Guardia di Finanza: a Grosseto scoperto ed oscurato canale “Telegram” dedicato alla vendita di droghe d’ogni tipologia

Di Marco Lainati

Grosseto. Il tutto è nato da un semplice monitoraggio effettuato sulle piattaforme di messaggistica on-line, ma quando i finanzieri del Comando Provinciale di Grosseto – sfruttando al meglio le tecniche di open source intelligence – sono riusciti ad andare più a fondo, si è scoperto un attivissimo canale Telegram interamente creato per la vendita di sostanze stupefacenti dei più disparati tipi.

Le indagini della GDF sul Web

Che il Web possa essere usato anche per trafficare droghe nonché un’infinità di altri generi illeciti non rappresenta certo una novità, ma su quel canale (accessibile a chiunque tramite un comune smartphone) gli acquirenti potevano davvero trovare di tutto, dalle droghe più pesanti come cocaina, eroina, crack, LSD, ecstasy ecc., a quelle più “leggere” come hashish e marijuana per finire a quelle “alternative” come ketamina e funghi allucinogeni, il tutto proposto al pubblico con tanto di dettagliato catalogo completo dei prezzi al dettaglio.

Scoperta la circostanza gli uomini della GDF grossetana hanno così avviato le relative indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica ma che hanno incontrato anche il fondamentale supporto investigativo offerto dal Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP), nonché quello del II Reparto – Relazioni Internazionali del Comando Generale del Corpo.

“Circoscritto” con ogni tempestività il canale oggetto dell’indagine, anche per evitare che potesse continuare ad essere utilizzato da giovanissimi, il GIP del Tribunale di Grosseto ha accolto in pieno le risultanze probatorie prodotte dagli investigatori delle fiamme gialle disponendo così il sequestro del canale nonché procedendo al suo oscuramento.

Preziosissima per il buon esito dell’indagine è sicuramente stata la piena collaborazione resa dalla società Telegram UK Holding Ltd. proprietaria dell’omonima piattaforma social la quale, accogliendo subito la relativa richiesta formulata dall’Autorità Giudiziaria italiana, ha permesso di mandare fuori uso l’insidioso canale clandestino di trafficanti.

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