Di Massimo Giardinieri
Salerno. Non si era ancora spenta l’eco del grosso sequestro di droga (157 kg di cocaina) che la Guardia di Finanza ed i Carabinieri dei rispettivi Comandi Provinciali di Salerno avevano messo a segno pochi giorni fa operando congiuntamente nel porto della città campana, quand’ecco giungere un nuovo sequestro di dimensioni più contenute – stavolta da 60 kg e sempre di cocaina – ma che tuttavia testimonia l’efficace sinergia operativa che intercorre tra i militari delle Fiamme Gialle e quelli dell’Arma.
Anche in questo caso, trattandosi di spazi doganali nei quali vige una specifica normativa, particolarmente prezioso si è rivelato l’apporto fornito dal personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), il quale ha coadiuvato i militari operanti nella non semplice individuazione del container, proveniente da un porto estero, nel quale era stata occultata la droga.
Provvedendo dunque ad un’attività di riscontro doganale completo, che si traduce nel materiale svuotamento del container nel quale è solitamente presente un innocuo carico “di copertura”, sono così saltati fuori 50 panetti contenenti la “neve” di cui sopra e che – una volta spacchettata e tagliata – avrebbe reso alle organizzazioni criminali attive nel narcotraffico guadagni per almeno 12 milioni di euro.
Difficile dire con certezza se l’odierno sequestro sia ricollegabile a quello precedente, anche se i “narcos” sono soliti suddividere le loro partite di droga in più spedizioni per non incappare in maxi-sequestri che poi comportano gravi perdite economiche; fatto sta che la Procura della Repubblica di Salerno ha comunque assunto la direzione delle indagini anche per questo episodio, sempre con l’obiettivo di individuare chi siano gli autori della spedizione nonché i soggetti che dovevano riceverla in Italia, andando così a far piena luce su un canale di approvvigionamento che potrebbe rivelarsi inedito ma che già sembra essersi palesato particolarmente attivo.
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