioni dell’Amministrazione Finanziaria dello Stato, per il contrasto alle frodi doganali in genere, oltre che per la tutela delle risorse economico-finanziarie nazionali e unionali.
Un’attività che va positivamente a riflettersi anche verso gli operatori economici onesti che lavorano nel rispetto delle leggi, oltre che delle regole di leale concorrenza tra le imprese.
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