Guardia di Finanza: a Padova fermato un furgone con oltre 10 mila strumenti atti ad offendere. Denunciato un responsabile

Di Armando Modesto

PADOVA. Sembrava un furgone come tanti adibito alla vendita ambulante di prodotti per ferramenta e casalinghi, ma quando i finanzieri del Comando Provinciale di Padova – Gruppo Pronto Impiego, sono acceduti al suo interno per un controllo si sono trovati di fronte ad un’autentica “Santabarbara” di armi bianche ed armi improprie di tutti i tipi.

I controlli su strada della GDF

È questa la sintesi di un singolare servizio che ha visto i finanzieri padovani impegnati in una delle tante attività di controllo economico-finanziario del territorio, peraltro potenziati in occasione delle festività natalizie, ed è stato proprio durante uno di questi servizi che i “Baschi Verdi” hanno notato un veicolo commerciale fermo all’interno di un parcheggio della zona industriale, decidendo così di capire meglio chi fosse alla sua guida e quali merci avesse eventualmente al suo interno.

Al loro sopraggiungere i militari hanno notato una signora intenta a sistemare alcune scatole, ed hanno così chiesto alla stessa – oltre all’esibizione dei previsti documenti – di mostrare loro quale tipologia di prodotti stesse trasportando, e non poca è stata la sorpresa nel trovarsi di fronte ad un grosso stock di armi composto da 10.000 pugnali, 50 katane, 600 tirapugni, 200 manganelli telescopici e 3 taser, tutti venduti illegalmente e senza la prescritta licenza di pubblica sicurezza.

Come emerso a seguito del controllo, i citati strumenti atti ad offendere erano posti in libera vendita per conto di una ditta individuale ubicata nelle immediate adiacenze.

Nella circostanza è da rilevare come i pugnali e le katane, dotati di punta acuminata e di doppia lama, erano contenuti in confezioni riportanti immagini di paramilitari in azione, il che non faceva certo presumere ad un uso prettamente “domestico” dei prodotti in questione.

Menzione a parte la meritano poi i taser rinvenuti nella circostanza (e che come noto sono stati assegnati in tempi abbastanza recenti alle Forze di Polizia) i quali, secondo la corrispondente normativa del settore, possono essere venduti solamente da coloro i quali sono muniti di apposita licenza rilasciata dal Questore.

La commerciante in parola non è stata peraltro in grado di fornire alcuna licenza, né la relativa documentazione contabile e fiscale, particolare questo che ora implicherà più approfonditi controlli di natura tributaria.

All’esito delle operazioni il titolare della ditta controllata è stato pertanto segnalato all’Autorità Giudiziaria per i reati di detenzione e vendita non autorizzata di armi nonché per ricettazione, mentre le armi e il veicolo utilizzato per il loro trasporto sono stati sottoposti a sequestro.

Per il principio della presunzione di innocenza, va comunque precisato che l’eventuale colpevolezza della persona sottoposta a indagini sarà definitivamente accertata solo ove intervenga nei suoi confronti una sentenza irrevocabile di condanna.

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