Guardia di Finanza: Scoperte a Milano truffe nelle aste giudiziarie. Arrestato un professionista ed eseguito un sequestro di beni per oltre 220 mila euro  

Di Fabio Mattei

Milano. Truffa aggravata, appropriazione indebita e falsa attestazione a pubblico ufficiale.

La Guardia di Finanza di Milano scopre truffe alle aste giudiziarie

Sono questi i capi d’accusa mossi nei confronti di un professionista operante nel settore delle aste giudiziarie, che i Finanzieri del Comando Provinciale di Milano – 1° Nucleo Operativo Metropolitano hanno arrestato stamani a seguito di un’inchiesta partita da numerose querele presentate alle Fiamme Gialle e nelle quali si denunciavano diffuse irregolarità nelle suddette aste.

Proprio a seguito dell’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica meneghina, i Finanzieri sono riusciti a scoprire come il professionista, che si presentava in veste di intermediario tra i potenziali acquirenti dei beni posti all’incanto e l’Ufficio delle aste giudiziarie, di fatto realizzava manovre fraudolente in danno degli altri partecipanti avvalendosi di altri suoi tre fiancheggiatori.

In base a quanto ricostruito dagli investigatori della GdF, il professionista in questione metteva in moto un efficace meccanismo truffaldino realizzato in modo sistematico e che prevedeva addirittura la sostituzione dei codici IBAN, cosicché i soggetti aggiudicatari dei beni messi all’asta si trovavano impossibilitati nel condurre a buon fine i loro versamenti.

Le manovre escogitate dagli indagati, tra l’altro, gli consentivano di dirottare illecitamente sui propri conti correnti le somme di denaro destinate invece a queste procedure d’incanto che, come noto, sono una particolare attività processuale attraverso la quale il giudice – a seguito di un’esecuzione immobiliare o di un fallimento – dispone la vendita forzata di beni immobili ed immobili appartenenti ad un soggetto esecutato, oppure ad un soggetto dichiarato fallito, al fine di ottenere una concreta liquidità con la quale soddisfare (in tutto o quantomeno in parte) i creditori intervenuti nel processo.

Una truffa in piena regola perpetrata proprio laddove lo Stato garantisce i legittimi interessi di cittadini monetariamente danneggiati, ma che non è comunque sfuggita a Finanzieri dotati di peculiari competenze investigative nel campo della sicurezza economico-finanziaria e dei reati contro la Pubblica Amministrazione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Autore