Polizia di Stato: operazione “Streetbullying” di contrasto alle bande giovanili

PIACENZA. La Polizia di Stato di Piacenza ha eseguito questa mattina una vasta attività di contrasto alle bande giovanili, con provvedimenti di natura penale e amministrativa, a carico di giovanissimi responsabili di condotte criminali che hanno destato grande allarme sociale.

L’accurata attività info-investigativa ha permesso di far luce su gruppi di giovani, minorenni e appena maggiorenni, che cercavano di strutturarsi in vere e proprie bande organizzate per il predominio sul territorio, che sono stati individuati e messi in condizione di non   proseguire le loro attività criminose.

È stata, in particolare, ricostruita la presenza di un predominante gruppo giovanile operante nel centro di Piacenza, soprattutto nella zona Pubblico Passeggio, piazzale Genova, Corso Vittorio Emanuele, via Negri e via IV Novembre.

La Polizia di Stato nel corso dell’operazione

Sono stati eseguiti sia provvedimenti di perquisizione che inviti a rendere interrogatorio emessi dalla Procura della Repubblica di Piacenza e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Bologna, sia misure di prevenzione emesse dal Questore di Piacenza.

Sono complessivamente quarantacinque i giovani interessati dai provvedimenti: si tratta di ragazzi maggiorenni e minorenni, sia italiani che stranieri.

L’attività, iniziata dalla Squadra Volanti e proseguita con la Squadra Mobile, ha colpito numerosi giovani, tutti in relazione tra loro, resisi autori nel corso degli ultimi mesi di svariati allarmanti episodi.

In particolare, nel mese di novembre nel centro cittadino si sono registrate diverse risse e aggressioni tra bande di giovani, che gli investigatori della Questura hanno ricondotto al tentativo di affermarsi sul centro cittadino da parte di un particolare gruppo di ragazzi, legati dalla comune appartenenza a una specifica sottocultura particolarmente in voga nell’ultimo periodo (ragazzi che condividono e ostentano atteggiamenti da strada, particolari gruppi musicali, capi d’abbigliamento appariscenti ed un linguaggio spesso volgare) con scontri anche violenti con altri soggetti, con cui ingaggiavano liti apparentemente per futili motivi.

Un momento della perquisizione

Anche un commerciante del centro è stato aggredito dal gruppo per aver loro rifiutato il libero accesso nel suo locale ai membri del gruppo, riportando lesioni.

In occasione di un’altra rissa, gli arredi esterni di un locale, sedie e panche, erano stati utilizzati come arme improprie e scagliati contro gli avversari.

I soggetti si sentivano di fatto impunibili per le loro azioni, visto il clima di terrore creato tra i coetanei.

Tanto che, uno dei principali indagati, appreso che poteva esserci un’indagine a suo carico a seguito di un’aggressione, si è presentato spavaldo in Questura pretendendo di avere informazioni a riguardo.

Per le mani dei giovani girava sostanza stupefacente destinata sia al consumo personale che allo spaccio, e armi quali coltelli e tirapugni di cui potersi avvalere durante gli scontri. Tra le sostanze sequestrate sono stati trovati anche cocaina e hashish.

Attraverso mirati servizi di controllo del territorio e l’analisi dei sistemi di videosorveglianza, sono stati identificati e denunciati a vario titolo per i reati di rapina, rissa, lesioni, porto abusivo di armi, spaccio ed estorsione, complessivamente diciannove ragazzi, di cui sei minorenni.

Nella mattinata di oggi sono state svolte perquisizioni locali a carico dei soggetti ritenuti al centro delle attività criminali, alla ricerca di droga, armi nonché dei telefonini cellulari per il prosegui delle indagini.

Le bande giovanili sollevano l’allarme sociale

Tra le località controllate con i cinofili antidroga, anche due centri di accoglienza per minori stranieri non accompagnati. L’obiettivo del controllo, svolto d’intesa con i servizi sociali, è stato quello di verificare l’assenza di armi, droga o beni provento di furto all’interno di tali centri.

Gli approfondimenti investigativi hanno permesso di estendere l’attività di contrasto e di individuare complessivamente quarantacinque giovani, tutti tra loro legati e già gravati da precedenti per reati analoghi commessi nel corso dell’ultimo anno.

A loro carico sono in corso le notifiche di misure di prevenzione emesse dal Questore di Piacenza su istruttoria della Divisione Anticrimine. In particolare, è stata data ampia applicazione alla misura del cosiddetto Daspo Willy, al fine di proibire loro di frequentare il centro storico, teatro dei gravi episodi. Eventuali violazioni del divieto comporteranno denunce all’Autorità Giudiziaria ed il possibile inasprimento della misura di prevenzione.

Un giovane appena maggiorenne sarà anche proposto al Tribunale di Bologna per l’applicazione della misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.

In precedenza, un altro soggetto legato al gruppo era stato già sottoposto alla misura della sorveglianza speciale su proposta del Questore di Piacenza ed è attualmente in stato di detenzione per una rapina in concorso commessa lo scorso mese aprile.

La Polizia di Stato in azione

È stato colpito da misura di prevenzione anche il leader di un emergente gruppo musicale trap piacentino, denunciato a seguito di indagini svolte lo scorso anno dalla Squadra Mobile, assieme ad altri tre ragazzi ed indagato per spaccio di droga e contrabbando di sigarette elettroniche.

Le informazioni utili per l’individuazione dei soggetti destinatari del Divieto di accesso ad aree urbane del centro storico di Piacenza, sono state fornite agli equipaggi di tutte le Forze dell’Ordine per consentire i controlli su strada. La eventuale violazione del divieto comporterà la denuncia all’autorità giudiziaria.

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