Guardia di Finanza: a Vibo Valentia arrestati tre scafisti responsabili del trasporto di 69 migranti

Di Gianluca Filippi

VIBO VALENTIA. Tre scafisti (due di nazionalità uzbeka e uno di nazionalità russa) sono stati fermati dai Finanzieri del Reparto Operativo Aeronavale (ROAN) di Vibo Valentia, unitamente all’imbarcazione che stavano conducendo verso il territorio nazionale e che a bordo conteneva 69 migranti.

È stato un aereo ATR del Gruppo Esplorazione Aeromarittima (GEA) di Pratica di Mare a segnalare la presenza di un’imbarcazione sospetta a circa cinquanta miglia marine da Capo Colonna, per questo il pattugliatore PV.6 “Barbarisi” si è subito diretto sul punto di mare interessato per accertare la situazione.

La vedetta della Guardia di Finanza impiegata nell’operazione

Gli scafisti ai comandi dell’imbarcazione, non appena hanno visto dirigere verso di loro il pattugliatore della Guardia di Finanza, hanno dapprima gettato dei documenti in mare e poi issato le vele della barca fingendosi dei normali diportisti in crociera al largo delle coste della Calabria.

I Finanzieri hanno però osservato per tempo le loro mosse.

Il veliero fermato con i migranti a bordo

Dunque, una volta raggiunto il veliero, hanno presto scoperto a bordo – nascosti sottocoperta – i migranti in questione partiti giorni prima dalla Turchia e provenienti principalmente da Iran e Afghanistan.

Considerato il gran numero di persone presenti sull’imbarcazione e nella necessità di non mettere a ulteriore repentaglio la loro incolumità, la zona dell’operazione è stata raggiunta dalla vedetta V.800 del ROAN di Vibo Valentia, il cui equipaggio ha provveduto ad abbordare il veliero in questione per condurlo sino al porto di Crotone con l’assistenza di un’altra vedetta dalla Capitaneria di Porto, arrivata in loco per rafforzare la necessaria cornice di sicurezza.

Servizio Navale Guardia di Finanza, plancia pattugliatore d’altura

Le successive attività di indagine, condotte sotto il coordinamento della Procura della Repubblica crotonese, hanno presto consentito di acquisire ulteriori riscontri investigativi a carico di tre scafisti (uno dei quali risultato minorenne) che per questo sono stati intanto sottoposti a misura cautelare.

A dirimere la questione è poi giunto il relativo processo celebrato con rito direttissimo (che ha riguardato i due fermati maggiorenni) al termine del quale il giudice ha inflitto una condanna superiore ai quattro anni di carcere, mentre il Tribunale dei Minori procederà ora per il giovane coinvolto nel traffico.

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