Guardia di Finanza: Palermo, sequestrate al porto oltre 3 tonnellate di prodotti alimentari non a norma

Di Aldo Noceti

Palermo. Ci sono fortunate serie televisive che molto bene dimostrano quale sia l’attenzione che alcuni Paesi hanno nel contrastare illecita introduzione nei loro territori di derrate alimentari potenzialmente pericolose, ma questa è una realtà ben presente anche in Italia dove i dispositivi di vigilanza doganali, condotti congiuntamente tra la Guardia di Finanza e l’Agenzia delle Dogane e Monopoli (ADM), portano a continui quanto importanti sequestri.

È questo il caso degli oltre 3.000 kg. di alimenti – tutti di incerta provenienza – che i finanzieri del Comando Provinciale di Palermo hanno sequestrato da inizio anno con un incremento nel periodo estivo, unitamente al personale della Dogana che opera all’interno del più importante porto della Sicilia.

Attività di controllo doganale GDF – ADM

La maggioranza dei controlli che riguardano questo particolare settore d’intervento hanno riguardato merci provenienti dal Nord Africa, ed i generi alimentari che non passano ai controlli (di origine animale o vegetale) vengono il più delle volte rivenuti all’interno degli automezzi e dei bagagli di passeggeri che viaggiano sulla tratta Tunisi-Palermo.

Le scuse addotte in sede di visita doganale sono di vario genere e fanno leva sul classico “consumo personale”, ma i finanzieri sanno bene che certe quantità sono quantomeno sovrabbondanti per poche persone, dunque tali “carichi” finiscono per alimentare il mercato parallelo dei cibi etnici senza che questi alimenti abbiano una reale tracciabilità, siano effettivamente privi di ogni agente patogeno o contaminante e che abbiano altresì assolto ai previsti dazi doganali.

Tutti requisiti che in questi casi vengono puntualmente disattesi, e che impongono così il sequestro amministrativo di tali prodotti.

In materia giova altresì evidenziare come i suddetti dispositivi di vigilanza doganale, oltre alla tutela della salute dei consumatori, contemporaneamente includano anche l’azione di controllo a garanzia del “Made in Italy” (danneggiato dalle più diverse contraffazioni e sui più diversi generi merceologici), ed ancora l’aspetto riguardante la sicurezza dei prodotti secondo quanto previsto dalle pertinenti normative dell’Unione europea.

 

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